Barcellona, Maccabi, CSKA e Real Madrid: le “Fantastiche Quattro”

0
1116

I Quarti di finale dell’Eurolega hanno emesso un verdetto amaro per Milano: l’Olimpia non potrà portare a termine la riconquista cestistica del Forum e del Vecchio Continente. Il Maccabi Tel Aviv di David Blatt ha eliminato la banda di Luca Banchi al termine di una serie dai due volti: dominio biancorosso nelle prime due partite, egemonia gialla negli episodi israeliani. La follia collettiva degli ultimi due minuti di Gara 1 ha trasformato un epilogo scontato nel break decisivo: l’EA7 ha imposto il suo ritmo per tre quarti e mezzo, ma alla fine Hickman e Rice hanno trascinato il Maccabi in una rimonta pazzesca, che ha spezzato i precari equilibri del doppio confronto.

Milano non si è sottratta alla dura legge dello Yad Eliyahu: Bluthenthal ha colpito a freddo l’Olimpia con le sue triple e ha dominato gli snodi cruciali di Gara 3 con le sue grandi letture offensive; Hickman e Tyus hanno evidenziato tutti i limiti di interpretazione difensiva del pick-n-roll di Samuels e Lawal; Schortsanitis ha trasformato il post basso in un punto di forza del Maccabi; Ohayon e Pnini hanno sporcato le ultime due partite e hanno permesso a Blatt di imporre il ritmo compassato che tanto piace ai giocatori di Tel Aviv. In questo tortuoso scenario, l’Olimpia ha perso la sua identità di gruppo e ha cominciato a sparare a salve dalla lunga distanza: soltanto lo stato di grazia di Langford e qualche titubanza dei padroni di casa hanno permesso alle Scarpette Rosse di sognare per 20 minuti un 2-2 che avrebbe rimandato il verdetto finale al Forum.

Nel terzo weekend di maggio (16-18 maggio), le tribune di Assago non si riempiranno dei sogni dei milanesi, ma si tingeranno di giallo: il Maccabi volerà in Lombardia e aprirà la sua Final Four contro il CSKA Mosca di Ettore Messina. L’Armata Rossa ha superato 3-2 l’orgoglioso Panathinaikos di Fragiskos Alvertis, che ha allungato la serie grazie al cuore infinito dei suoi veterani e all’impatto dirompente di OAKA. Dopo il grande spavento di Gara 1, Teodosic e compagni hanno travolto le resistenze dei Verdi di Atene e hanno conquistato un 2-0 tanto prezioso quanto comodo. Il volo verso la capitale greca ha restituito forza a Diamantidis e ai suoi compagni: il Panathinaikos ha strappato due vittorie sofferte e ha costretto la corazzata di Messina al ritorno a Mosca. L’ultimo atto della serie ha ristabilito le gerarchie della stagione: il CSKA ha dettato il ritmo della gara e ha dominato in lungo e in largo la seconda frazione. La truppa di Alvertis ha scritto a referto 44 miseri punti e ha rimediato 30 lunghezze di scarto: i limiti tecnici dei Verdi sono emersi nel momento decisivo e hanno consentito all’Armata Rossa di staccare il pass per il Forum, per loro sarà l’undicesima Final Four in 12 anni!

La seconda semifinale della kermesse di metà maggio sarà l’ennesimo clàsico di quest’ultimo decennio: Barcellona e Real Madrid si sfideranno ancora per la leadership continentale e per l’egemonia nel caldissimo contesto iberico. La corazzata catalana ha superato 3-0 il Galatasaray di Ergin Ataman, ma ha sofferto molto più del previsto: nel primo tempo di Gara 1 il talento abbacinante di Carlos Arroyo ha tenuto in ostaggio il Palau Blaugrana e ha messo sotto scacco gli esterni di Xavi Pascual. L’infortunio alla caviglia della stella portoricana ha aperto la strada al Barça e ha costretto i turchi a tornare sul Bosforo con le spalle al muro: l’orgoglio dei giallorossi e il calore dell’Abdi Ipecki hanno trasformato il terzo episodio della serie in una guerra di nervi, ma la solidità difensiva dei catalani e le giocate offensive di uno Huertas desideroso di vendicare la sua pessima marcatura su Arroyo hanno regalato a Xavi Pascual l’ennesima Final Four della sua carriera.

Nello splendido scenario del Forum, il tecnico blaugrana ritroverà il collega Pablo Laso: il Real Madrid ha fatto abdicare i bi-campioni dell’Olympiacos al termine di una serie entusiasmante, nella quale i blancos hanno mostrato tutto il talento delle loro stelle e la fragilità nervosa di un ambiente che avverte la pressione di dover vincere a tutti i costi. Gli infortuni di Law e Perperoglou hanno accorciato le rotazioni dei greci, che hanno lottato con grande determinazione e hanno allungato la serie grazie a un paio di prestazioni entusiasmanti di Bryant Dunston; nell’atto decisivo, la maggiore profondità delle merengues, il talento di Rudy Fernandez e la leadership di Reyes hanno prevalso sull’orgoglio di Spanoulis. Il Real Madrid giocherà le Final Four con tutti i favori del pronostico: riuscirà a sfatare il suo inedito tabù europeo?