Grizzlies a tutto gas

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La perfezione non esiste, anche perchè non c’è niente di meglio che lavorare duramente per scoprirsi migliorati, dall’oggi al domani. Una vera necessità per chi come Marc Gasol ed i suoi Memphis Grizzlies ambiscono a traguardi sempre più prestigiosi. Senza però intaccare quanto di buono è stato costruito nel corso delle ultime tre annate, concluse sempre in postseason.

La dirigenza Grizzlies si è portata avanti del lavoro già la passata stagione, quando si è deciso di spedire a Toronto Rudy Gay, ex uomo immagine di Memphis (sostituito in copertina dalla coppia “Starsky&Hutch” Zach Randolph e Marc Gasol), per poi farsi carico della decisione importante di affidare la guida tecnica della squadra ad un allenatore esordiente come Dave Joerger.

Una scelta comunque di continuità con l’ottimo lavoro portato avanti dall’ex coach Lionel Hollins nel corso delle ultime due stagioni, come affermato dallo stesso Marc Gasol:

Coach Joerger è con noi da sei anni, ci conosce e sa come giochiamo. Però ci ha chiesto di essere più veloci in transizione e fare tanti canestri veloci senza far collassare tutto il nostro gioco nel pitturato. Questo cambio di strategia sarà per noi problematico, tuttavia il coach ha per noi qualche asso nella manica, e sono eccitato all’inizio della nostra nuova avventura“.

Un cambio di rotta quindi nella guida tecnica, a cui è demandato il compito portare una ventata d’aria fresca, oltre che a portare il livello di gioco dei Grizzlies ad un livello superiore valorizzando le altre frecce disponibili nella faretra.

Esempio classico potrebbe essere quello di Ed Davis, ex Raptors dotato di un grande istinto a rimbalzo e che se valorizzato anche dal punto di vista offensivo ha le carte in regola per ereditare lo spot di ala grande di Z-Bo nei Grizzlies del futuro. Le statistiche della passata stagione mostrano un fatturato di 5.5 punti e 4.4 rimbalzi nel corso delle 36 presenze in maglia Grizzlies, in soli 15 minuti d’impiego. Un ottimo punto di partenza per la nuova stagione.

Ed a proposito di valorizzare il talento, si può sentire chiamato in causa anche il buon Quincy Pondexter, titolare di 6.4 punti di media nel corso della regular season in rampa di lancio per un posto nello starting lineup.

A difesa del ruolo di seconda guardia titolare potrà però spendere ottime argomentazioni Tony Allen, per tre anni di fila nel quintetto All-Defensive (meglio di lui per presenze il solo LeBron James) e che rappresenta uno dei due pilastri su cui si fonda la fase difensiva dei Grizzlies (l’altro è gentilmente offerto da Marc Gasol, fresco di nomina come Difensore dell’anno).
Tuttavia nell’ottica di un quintetto a trazione anteriore la scelta di Allen diventa una lama a doppio taglio, sopratutto dal punto di vista offensivo. Come affermato da Matt Moore di CBSSport.com:

“Se guardi Tony Allen e ti concentri sulle sue capacità offensive, resti disgustato. Se invece ti concentri sulle sue capacità difensive ti sorprende”.

Ma al di là delle scelte tecniche la cui ultima parola spetta al coach, il mercato estivo ha portato nel Tennesse sotto la bandiera Grizzlies un ex come Mike Miller (14.6 punti di media nel quinquennio 2003-3008 a Memphis), un’interessante backup playmaker come Nick Calathes ma sopratutto un solido centro come Kosta Koufos (6.9 rimbalzi e 58% dal campo durante l’ultima stagione in maglia Nuggets). Tutti nomi in grado di risolvere o attenuare la mancanza di rifornimenti dalla panchina, grande limite per i Grizzlies della passata stagione.

E senza dimenticare l’intelligenza tattica di Mike Conley ed i punti nelle mani che potranno garantire l’altro ex Toronto Jarryd Bayless e Tayshaun Prince (entrambi titolari di quasi 9 punti di media), gli orsi del Tennesse sono pronti a correre, possibilmente più veloce.

3 COMMENTS

  1. Per me se si ripetono ai livelli dello scorso anno è già tanto.
    Randolph e Prince sono ormai in fase calante, e i nuovi innesti non hanno talento a sufficiena per onpensare questo calo. Anche Miller ormai èsemi bollito, può dare una fiammata in una singola gara, ma non di più.
    Conley e Gasol non credo bastino. La speranza può risiedere effettivamente in Davis e Daye, potrebbero esplodere come restare dei comprimari. Inoltre manca un tiratore, non mi pare ne abbiano neppure uno di puro.
    E se il coach vuole correre di più, con Gasol e Randolph in campo…buona fortuna!

    • In realtà Daye non c’è più, ha firmato per i Raptors. Credo anche io comunque che difficilmente si ripeteranno, anche perchè Blazers, Timberwolves e perchè no, Pelicans e Mavericks, saranno anche loro in corsa per i playoffs. I nuovi innesti non li vedo così determinanti…

  2. squadra non spettacolare però rimane una delle mie preferite. non li vedo in finale di conference però si confermerà tra le prime 4-5 in stagione regolare. lo so che non c’entra nulla con i grizzlies ma la redazione organizzerà anche quest’anno il fantabasket?

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