Preview NBA: Southwest Division

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WESTERN CONFERENCE EASTERN CONFERENCE
Northwest Division Atlantic Division
Pacific Division Central Division
Southwest Division Southeast Division

 

Volendo fare un’analogia con il gioco del poker, la division sud-ovest dell’NBA ha nella propria mano almeno tre assi da giocare sul tavolo verde della Western Conference, a cui si aggiungono due carte interessanti ma poco determinanti. Il titolo di Southwest della passata stagione svetterà in alto nell’AT&T Center dei San Antonio Spurs, ed almeno sulla carta vi è una buona probabilità di fare il bis. Hanno confermato Splitter, possono contare sulla linfa giovane di Leonard e Green, e hanno aggiunto Belinelli, atteso a ripetere le ottime cose mostrate ai Bulls.

In seconda fila partono Memphis Grizzlies e Houston Rockets: l’anno scorso gli orsi arrivarono fino alla finale di Conference mentre i razzi uscirono al primo turno. Quest’anno le posizioni potrebbero invertirsi soprattutto perchè a Houston è arrivato Dwight Howard e il gruppo attorno a James Harden è ancora più collaudato. Curiosità attorno ai Pelicans: ci si attendono onde da Anthony Davis mentre è un’incognita la modalità di assemblaggio del trio Holiday-Gordon-Evans.

 

Il ranking della Southwest Division

1 – SAN ANTONIO SPURS

Mentre le altre quattro squadre hanno lavorato con il martello per cambiare volto ai propri roster, San Antonio ha lavorato di fino, come accade per i grandi capolavori dell’arte: nessuno si sognerebbe di smantellarli quando è possibile con un po’ di pazienza restaurare l’antico splendore. Nella sessione estiva di mercato San Antonio si è portata a casa un ottimo Marco Belinelli, ri-firmando in contemporanea il positivo Thiago Splitter a cui si chiede energia e presenza in pitturato.
Gli Spurs non sono una squadra di primo pelo, e le tante primavere sulle spalle dei suoi generali potrebbero avere un certo impatto, sarà quindi fondamentale sfruttare appieno il contributo della new-generation incarnata dai volti di Danny Green e Kawhi Leonard.

2 – HOUSTON ROCKETS

Il corteggiamento è durato quasi due anni, ma alla fine Dwight Howard si è deciso a sposare la causa Rockets, trasformando i razzi texani in una delle squadre più pericolose dell’intera NBA. Il bacino di talento messo a disposizione di coach Kevin McHale è strabordante, considerando i vari James Harden, Chandler Parsons,  Jeremy Lin ed Omer Asik.
In verità proprio gli ultimi due della lista sono da classificare come incognite, in quanto la permanenza in squadra del primo è legato alla sua capacità di migliorare il suo gioco (meno palle perse e più assist) mentre per Asik, nonostante la volontà di McHale di schierarlo accanto a DH12, si fanno insistenti le voci di mercato (lo scambio con Ryan Anderson è più di un rumor).

3 – MEMPHIS GRIZZLIES

Per gli orsi del Tennesse la sfida di quest’anno è fare meglio del quinto posto in regular season e della finale di conference persa contro San Antonio. In compenso altre squadre firmerebbero subito per eguagliare la stagione passata di Memphis a cui però il ruolo di mina vagante va decisamente stretto.
Nella campagna di rafforzamento sono arrivati un nuovo coach (per modo di dire) Dave Joerger (vice di Hollins la passata stagione) e alcuni validi innesti (Mike Miller e Kosta Koufos su tutti) per aumentare il potenziale in uscita dalla panchina, quasi inesistente la passata stagione. A dare qualche minuto d’ossigeno al triumvirato Conley-Randolph-Gasol ci penseranno i vari Bayless, Pondexter e Koufos mentre sarà importante fare il check-up agli over-30 (Allen, Miller, Prince e Z-Bo).

4 – NEW ORLEANS PELICANS

I vecchi Hornets hanno fatto la muta, trasformandosi in Pelicans. Cambio di nome a parte, nella Louisiana sono state montate le impalcature ed è iniziato il restyling della squadra guidata da Monty Williams. Attorno alla pietra angolare Anthony Davis, NOLA ha posizionato due giovani in rampa di lancio per un futuro da protagonisti nell’affollato panorama delle combo-guard che rispondono al nome di Jrue Holiday e Tyreke Evans.
Per risalire la graduatoria di division (e di conference) occorrerà innanzitutto migliorare in difesa, dove spicca quella media di 110.1 punti subiti (meglio solo di Kings e Bobcats), puntando tutto sulla voglia di colpire l’attenzione e sulle ottime statistiche ai tiri liberi (75% di realizzazioni con ottimo contributo dalla frontline).

5 – DALLAS MAVERICKS

I Dallas Mavericks sono stati la grande delusione dell’estate NBA. Sistematicamente ignorata dai migliori free agent ha preferito convergere sul piano B, Monta Ellis.
Una sessione di mercato vissuta nel totale anonimato, ma che ha permesso alla franchigia texana di puntellare sopratutto il reparto lunghi (avaro di rimbalzi offensivi la scorsa stagione), con gli innesti di DeJuan Blair e Sammy Dalembert, in aggiunta alla riconferma di Brandan Wright. A coordinare il lavoro nella metà campo avversaria ci penserà lo spagnolo Jose Calderon, mentre i sophomore Joe Crowder e Bernard James insieme con Devin Ebanks completano il settore belle speranze del roster di Carlisle. Decisamente poco per classificarsi come contender, ovviamente a meno di magie tedesche.

26 COMMENTS

  1. San antonio alla fine ha rimpiazzato I partenti. Per me belinelli non è tutto sto salto di qualitå rispetto a neal. Non li metterei primi nel ipotetico ranking, considerato che la baracca la devono tirare avanti sempre quei 3 o 4 giocatori. Il treno buono era quest anno…
    Houston ha una bella squadra, molto solida e atleticamente giovane. Attenzione a lin… vedo beverly scalare sempre di più le gerarchie

    • San Antonio: un altro anno in più peserà molto. Lenard deve fare il salto di qualità. Io non credo possano tornare in finale.
      Memphis: difficile far meglio della passata stagione, a meno che Z-Bo non si dimostri più continuo e Davis non cresca in maniera sensibile. poi sarà da vedere come si comporterà il nuovo coach.
      Dallas ha un buon roster, credo che i playoffs li farà, ma direi che non possa nutrire molte ambizioni. ovrà fare l’impossibile per attirare qualche free agent di alto livello la prossima estate, oppure ricostruire.
      Pelicans: sono molto curioso di vederli all’opera. Saranno divertenti, ma non so se efficaci. Evans e gordon possono convivere? Sarà un anno di transizione per loro, sperando che Davis si riveli davvero una stella.
      Houston: squadra abbastanza ben assortita. A lasciarmi perplesso la coppia Howard-Asik: secondo me mal assortita. Se davvero arrivasse Anderson sarebbe un colpaccio. su Lin hanno investito troppo per relegarlo in panchina, anche se Beverly sta maturando molto bene. Forse uno scambio potrebbe coinvolgerlo se non dovesse arrivare Anderson per una PF adatta ad affiancare Howard.

      • E’ vero a SA tutti hanno un anno in più, ma in questa division non vedo squadre in grado di batterli. Howard a Houston farà meglio che a LA, ma non così bene da buttare giù gli Spurs dal primo posto. Scusate, ma a mio parere resta un sopravvalutato!
        Memphis è un incognita anche in relazione al nuovo coach.
        Curiosità notevole per NO: secondo me faranno bene, non da PO ma non saranno squadra materasso!
        Dallas boh?? Non riesco a giudicare: mi sembrano in stand by per capire cosa accade tra qualche anno. A sto punto era meglio smantellare.

  2. In RS probabilmente arriverà avanti SAS, ma nei PO Houston è la mia favorita per la W Conference. L’asse Harden – Howard secondo me sposta, in più il resto del quintetto è molto buono (Parsons su tutti) e pure dalla panca ha soluzioni.

    Lin gioca un ottimo pick ‘n roll. Da sfruttare con DW quando Harden rifiata.

        • E’ l’immagine di Duncan che ride di Howard che va in panca dopo il quarto fallo (sfondamento su Duncan) in gara-3 degli scorsi play-off in cui SA è avanti di 20. Giusto per ricordarti che quando si tratta di PO, Duncan si mangia Howard con facilità imbarazzante.

          Huston è una buona squadra ma, se Duncan gioca come ha fatto lo scorso anno, non c’è storia. Ha fatto una stagione e dei PO pazzeschi, quasi al livello del suo prime.

          • Howard non è certo uno che mi esalta, ma nel contesto giusto sposta. Houston per me è il contesto giusto. La serie SAS – LAL non la prenderei proprio come riferimento. Duncan si mangia Howard, ma per 20 minuti, 40 non ne ha più (vedi scorse finals) e non vedo dei grandi cambi per lui. Houston invece ha un panca molto profonda. A prescindere dalla vena di Duncan, non vedo SAS favorita su HOU, anzi se dovessi giocare 2 soldi li giocherei sui razzi.

    • Cacchio, addirittura favoriti per la conference :-O
      Boh, a me non entusiasmano più di tanto, ma tutto dipenderà da Howard. Vero che come coppia i due possono essere devastanti, ma da troppo tempo nei PO fa strada chi ha una buon sistema difensivo ed in questo Houston la vedo parecchio latitante.

      • Beh, per la difesa partono con una protezione del ferro mica da ridere. Howard non è un difensore sul pari ruolo, ma come stoppatore niente da dire. Asik invece è proprio una cerniera per il pitturato. Il resto si può sistemare.

        In attacco direi che sono da 10. Harden è ad oggi la miglior guardia della lega. Howard, con tutti i suoi limiti, resta il centro più forte. Se sta bene fisicamente, per me fanno come OKC 2 anni fa. Poi con Miami si vedrà…

        • Azz Pompeio … se interpreto bene la tua ultimissima affermazione lasci anche una speranziella per il titolo!!! Evidentemente ti intrigano proprio …

          • Bhe, una speranziella non si nega a nessuno, ma per me Miami, salvo cataclismi, va per il 3peat.

            A Ovest prima fascia per me SAS (ma il loro treno è passato l’anno scorso), HOU e LAC, mezzo gradino sotto OKC (che per ora non ha panca, ma se Lamb e Jackson fanno il salto diventano i miei favoriti numero 1 per le finals) e GSW (sotto per ragioni di integrità fisica).
            Fra queste punto su HOU, ma a sensazione…

          • A mio parere a Est MIA, IND, BKN, CHI
            A ovest SAS, OKC, LAC, GSW
            … ma tanto non ci piglio mai 🙂

          • Tutti non ci pigliamo mai! Dan Peterson è il nostro maestro…

            Per esempio, Indiana già l’anno scorso ha “rischiato” le finals. Quest’anno sono praticamente gli stessi più Scola e Granger, eppure ho la sensazione che saranno la delusione dei prossimi PO.

          • Per me finale Indiana-Spurs.
            Ma solo se i Pacers non incontrano i Bulls durante il cammino nei PO, altrimenti si va verso un repeat dello scorso anno.

  3. per 1 volta non concordo con pompeio… in un eventuale scontro PO tra houston e s.antonio vedo questi ultimi strafavoriti.
    1 parker si mangia lin e beverly ogni possesso
    2 splitter limita howard come 1 anno fa
    3 se duncan e quello versione 2013 se lo mangia ad howard in un tempo ricordiamo che nelle scorse finals è riuscito a fare 25p!!!
    4 la panchina degli spurs produce tantissimo e sono eccellenti tiratori
    5 Harden non e un giocatore da playoff ne del livello di duncan e parker che a mio parere sono a quest eta del livello di james e wade!

    • Harden non è giocatore da PO del livello di parker o duncan… forse non hai visto le semifinali di conference di due anni fa. Ho ti sei perso qualche passaggio…
      Splitter puó anche limitare howard. Ma se metti howard in un contesto dove tutta la squadra difende (ovviamente non I lakers dello scorso anno a parker e soci tocca farsi un bel segno della croce quando entrano nel pitturato. Per me quest anno I rockets faranno una grande regular season. In piú se riescono a dare asik per un 4 piú perimetrale… allora in finale ci arrivano tranquillamente . Anche se per vincerla la vedo dura se non impossibile… gli heat sono ancora piu profondi ed in piú wade mi sembra tornato quello di un po di anni fa vedendo questa pree season… l unica squadra che ha talento e profondità per impensierirgli sono solo I nets

    • Senti Dorian se parliamo di Duncan e’ un film ma per favore non parliamo di Splitter contro Howard perché’
      se dobbiamo raccontare le barzellette parliamo di altro.

  4. Staremo a vedere… Io dico che SAS quest’anno uscirà alle semifinali, buttata fuori da OKC, come 2 anni fa… ALIAS SILIAS E TRILIAS!!

  5. Se quest’anno houston vincerà’ sara’ merito anche di Howard alla faccia di Gianlux che diceva che era un brocco
    il problema che ai Lakers il palcoscenico deve essere solo di Bryant.

  6. Ah cmq tanto per dirlo I wizzard sono presi gortat+marshall+brown per okafor e la 12 pick del draft… a phoenix proprio spudorati.
    Ps. Anche se gortat non ha brillato lo scorso anno.

    • Sopratutto se tieni conto che okafor salterà tutta la stagione. Cmq i wizard almeno marshall lo potevano tenere inoltre nené gortat non li vedo cosi compatibili somigliano molto alla coppia gortat scola dei suns dello scorso anno che appunto ha deluso

      • Beh, in attacco la palla ce l’avranno in mano Wall e Beal, quindi non hanno responsabilità offensive (al contrario di Phoenix lo scorso anno) ma garantiscono abbastanza spazio per gli attacchi al ferro di Wall, in difesa si integrano bene: Nenè ottimo sull’uomo, Gortat buono in aiuto e come stoppatore.

        Comunque non è la pick 12, è la pick del prossimo anno che è protetta se la chiamata di Washington è tra le prime 12 mentre va a Phoenix se è dalla 13 in poi.

  7. Un po’ tutti ragione e un po’ tutti torto…
    Dico che come al solito l’utente tende a dare più importanza al potenziale di quello che potrebbe essere (Houston), rispetto a quello che già si è poututo verificare (San Antonio), ma il mondo è bello per questo!
    Semifinali di conference di Harden, si ottime davvero, se non fosse che poi, si è sciolto completamente nelle finals…
    Anche li tutti ragione e tutti torto.
    L’unica cosa che si può dire di una frontline Howard Asik, è che saranno pure una cerniera difensiva insuperabile…..
    Ma offensivamente si rischia il vomito…
    Davvero.

    • Ma quando mai staranno sul parquet Asik + Howard insieme? Va bene le considerazioni sul potenziale, ma con due centri non ci gioca più manco la Turchia!

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