Alessandro Gentile: la consacrazione di un talento non sempre espresso

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L’europeo di basket si è concluso da una settimana con la Francia che smentendo tutti si è portata a casa l’Oro, l’Italia dopo una prima fase perfetta ha subito un netto calo arrivando alla fine ottava non riuscendo a raggiungere la qualificazione ai prossimi mondiali che si disputeranno in Spagna. Senz’altro una beffa ma la nostra Nazionale ha comunque offerto degli aspetti molto positivi dai quali bisogna ripartire per cercare di essere sempre più competitivi. Tra questi ci mettiamo senza ombra di dubbio le prestazioni di Alessandro Gentile arrivato all’Europeo con tanto scetticismo da parte degli addetti ai lavori soprattutto per delle prestazioni non proprio positive nel cammino di preparazione alla competizione continentale, oltre al fatto di non dimostrare sempre il proprio talento.

Invece per la gioia di molti il nativo di Maddaloni ha smentito tutti gli scettici sfoderando in dieci partite del torneo prestazioni assolutamente positive, culminate coi 25 punti nella vittoria all’overtime contro la Spagna, risultando alla fine dell’Europeo il migliore degli italiani per quanto riguarda la media realizzativa con poco più di 14 punti ad uscita oltre ad essere senza ombra di dubbio il miglior Under 20 della competizione.

Gentile partendo sempre dalla panchina con un minutaggio di circa 24 minuti a partita è risultato sempre un fattore trascinando i suoi compagni con giocate degne di un grande del parquet, contraddistinte da una forza fisica assolutamente fuori dal comune che lo rendono almeno a livello continentale un giocatore quasi immarcabile, e tirando con quasi il 40% dall’arco, cifre niente male per un giocatore non sempre preciso dalla lunga distanza. Sono questi gli aspetti che in passato hanno portato il neo capitano dell’Olimpia Milano sempre sotto la lente d’ingrandimento, visto che il suo talento è sempre stato sotto gli occhi di tutti ma probabilmente la mancanza di continuità unita a scelte di gioco non sempre apprezzate dal suo coach lo rendevano non sempre utile alla causa.

Dopo un Europeo del genere l’interesse e le aspettative nei confronti di Gentile aumenteranno, visto che il giocatore dovrà confermare le prestazioni offerte in maglia azzurra, cercando di trascinare il proprio team alla conquista dello Scudetto (che manca da molto tempo), e visto che le prossime Final Four di Eurolega si disputeranno a Milano cercare di essere un fattore anche nella competizione continentale. Siamo sicuri che Alessandro caratterialmente molto simile al padre Nando (super campione negli anni ’90) utilizzerà tutti gli aspetti positivi che ha espresso all’Europeo cercando di essere sempre di più il leader del proprio team che per il terzo anno consecutivo partirà con i favori del pronostico almeno per quanto riguarda la lega A, e se le sue prestazioni saranno altrettanto positive il sogno di varcare l’oceano diventerà senza ombra di dubbio un’assoluta realtà.

7 COMMENTS

  1. Sicuramente il miglior giocatore italiano dell’Europeo: Belinelli si è spento con il passare della manifestazione e Datome è stato troppo condizionato dal dover giocare 35 minuti a partita (e da qualche problemino fisico), al contrario Gentile è cresciuto con il passare delle partite mettendo punti pesanti, giocando sempre al massimo e toppando solo la partita contro la Croazia.
    Adesso si deve confermare al livello europeo con Milano: l’anno prossimo DEVE essere l’MVP del campionato e condurre l’Olimpia almeno fino al secondo turno in Europa.

  2. ragazzi se quello è stato il migliore siamo a posto…
    una capacità di leggere la partita pari a zero…niente da dire a livello fisico-tecnico…
    ma un’ignoranza cestistica condita da una supponenza che non ha eguali…

    • Una capacitá di leggere la partita pari a zero??Ma guarda le percentuali di Belinelli e quelle di Gentile e vediamo chi “Legge” meglio vá…per favore…

  3. ma perchè secondo voi la lettura della partita la fanno le percentuali?
    secondo me leggere la partita vuol dire capire se in un certo momento è meglio tirare o passare…lui è talmente convinto dei suoi mezzi che si mette in proprio con penetrazioni e tiri che non c’entrano nulla con la partita… questo è il mio parere… gioca da solo

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