Al Jefferson vernicia il pitturato di Charlotte!

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L’NBA è la terra promessa per tutti coloro che hanno scelto il basket come proprio impiego nella vita, ed in questo meraviglioso contenitore eterogeneo tante storie diverse ed interessanti si intrecciano, e nessuna verità può rimanere tale al lungo. Può capitare infatti che una delle peggiori squadre mai viste solcare un parquet NBA possa trasformarsi in outsider interessante per gli imminenti playoff della Eastern Conference,  quasi da un giorno all’altro.

I protagonisti della storia sono i Charlotte Bobcats e l’artefice della rinascita della franchigia del North Carolina ha un nome ed un cognome: Al Jefferson, l’esperto di vernici.
No, Al Jefferson non lavora part-time come imbianchino e non gestisce un colorificio, tuttavia sul suo sito è possibile ricercare validi argomenti per giustificare la grande crescita cestistica dell’ex Timberwolves e Jazz.

Come riportato proprio da Bigalspaint le prestazioni di Jefferson sono del tutto comparabili con quelle dei migliori centri in circolazione:

Statistiche Centro da BigAlsPaint

Tuttavia il prodotto di Mississipi high-school è stato uno dei grandi esclusi dall’All-Star Game di New Orleans, e come successo l’anno scorso a Kevin Love, la delusione per l’esclusione si è trasformata in grinta e determinazione come è possibile osservare in questa tabella che mette a confronto le statistiche di Jefferson prima e dopo l’ASG:

Le statistiche di Al Jefferson prima e dopo l'All-Star Game 2014

Al di là delle statistiche individuali occorre notare come siano tutti i Bobcats a beneficiare del boost garantito da Jefferson: prima dell’All-Star Game Charlotte occupava la 20esima posizione complessiva con un record di 23W-30L, mentre dalla serata delle stelle ad oggi la franchigia del Carolina occupa l’ottava posizione, con un record in positivo di 16W-8L.

La stagione dei Bobcats non è però esclusivamente frutto delle positive prestazioni di Jefferson: il segreto della truppa di coach Steve Clifford si chiama difesa. E una maggior attenzione a proteggere il proprio pitturato ha responsabilizzato tutti, innanzitutto Jefferson, che mai si era distinto per le sue skills difensive e che ora difende con maggior enfasi anche sul pick n’roll.
Una difesa attiva e che occupa spazio in pitturato costringe gli avversari ad esplorare soluzioni a coefficiente di difficoltà più elevato e responsabilizza tutta la squadra chiedendo loro un’attenzione prolungata e duratura. Il rovescio della medaglia tuttavia è rappresentato dalle percentuali dal perimetro concessi da Charlotte proprio per proteggere il pitturato: il 37.7% fa dei Bobcats la terza peggiore difesa ‘behind the arc‘.

Il corposo contratto triennale firmato quest’estate con i Bobcats allontana senza dubbio Jefferson dalle sirene di mercato e questo può rappresentare un vantaggio per continuare a migliorare il proprio gioco per la felicità della propria squadra. Tuttavia affinchè il matrimonio con Charlotte continui ad essere felice, le ambizioni del primo devono viaggiare di pari passo alle ambizione dei secondi, anche perchè in caso contrario ci sono tante squadre pronte a farsi ridipingere i propri pitturati da Al Jefferson!

7 COMMENTS

      • Bhe si,Howard è stato superiore a Big Al in questa stagione.Come disse tempo fa Pompeio Houston è praticamente la stessa squadra dello scorso anno (piu’un T-Jones maturo),eppure un anno fa arrivarono 8 e quest’anno con tutta probabilita’il 4 seed ad ovest (dove le prime 5 sono tutto sopra quota 5) è roba loro.Jefferson alla fine ha portato si Charlotte ai playoff,ma con un record identico ad una Minnesota qualsiasi.Sono pur sempre una squadra di poco sopra al 50 %,non dimentichiamocelo. Poi Al ha movimenti sopraffini spalle a canestro,ma non è che Dwight in attacco ti danneggi (anzi rimane probabilmente il miglior lungo con cui si gioca il pick’n’roll della NBA) e poi sulla difesa non sto neanche a parlarne.Jefferson ha bisogno di due super-mega iper difensori perimetrali (Kidd-Gilchrist e Henderson) che coprano le sue lacune,Howard ha reso difensivamente impressionante una squadra con Lewis-Nelson e Turkoglu in quintetto (ok,forse quell’Howard non si vedra’mai piu’,ma non è che quest’anno sia andato tanto peggio).Io continuo a vedere Dwight come il best C della NBA

        • Nn so se esista il miglior centro della lega,a me fa impazzire gasol,peccato sia poco atletico ma q.i. Molto sopra la media,sta trascinando i suoi i po,e se ci riuscisse,i grizzlies saranno una brutta bestia per chiunque…big al è sempre stato uno dei più tecnici ed efficaci offensivamente,i bobcats sn strutturati in modo da coprire le sue lacune difensive ed esaltare i suoi movimenti e il suo talentovicino a canestro…sn contento perchè è sempre stato o sottovalutato o sfortunato ,per gli infortuni,o colpevolizzato di fallimenti nn solo ascrivibili a lui,rinato

  1. Il momento del polemicone….il confronto delle statistiche di Jefferson prima e dopo l’asg riportato in tabella mi fa un po’ ridere.

    5 ppg scarsi in più, stessi rimbalzi, stessi assists, stessa percentuale di tiro e stoppate sempre giù di lì….

    Sarebbe una reazione? bah.

    • Ah, perché passare da 20 a 25 punti di media e quasi raddoppiare il numero di stoppate rifilate é un’inezia?
      Jefferson offensivamente é un centro da top3, top5 NBA e sta giocando su livelli pazzeschi: stiamo parlando di uno che viaggia a 25+10 di media…

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