Preview NBA: Central Division

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WESTERN CONFERENCE EASTERN CONFERENCE
Northwest Division Atlantic Division
Pacific Division Central Division
Southwest Division Southeast Division

 

Ben riparata dall’accanimento mediatico riservato alle due division orientali di primo piano (la Atlantic e la South-East), la Central Division si prepara a mischiare le carte della Eastern Conference. I riflettori saranno puntati sul ritorno in campo di Derrick Rose sotto l’effige dei Chicago Bulls, ma non bisogna dimenticarsi degli Indiana Pacers o sottovalutare troppo i progetti ambiziosi di Cavaliers, Pistons e Bucks, pronti ad approfittare delle franchigie a corto d’ossigeno dopo l’All-Star Break. Da chi aspettarsi delle grosse sorprese?

 

Il ranking della Central Division

1 – INDIANA PACERS

Squadra che vince non si cambia. In una parola il concetto ribadito dagli Indiana Pacers, che lontana da trade clamorose prepara una nuova sfida ai Miami Heat. La riconferma di David West (biennale da 24M$ con un terzo da 12.6M$ in player option) e la crescita esponenziale di Paul George sono due ottimi punti a favore del progetto Pacers. L’atteso ritorno sul parquet di Danny Granger, la leadership sotto le plance di Roy Hibbert e l’ingaggio di Luis Scola poi non fanno altro che avvalorare ancora di più la candidatura ad Est come vera sfidante di Miami. Sono davvero così lontane le Finals NBA da Indianapolis? I Pacers proveranno a fornire la propria versione, la concorrenza è avvisata.

2 – CHICAGO BULLS

Per il gruppo di Tom Thibodeau è ora di guardare con ottimismo alla nuova stagione, sopratutto se questa segnerà il ritorno sul parquet di Derrick Rose. Chicago è senz’altro una squadra di grande qualità (Noah, Deng e Boozer non si possono definire dei “tappa buchi”) ma è ovvio che con il proprio leader spirituale in campo la musica può davvero cambiare.
Anche perchè il mercato di Chicago è stato prevalentemente in uscita, salutando i positivi Nate Robinson e Marco Belinelli pur di contenere lo sforamento della luxury tax. Ciò implica la necessità da parte di Thibodeau di trovare la quadra del cerchio in una Eastern Conference che si organizza per riscrivere le gerarchie. Un Rose in buona salute, un Jimmy Butler in grande ascesa ed un Joakim Noah a tempo pieno potrebbero essere degli ottimi punti di partenza per una stagione ad alti livelli.

3 – DETROIT PISTONS

Come per la città di Cleveland, Detroit non è esattamente una meta turistica. Pochi riflettori e tanta voglia trovare nello sport lo sfogo verso una situazione economica drammatica. Un mix che i Detroit Pistons possono trasformare in una solida candidatura per i playoff 2014. Certo di sole speranze non si va molto lontano, tuttavia la sessione estiva ha portato a Motown qualche buon nome da appuntare sull’agenda.
Primo tra tutti quello di Josh Smith, pronto a mettere sul parquet il suo talento (e qualcosa di più) per giustificare il contratto da 56M$ messo nero su bianco dal GM Joe Dumars, seguito a stretto giro di posta da Gigi Datome pronto a dar battaglia sul campo ritagliandosi uno spazio importante. Ad avvalorare ancora di più le tesi dei Pistons ci penseranno gli altri due innesti nel backcourt: Brandon Jennigs e Chauncey Billups senza dimenticarsi di Andre Drummond (pronto al salto di qualità) e di Greg Monroe, la cui situazione contrattuale però rimane incerta.

4 – CLEVELAND CAVALIERS

Il ritorno sulla panchina di Mike Brown è un tuffo nel passato prestigioso per la franchigia dell’Ohio: ora manca solo LeBron James a completare la rimpatriata, ma nel frattempo Cleveland prepara la nuova stagione desiderosa di ergersi a squadra rivelazione del 2014.
Le speranze Cavs poggeranno sulla base di talento garantita da Kyrie Irving, leader di un gruppo fatto da tanti giovani “terribili” (Waiters, Bennett, Karasev, Thompson) a cui si sono aggiunti quest’estate Jarrett Jack ma sopratutto Andrew Bynum. Per l’ex Lakers e 76ers è l’opportunità di aggiungere un altro capitolo alla sua biografia cestistica, dopo lo stop durato un anno intero, lavorando in tandem con Anderson Varejao e Tyler Zeller. Insomma, in Ohio c’è voglia di cambiare musica.

5 – MILWAUKEE BUCKS

I Bucks degli ultimi anni fanno da spartiacque tra le squadre qualificate ai playoff e tra quelle destinate al tanking di fine stagione. Per la squadra del Wisconsin la prossima sarà una stagione davvero difficile, con tante squadre di bassa classifica pronte a rimpiazzare qualche nobile decaduta. Brandon Jennings e Monta Ellis hanno velocemente fatto le valigie lasciando il posto a due prospetti di grande talento come Brandon Knight e OJ Mayo. Sopratutto sul secondo, Milwaukee costruirà le sue speranze di post-season puntando su di una maggior copertura difensiva senza pregiudicare la varietà di soluzioni al tiro.
Accanto al backcourt di talento e mani veloci si affiancano un trittico di lunghi composto da Ilyasova, Henson e Sanders in grado di mettere sul piatto della bilancia una solida difesa (citofonare Sanders) ed una discreta produzione offensiva.
A completare il roster poi ci penseranno quattro validi gregari come Caron Butler, Neal, Delfino e Pachiulia, utili a tenere la schiena dritta nel momento più delicato della stagione, ma forse non abbastanza per sperare in qualcosa di importante.

7 COMMENTS

  1. Conference interessante 4 squadre interessanti per diversi motivi (Detroit: la ricostruzione, Cleveland: il progetto giovani, Bulls: il ritorno di Rose, Indiana: proverà a vincere la conference come dichiarato da Vogel?) ed una interessante per l’altro (Milwalkee: vincerà 10 partite? ci sarà una relocation?)

    In ottica PO, secondo me, i Pacers sono gli unici con le caratteristiche necessarie per battere gli Heat in 7 gare. Il problema è che potrebbero andare in difficoltà sia contro i Nets (esperti e completi) sia contro i Bulls (abbastanza talento per bloccare il pitturato ed hanno Rose a fare punti).

  2. Indiana la vedo al primo posto, rinforzata rispetto alla scorsa stagione, soprattutto se Granger saprà adattarsi al ruolo di sesto uomo di lusso. Scola dalla panchina è un grande vantaggio.
    Bulls, se col roster dello scorso anno sono arrivati ai playoffs con Rose non possono che fare meglio. Il problema è capire se basti ad arrivare fino in fondo. Secondo me no. La panchina è pittusto corta, Boozer troppo discontinuo e carente in fase difensiva. Butler farà il salto di livello? Manca comunque un tiratore alla Redick.
    Milwaukee assoluta incognita, roster troppo buono per tankare, e troppo medicore per avere la certezza dei playoffs. Mercato estivo piuttosto incomprensibile.
    Cleveland la vedo molto bene, soprattutto in ottica futura. Se Bynum sarà sano e darà il suo contributo direi che i playoffs saranno a portata di mano.
    Detroit è una buona squadra, secondo me hanno le carte in regola per arrivare alla post season, ma dovranno amalgamare bene i vari volti nuovi, Jennings dovrà passare di più la palla e la situazione di Monroe va chiarita prima possibile.

  3. Poco da aggiungere oltre a quello che hanno scritto Emanuele e Dade. Division bellissima!! Tre curiosità (mie) su tutte: l’impatto di Scola, l’impostazione che darà coach Brown a Cleveland ed il Gigi nostro. Dò per scontato il buon impatto di Rose … e spero sia super.

  4. Indiana l’anno scorso mi ha sorpreso: ottima squadra ma non pensavo potesse impensierire gli Heat al punto di rischiare di passare il turno.
    Quest’anno avrà Granger e Scola in più che escono dalla panchina e Hibbert e George ancora più maturi. Sulla carta sono al livello degli Heat.

    Chicago invece la vedo un gradino sotto: torna Rose e sotto canestro sono messi molto bene, ma negli spot di guardia e ala piccola non mi sembrano attrezzati per puntare al bersaglio grosso. Non mi sembrano migliorati rispetto alla squadra che nel 2011 ha perso in finale di conference con gli Heat.

  5. Quest’anno ho visto diverse partite dei bulls, ho visto Butler cambiare piano piano maniera di giocare e diventare sempre di più un bel giocatore!
    A livello di quintetto non discuto la loro forza, specie se appunto Butler continua in quell’evoluzione, che lo porterebbe ad essere un fattore.
    Ma la panca? ok il buo Taj il figlio d’arte Mike ma ne uno ne l’altro non sono fabbriche da punti!

  6. Tralasciando il fatto che per me Indiana meritava le Finals lo scorso anno e che hanno aggiustato la panchine, vero tallone d’achille della passata stagione, trovo che ad Est il livello si sia alzato rispetto allo scorso anno. Pronosticare le prime 8 è davvero difficile quest’anno perché ci sono squadre con giocatori che devono di mostrare di valere determinati contratti o con giovani pieni di entusiasmo ed atletismo. Detto questo, penso che sqaudre come Phila, Charlotte, Cleveland, Washington Detroit e Orlando hanno avviato un progetto interessante per provare a vincere, o quantomeno a raggiongere importanti traguardi, negli anni successivi. Poi ci sono Milwaukee eToronto che non capisco cosa vogliano fare.

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