Olympiacos: quando vincere cambia tutto

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Quando qualche anno fa i fratelli Angelopoulos, presidenti dell’Olympiacos, investirono pesantemente nella squadra mettendo sotto contratto giocatori proveniente dall’NBA come Kleiza o Childress sborsando una quantità incredibile di soldi, si diceva che avrebbero vinto tutto, che il loro potenziale era superiore agli altri; ed invece così non fu, anzi soprattutto in Eurolega si fermarono ad un passo dal trionfo finale, nel 2010, e la stagione dopo subirono una cocente eliminazione dalla MensSana Siena dopo aver vinto gara 1 di 48.
Forse fu proprio quella la scintilla che invertì la marcia dei rossi di Atene (anche a livello di mosse di mercato), perchè l’anno dopo sempre passando da un quarto di finale con Siena si presero la loro rivincita e andarono ad alzare il primo dei due trofei consecutivi conquistati. Da lì è maturata nella squadra una sorta di mentalità vincente che ha permesso la conquistata dell’Euroleague anche nel 2013.

Il grande lavoro svolto da coach Ivkovic (che ha imposto disciplina, gerarchie chiare in campo e indirizzato il mercato in un certo modo) è stato poi proseguito da Bartzokas, che ha avuto il merito di non sostituirsi al santone serbo ma di continuare il suo lavoro creando una linea di continuità. Strategia che ha dato i suoi frutti pensando anche al fatto che la crisi greca ha ridotto il budget dei Reds ma nonostante questo riescono sempre a pescare bene sul mercato, come quest’anno: hanno perso due colonne della doppietta europea come Hines e Papanikolau (andati al Cska e al Barcellona) ma sono riusciti a prendere Begic (dal Real Madrid) oltre a Dunston e Simmons, dal nostro campionato. Per il resto rimane lo zoccolo duro della compagine greca con Spanoulis, Perperoglou e Printezis, più i giovani Sloukas e Mantzaris e Acie Law.

A dimostrazione che la mentalità, l’ambiente e il modo di lavorare distinguono le grandi squadre l’Olympiacos quest’anno è rimasto imbattuto in regular season di Eurolega (ha vinto anche ieri nel debutto nelle Top 16 contro il Fenerbahce grazie ad una prova strepitosa dell’MVP Spanoulis) e ha perso la prima partita solo prima di natale contro i rivali del Paok in coppa di lega. Certo il potenziale quest’anno si è ridotto visto le partenze eppure ciò che ha stupito è stata la durezza mentale dei ragazzi di Bartzokas: lo scarto delle partite è quasi sempre inferiore ai dieci punti, spesso si è giocato la partita nei secondi finali eppure i bianco-rossi non hanno fatto una piega e forti della loro convinzione e ben sapendo cosa fare alla fine l’hanno spuntata sempre loro. Lottano su ogni palla, non mollano un centimetro in difesa e in attacco hanno una gamma di soluzioni da sfruttare molto ampia, sempre coinvolgendo tutti i giocatori con due ancore di appoggio come Spanoulis, MVP delle ultime final four (e della 1^ giornata di Top 16) e Perperoglou, nominato giocatore del mese di dicembre.

Insomma pronosticare dove possa arrivare questa squadra è difficile, anche perchè nei due anni precedenti si diceva che non era favorita e poi si è visto come è finita, ma una cosa è certa: hanno posto le basi per aprire un ciclo.

Questa la prova incredibile da 28 punti, 5/7 da due, 4/8 da tre, 6/7 ai liberi, 9 assist, 5 rimbalzi e 9 falli subiti in 34 minuti per una valutazione di 39, il suo career high: