Serie A: i miglioramenti di Milano ora si vedono

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La prima giornata di ritorno ha lasciato in eredità al campionato di serie A un’informazione importante: così come la prima giornata in assoluto di questa stagione ci aveva detto che l’EA7 non era ancora all’altezza del suo potenziale ed era indietro rispetto anche ad altre formazioni del nostro campionato, dopo 15 partite Milano, sconfiggendo la stessa Brindisi che l’aveva punita ad ottobre, ha mandato un segnale forte a tutte le contendenti.

L’Olimpia ha raggiunto la quinta vittoria consecutiva in campionato, a queste vanno aggiunte le vittorie in Eurolega colte contro Olympiacos e Vitoria; successi giunti contro dirette concorrenti per la lotta ai piani alti della classifica: nell’ordine sono cadute Sassari, Siena e Brindisi, ovvero le capoliste prima che Milano iniziasse questo suo ciclo vincente. Proprio l’inizio di questa striscia coincide con un momento ben preciso, ovvero l’acquisto di Daniel Hackett. E’ innegabile come il suo arrivo abbia permesso all’Olimpia di alzare ancor di più la qualità del suo roster ma soprattutto ha portato quella cattiveria e determinazione che ancora latitava, oltretutto il suo ingaggio è coinciso con il rientro dagli infortuni di Moss e Samuels nonchè quelli di Kangur e di Gigli di poco precedenti, un fattore da non sottovalutare. Hackett ha coperto una falla bella ampia nella formazione meneghina, ovvero l’assenza di un play, o comunque di un giocatore che sapesse mettere ordine nel gioco e gestisse i tempi della fase offensiva (media di quasi 15 assist a partita in questo ciclo), e guarda caso quello a beneficiare di più dell’arrivo del figlio di Rudi è stato Curtis Jerrels, che, liberato dal peso di portar palla, ha messo in mostra tutte le sue qualità di attaccante dimostrandosi un giocatore del tutto differente rispetto alla prima parte di stagione.

Nell’intervista post partita contro Siena coach Luca Banchi ha sottolineato come volesse una squadra operaia, nel senso di una squadra che lotta e che si aiuta in ogni situazione, ed è proprio questo che è emerso nelle ultime partite giocate. Milano ha alzato il suo livello difensivo, gioca con più scioltezza in attacco, muovendo di più la palla e sta pian piano maturando una sua convinzione mentale riuscendo a portare a casa le partite punto a punto e, come dimostra il match con Vitoria, reagisce alle difficoltà, non si spaventa e nei minuti finali riesce a gestire il vantaggio, cosa che prima non aveva mai mostrato.

Insomma Milano sta uscendo alla distanza, dimostra di crescere e maturare di partita in partita; ora arriva il difficile: dare continuità ai risultati e raggiungere i propri obiettivi.