Zach LaVine, un’altra gemma dallo stato di Washington

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E’ servita una gran schiacciata in contropiede al Madison Square Garden di New York nella sfida tra i suoi Bruins di UCLA e la Duke di Jabari Parker per mettere sulla mappa Zach LaVine, play-guardia al primo anno con l’università di Los Angeles. I Bruins hanno perso la partita contro i Blue Devils ma questo ragazzo dalle doti atletiche fuori dal comune si è mostrato al mondo dopo che il suo reclutamento è passato assolutamente sotto silenzio. Le prime prestazioni stagionali per coach Steve Alford sono state strabilianti e il ragazzo dello stato di Washington è stato immediatamente proiettato nelle prime dieci posizioni dei Mock Draft per il 2014 da parte di tutti i siti specializzati.

NBA Mock Draft 2014 – Top 30 Prospects by Basketcaffe.com


Già, lo stato di Washington, e la città di Seattle. Per la conformazione geografica, e di conseguenza per il fuso orario, spesso passa inosservato quello che succede ad Ovest, e in particolare nell’estremo Nord Ovest degli Stati Uniti: come nel caso di LaVine, ci si è accorti di lui solo al primo viaggio ad Est, dove la concentrazione mediatica è totale, a maggior ragione se giochi alla Mecca contro Duke. La sua affondata in contropiede è finita dritta nella Top Ten di SportsCenter di Espn anche se per uno con le sue doti è apparsa poco più di un sottomano.

Zach LaVine viene da Bothell High School, non uno dei famosi licei di Seattle che hanno sformato talenti del calibro di Jason Terry, Jamal Crawford, Nate Robinson e Isaiah Thomas, ma il ragazzo viene da lì e questo significa che quella zona degli Usa rimane un’incredibile fucina di giocatori destinati al grande palcoscenico NBA. Il suo coach liceale, Ron Bollinger, l’aveva capito subito che aveva per le mani una gemma, ancora grezza ma rara, che comunque già dominava contro ragazzi più grandi in virtù di un atletismo e di una coordinazione uniche. Nel quarto ed ultimo anno a Bothell ha chiuso ad oltre 28 punti di media gudagnandosi il titolo di Mr. Basketball 2013 per lo stato di Washington. Ovvio che grandi università si sono fatte avanti e lui, tra Gonzaga, Washington, Baylor e Louisville, ha scelto UCLA e ha confermato la sua decisione di andare a Los Angeles anche quando coach Howland è stato licenziato ed è arrivato Steve Alford. Nonostante ciò non è stato considerato per il McDonald’s All American Game o per il Jordan Brand Classic, è finito addirittura 11esimo tra i playmaker nel ranking di Espn e non è mai stato citato tra i migliori prospetti della classe 2013 pur con presente gente del calibro di Andrew Wiggins, Jabari Parker, Aaron Gordon e Julius Randle. Zach LaVine non si è dato per perso, anzi, ha continuato a giocare e a dare spettacolo, come quando ha vinto lo Slam Dunk Contest di BallisLife.

Anche il suo reclutamento da parte di UCLA è finito sotto silenzio, dopo che l’anno passato i Bruins erano finiti sulle prime pagine di tutti i siti specializzati per aver fatto arrivare a Washington top freshmen come Shabazz Muhammad, Kyle Anderson, Jordan Adams e Tony Parker. L’anno scorso non andò benissimo, Howland è stato licenziato e Muhammad è andato in NBA, anche se il campo non lo sta proprio vedendo… LaVine è partito molto bene, andando in doppia cifra in 9 gare sulle 12 giocate dai Bruins: il suo massimo sono i 21 punti contro Nevada e al momento viaggia a 13, 3 rimbalzi e 2 assist di media col 55% dal campo e il 43% da tre punti. Il ragazzo dello stato di Washington, classe 1995, è un play-guardia ben sopra l’1.90, è longilineo, fluido nei movimenti e tremendamente esplosivo, un “playmaker della nuova generazione” per intenderci. Al momento non sta giocando con la palla in mano ma molti lo avvicinano a Russell Westbrook: come l’attuale esterno dei Thunder quando arrivò nella NBA, deve migliorare nella gestione del pallone, nelle decisioni, nel coinvolgere i compagni e controllare il ritmo a metà campo visto che, sui 28 metri, già ora è entusiasmante. Altri invece vedono in lui, anche per la somiglianza fisica, una sorta di Klay Thompson più atletico.

Non è ancora chiaro se a fine stagione lascerà UCLA per il Draft ma le attenzioni che sta attirando al piano di sopra lo stanno lanciando come potenziale Lottery Pick. “Andare nella NBA è il mio grande obiettivo. Non ho ancora deciso nulla sulla possibilità della one-and-done season. Mi sento come chiunque consideri questa opzione. Sarà una decisione che prenderò a fine anno con la mia famiglia“, ha detto LaVine.

1 COMMENT

  1. D’accordo…il ragazzo ha talento fisico da vendere ma il gioco, il vero gioco è ben altra cosa.
    Al Rucker di fisici cosi ne esistono a decine…
    Credo che tanti farebbero bene a concentrarsi sul proprio gioco e migliorare prima di far il salto nell’Nba.

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