L’Est vince l’All Star Game dei record con Irving MVP

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La Eastern Conference ha vinto il 63esimo All Star Game NBA battendo 163-155 la Western Conference a New Orleans nella gara che ha chiuso il weekend delle stelle in Louisiana, un fine settimana che per l’Italia resterà nella storia per la gara del tiro da tre punti vinta da Marco Belinelli. Non resterà nella storia questa partita se non per i tanti, tantissimi record sbriciolati, perchè è stato il primo di Adam Silver nel ruolo di commissioner, perchè è stato il primo, e speriamo ultimo, con le magliette da ciclista, e per il titolo di MVP a Kyrie Irving, il migliore dei suoi con 31 punti e 14 assist. L’asso dei non irresistibili Cleveland Cavs ha guidato la rimonta dell’Est nel quarto periodo e assieme a Carmelo Anthony, 30 con 8 triple, ha steso l’Ovest nonostante Griffin e Durant abbiano chiuso a 38, a 4 lunghezze dal record assoluto di Wilt Chamberlain.

La partita in sé non ha regalato particolari emozioni: si è difeso meno delle altre volte, si è tirato tanto da tre e si è andati sempre sopra il ferro senza alcun ostacolo, come predica la pallacanestro d’oggidì (fatta eccezione per la difesa). Ci si aspettavano numeri da Steph Curry e invece l’asso dei Warriors si è limitato ad una sola gemma, per quanto preziosa: 12 e 11 assist ma 4 su 14 al tiro. Periferico Harden – 8 punti in 24 minuti – che nel fine settimana si è visto più per la solita Barba e i look stravaganti. Quasi imbarazzante Kevin Love, riluttante in difesa e non perfetto in attacco (13 e 9 rimbalzi), mentre Chris Paul, da sesto uomo, si è fatto notare con i classici 13 assist, uniti a 11 punti. Ancor più periferici, anzi di più, Parker, Nowitzki (0 su 2 in 8 minuti), Aldridge e Lillard (9 in 9 minuti) mentre Howard ha messo lì 8 punti e 11 rimbalzi in 13 minuti e l’idolo di casa Anthony Davis ha esploso le proprie cartucce, 10 punti con 5 su 6 al tiro, in appena 10 minuti. Forse Scott Brooks poteva dare più spazio a AD, comunque sempre molto bello da vedere. Super Blake Griffin, 38 punti con 19 su 23 e solo schiacciate, mentre Kevin Durant, 38 pure lui con 10 rimbalzi e 6 assist, 14 su 27, 6 triple e non solo schiacciate, è stato grande protagonista anche se ha fallito i tiri nel finale in volata per dare il successo all’Ovest che era stata anche a +18.

Invece ha vinto l’Est che alla fine, arrivata al -2 sul 155-153, ha messo la freccia con un conclusivo 10-0 firmato da Anthony, James e tre liberi di Paul George. A differenza di Brooks, coach Vogel ha distribuito meglio i minuti (nessuno sotto i 10) e più o meno tutti si son fatti notare, compreso Joakim Noah, in campo nel finale che contava. 8 con 5 rimbalzi e 5 assist per l’asso dei Bulls, 8 come Hibbert e DeRozan, 5 punti per Bosh e Joe Johnson (1 su 6 da tre, male come nel 3 point shootout), 6 di Millsap e 12 con 5 rimbalzi e 4 assist in 15 minuti per John Wall, quello con più garra di tutti, anche nei festeggiamenti in panchina. Solo 12 minuti per Dwyane Wade che però, come sempre, ha rispettato l’impegno e il voto dei tifosi con 10 punti in appena 12 minuti. Paul George ha chiuso con 18 punti abbastanza silenziosi, LeBron James è partito fortissimo e ha chiuso con 22, 7 rimbalzi e 7 assist ma 0 su 7 dall’arco e nel finale ha lasciato il proscenio a Melo Anhtony e Irving, 30 con 8 triple il primo, 31 con 14 il secondo, votato alla fine giustamente MVP.

Dicevamo dei record, tanti, forse troppi, segno che la partita, o meglio quello che è stato, è stata per certi versi eccessiva anche per i larghi canoni dell’All Star Game. Vediamo i più rilevanti, a partire dalle 0 stoppate per entrambe le formazioni, segno che proprio la difesa era a Miami o in Messico come gli altri giocatori della Lega non invitati a NOLA. Primato per punti totali, 318 (303, nel 1987) e punti di una squadra, l’Est con 163 (155 nel 2003 ma con due overtime), per canestri totali, 135 (128 nel 2007) e canestri di una squadra, l’Est con 70 (69 nel 2007), canestri da tre totali, 30 (26 due volte) e canestri da tre di squadra, l’Ovest con 16 (14 due volte), tentativi totali da tre, 100 (71 nel 2013) e tentativi da tre di squadra, l’Ovest con 56 (39 nel 2013), per assist complessivi, 88 (85 nel 1984). Poi i primati individuali: se non sono riusciti a battere quello per punti di Chamberlain con 42, Blake Griffin ha realizzato quello per numero di canestri segnati, 19, meglio dei 17 dello stesso Chamberlain, di Jordan e di Garnett, mentre Carmelo Anthony ha firmato 8 bombe, strappando il primato alle 6 di Mark Price e LeBron James.

Note di colore. Violet Palmer, che ha diretto la gara con Marc Davis e Jason Phillips, è il primo arbitro donna nella storia dell’All Star Game. Nel primo quarto Magic Johnson ha preso il microfono e ha cantato ‘Happy birthday to you’ a Bill Russell per i suoi 80 anni, trascinando il pubblico e invitando i giocatori delle due squadre ad andare a rendere omaggio al grande e sempreverde Bill. Infine, riavvolgendo il nastro e tornando all’inizio, uno show prepartita di assoluto livello, forse più della partita stessa, con un quintetto cinque stelle lusso al microfono con Pharrell Williams affiancato da grossi calibri come P-Diddy (o Puff Daddy o Sean “Diddy” Combs che sia), Nelly, Snoop Dogg e Busta Rhymes.

Gli highlights dell’All Star Game