Una nuova arma per gli Heat

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Chi è il miglior tiratore da tre punti nel mese di marzo per i Miami Heat? Allen? Battier? James? No, è il centro della squadra, Chris Bosh! L’ex stella dei Raptors, grazie a clamorosi miglioramenti al tiro da fuori, ha dato una nuova dimensione all’attacco dei due volte campioni NBA, lasciando a Spoelstra la possibilità di creare quintetti quantomai poliedrici. Nelle ultime 7 gare, quelle del corrente mese, Bosh sta tirando da dietro l’arco con un “Korveriano” 50%, con più di 3 tentativi di media. Per darvi un’idea CB nelle prime 10 stagioni di carriera aveva segnato 87 triple (su 302), in quella corrente ne ha già mandate a bersaglio 56 su 145 tiri, pari ad un più che buono 38.6%.

Questa premessa, e soprattutto questi numeri, dovrebbero aver chiarito bene il cambiamento nello stile di gioco di Bosh. Sorprendentemente, più che a livello offensivo, il nuovo Chris fa la differenza nella propria metà campo: spieghiamoci meglio. Grazie alla nuova arma del texano, “coach Spo” può utilizzare per più minuti Chris Andersen, mantenendo invariate le spaziature dell’attacco, rispetto al quintetto con James da numero 4 e Bosh da centro, quello cioè che ha vinto gli ultimi due titoli NBA. The Birdman, passato dai 15 minuti dello scorso anno ai quasi 20 di questa stagione, difensivamente cambia il panorama. Gli Heat, 13esimi nel defensive rating, concedono 105.5 punti per 100 possessi; Andersen è il migliore della squadra con 103 punti. Per tornare a Bosh, è proprio quando è accoppiato al tatuatissimo ex giocatore dei Nuggets, che rende al meglio: il duo infatti produce un plus/minus di +14, risultando uno dei più efficaci di Miami.

Chris Bosh Shotchart - © nba.com

Al di là dei numeri, questo ritorno al doppio lungo, permetterà agli Heat di giocarsi al meglio le carte contro i Pacers di Hibbert, West, Scola e Bynum (non va dimenticato), grandi rivali per la conquista della Eastern Conference.
Da sottolineare è poi la grande intelligenza di un ragazzo come Bosh che in Florida ha vissuto momenti difficili all’ombra di King James e D-Wade, ma ha saputo con tanta volontà ed impegno cambiare il suo gioco per rendere al meglio nella squadra ancora da battere per la corsa al titolo NBA 2014! Il suo cambiamento oltre che tecnico (a Toronto giocava per la maggior parte del tempo in isolamento e in post basso) è stato soprattutto mentale, perchè dopo le difficoltà del primo anno ha capito che nonostante il suo salario fosse da Stella e pari ai due compagni James e Wade non lo era altrettanto il suo impatto in campo. Da quel momento si è fatto trovare pronto sugli scarichi, bravo sui tagli e concentrato in difesa pur senza essere coinvolto direttamente per diverse azioni in attacco.

Un cambio di mentalità importantissimo per i due Titoli NBA vinti dagli Heat e per la corsa al Three-peat di quest’anno. Ma utile anche per lui se alla fine di quest’anno dovesse decidere di uscire dal suo contratto e diventare free agent, per cercare di convincere qualche franchigia a farne di nuovo la prima punta.

3 COMMENTS

  1. Che il bosh in uscita da Toronto diventasse un giocatore in grado di tirare affidabilmente da 3 chi se lo sarebbe mai aspettato?
    Ad oggi Bosh è il lungo ideale per il basket moderno.
    A mio modesto parere ha attualmente un’importanza maggiore di Wade all’interno degli Heat!

    • Anzi, forse è la chiave di Miami, più di James. Mi spiego meglio non bastano James, Durant, Paul, George da soli, serve almeno un’altra superstar (per questo il peso specifico lo reputo maggiore)e Bosh con i suoi grandi miglioramenti in ogni fase del suo gioco, oltre che mentali, è il miglior complemento alla superstar di turno (quello che non è ancora Westbrook per esempio, quello che sta diventando Griffin).

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