Serie A: Cantù la possibile sorpresa?

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Solitamente non è mai facile per una squadra ripartire dopo un ciclo che ti ha dato tante soddisfazioni soprattutto se a lasciare sono la tua guida tecnica, sul campo e sulla scrivania, ed il tuo capitano. Eppure se la ricostruzione avviene su idee ben precise e con una dirigenza forte alle spalle ci sono tuti gli ingredienti per avviare una nuova avventura: ed è quello che è successo alla Pallacanestro Cantù.

In estate il sofferto addio a coach Trinchieri, a capitan Mazzarino e al mentore del progetto ovvero Bruno Arrigoni, ma in Brianza non si è perso un secondo e la presidentessa Anna Cremascoli, coadiuvata dal nuovo ds Della Fiori si è messa subito al lavoro per la nuova squadra.

Primo tassello l’allenatore, e quale scelta migliore di un coach già passato dalle parti di Cantù, uno che sa lavorare bene anche nelle difficoltà, ovvero Pino Sacripanti. E insieme al proprio allenatore si è costruita la squadra puntando, cosa eccezionale per il periodo attuale, sugli italiani: infatti ai confermatissimi Aradori e Cusin, ed al giovane Abass si sono aggiunti Stefano Gentile, che Sacripanti ha portato con sè dall’ultima stagione a Caserta, e un altro giovane di interessante prospettiva come Roberto Rullo. A loro si aggiungono Leunen, ormai di casa a Cantù e Ragland, rifirmato dopo l’eccellente playoff della scorsa stagione, insieme ai nuovi arrivati Adrian Uter e Michael Jenkins, quest’ultimo già visto in Italia. Insomma una squadra non lunghissima ma dove tutti possono dire la loro e contribuire alla causa canturina, considerando anche il dispendioso impegno europeo.

L‘inizio di stagione è sicuramente positivo per i ragazzi di Sacripanti: dopo quattro giornate di campionato una sola sconfitta peraltro a Sassari, e battendo Roma al PalaTiziano in un match che sapeva di playoff; ancora meglio in EuroCup dove Cantù è imbattuta dopo tre uscite, forte anche dell’esperienza maturata da alcuni giocatori in Euroleague. Ciò che stupisce dei canturini è però la loro capacità di giocare assieme: Cantù è una squadra che segna molto, più di 80 punti a partita facilitati dai 15 assist abbondanti serviti per ogni match, ma perde anche molti palloni, addirittura 18, 5 ad uscita, nonostante questo sembra non perdere mai la bussola.

Chiaramente siamo solo ad inizio stagione ma le premesse per candidarsi a sorpresa del campionato, e non solo, ci sono tutte; molto dipenderà anche dalla capacità di Sacripanti di far crescere i suoi giovani per avere una panchina molto incisiva che gli permetta di far rifiatare i titolari, in modo da cercare di mantenere sempre una buona forma fisica, vista la predisposizione a correre dei canturini.

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  1. Come detto nel pezzo è sicuramente presto per parlare di Cantù come sorpresa. Quello che vero senza se e senza ma è che questa squadra c’è, gioca bene, diverte e si diverte. Sette successi in otto partite sono sempre un buon bottino che prende ancora più valore perchè al Palaserradimigni Ciantù è stata avanti a lungo. Alzi la mano che ad agosto avrebbe visto Cantù a questo punto in questa situazione con alcuni imprevisti. Nell’ordine: Aradori e Cusin arrivati a preparazione in corso, Ragland fermo per due settimane, Utter arrivato tardi con una caviglia malconcia, Cusin scavigliato e assente per la prima di campionato e Aradori out per tre partite. Molti non avrebbero scommesso un centesimo. Cantù invece è li perchè gioca bene, diverte e si diverte. Cantù che attacca bene con un movimento palla un -Ragland che spezza ogni difesa e con Leunen sempre più play aggiunto leader e anche con il vizietto del “clutch shooting”. Jenkins che è l’uomo della scossa e quando serve mette sempre più giocate important di grande intensità. Cusin sta proseguendo sulla strada dell’Europeo e mette rimbali e tanta tanta intimidzione. Uter e Jones possono crescere ancora e i giovani Abass e Rullo stanno sempre prendendo più confidenza con se stessi guadagnandosi minuti importanti. Aradori non lo scopriamo ora e Gentile che continua ad aumentare la dose giornaliera di “cazzimma”. Se dobbiamo trovare il pelo nell’uovo forse Cantù prende qualche punto di troppo ma è un dato viziato dai tanti possessi. Cantù sta crescendo anche in difesa e si è visto bene contro Ostenda e Nymburk. I belgi sono stati sfidati (con successo) al tiro non permettendogli il pick’n’roll mentre contro Nymburk i centri hnno aggredito il play sul pick n roll quasi a metàcampo togliendoli il respiro. Prest per dire se Cantù sarà la sorpresa del campionato ma fino ad ora sulla collina di Cucciago ci si è divertiti
    Venerdì 11:29

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