Un pilastro “traballante” in Oregon

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Nell’eterogeneo macrocosmo NBA tante sono le storie che si intrecciano, i sogni di chi cerca di emergere nell’affollato panorama cestistico a stelle e strisce e quelli di coloro che invece, dopo aver affermato la propria superiorità tecnica divenendo leader affermati nelle proprie franchigie, desiderano competere ai massimi livelli per vincere l’anello NBA. La “The Decision” lebroniana rappresenta solo la più recente dei cambi-casacca di successo, quelli in grado di spalancare le porte al titolo, e non mancano gli esempi di go-to-guy pronti a fare le valigie per far parte di una “contender”. Un pensiero a questa possibilità l’ha fatta anche il leader dei Portland Trail Blazers LaMarcus Aldridge, seconda scelta assoluta Blazers nel 2006 il quale, dopo sette stagioni di onorata carriera in Oregon, due convocazioni agli All-Star Game e tre partecipazioni ai playoffs sente la necessità di lottare per il titolo NBA, in Oregon o altrove.

Nei corso dell’estate non sono mancati i rumors che hanno visto coinvolto il prodotto di Texas University:

Ho già affrontato la ricostruzione con il team. Ora voglio vincere, e di questo ne ho parlato con il nostro GM (Neil Olshey) e mi ha dato ragione. Ero leggermente deluso per come è finita la stagione, ma è stato uno sfogo ed adesso è tutto passato.”

Mentre non ha smentito affatto la possibilità di richiedere una trade se il progetto Blazers non lo soddisfacesse:

Si è vero, chiederei una trade se il progetto prendesse una brutta piega, ma sono sicuro che ciò non accadrà perchè quest’estate sono arrivati tanti ottimi giocatori ed io sono pronto a lavorare insieme a loro.”

I numeri parlano chiaro, LA12 ha chiuso la passata stagione con 21 punti di media conditi da circa 9 rimbalzi, statistiche in linea con l’andamento costante nel corso degli ultimi tre anni (sempre con più di 20 punti e 8 rimbalzi di media), e ciò non è bastato alla franchigia dell’Oregon per qualificarsi ai playoffs (obiettivo fallito per due anni di seguito) o per puntare al titolo NBA (impresa che manca dal lontano 1976).

E per far fronte alle richieste del suo leader Portland non è di certo rimasta a guardare. Come evidenziato anche dallo stesso Aldridge, la sessione estiva di mercato ha visto i Blazers molto attivi, assicurandosi le firme dell’ex Sixers Dorrell Wright, degli ex Jazz Mo Williams e Earl Watson, del sophomore (già all’ultima spiaggia prima di essere etichettato come scelta bidone) Thomas Robinson e del “piccolo” di casa Lopez, Robin.

Non vi è tra questi il giocatore in grado, sulla carta, di rendere Portland una contender, ma non bisogna dimenticare chi a Portland ci gioca già: come il vice-leader Damian Lillard, gran colpo di Portland al draft della passata stagione e vincitore del titolo di Rookie of the Year, senza dimenticare quel Nicolas Batum che Portland ha stra-pagato (quasi 35M$ spalmati in tre anni) per pareggiare l’offerta dei Minnesota Timberwolves ed in grado di portare in dote 14.3 punti e 5.6 rimbalzi tirando da 3 punti con il 37%.
E se tutto ciò non fosse sufficiente, Portland potrà contare sull’extra boost di punti ed energia garantita da Wesley Matthews (terzo miglior marcatore dei Blazers con una media di 14.6 punti a partita) senza perdere d’occhio i progressi del centro Meyers Leonard e guardando con attenzione il rookie C.J McCollum.

Se tutto ciò può rendere Portland una delle contendenti ad Ovest alle prossime Finals NBA è impossibile dirlo ora, e sulla carta la franchigia dell’Oregon non gode certo dei favori del pronostico, ma a questo LaMarcus preferisce non pensare, ora è tempo di rimboccarsi le maniche e lavorare per la nuova stagione, anche se con la valigia sotto al letto già pronta.

5 COMMENTS

  1. la squadra, sulla carta, questa stagione ha una cosuccia chiamata panchina che lo scorso anno è costata tante partite(e accesso ai playoff). detto questo mi pare però che nel rooster ci siano troppi doppioni, tipo lillard-mccollum o watson-williams

  2. Come si diceva tempo fa, serve minimo una Star e un paio di campioni per ambire al titolo, LaMarcus e Lillard(per ora) sono “solo” campioni.

  3. Difficile arrivare ai PO!!
    Almeno quest’anno abbiamo una panchina!!
    Ci serve un centro e soprattutto che Batum si dia definitivamente una svegliata, allora si che saremmo compettivi.
    Comunque go Blazers

    • Dai se non vi qualificate ai play-off quest’anno il prossimo si sfascia la squadra, quindi sarà meglio che sia così! In ogni caso purtroppo, non vi vedo sulla buona strada per il titolo, ma sulla buona strada per diventare un Atlanta o similare! Cioè un ottima squadra, che però non arriva al fondo della corsa!

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