La stagione fallimentare del Fenerbahce

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Se in estate annunci l’arrivo in panchina di un allenatore come Zelimir Obradovic e con una partita ancora da giocare nelle Top 16 sei già matematicamente eliminato dall’Eurolega allora senza dubbio la tua stagione può essere bollata come fallimentare. Perchè la presenza di un mago in panchina dovrebbe farti fare quel salto di qualità che la dirigenza della squadra di Istanbul aveva cercato già con Simone Pianigiani lo scorso anno (senza riuscirci), ma che invece non ha portato ai risultati sperati.
Pure il mercato è stato di altissimo livello (anche economicamente parlando) con la conferma del blocco già di qualità elevata della scorsa stagione e gli inserimenti pesanti sia in estate sia ad Eurolega in corso.

Nulla è servito al Fenerbahce quest’anno per mantenere le aspettative di dirigenza e tifosi, con un gruppo che forse ha pagato la tantissima pressione che aveva addosso e che nelle Top 16 si è letteralmente sciolto, dopo aver giocato invece una stagione regolare notevole (8-2 il record con le prime 6 vittorie consecutive, due affermazioni con il Cska Mosca e una con il Barcellona). Ma come detto nella seconda fase la squadra è sprofondata perdendo 4 delle prime 5 giocate, riprendendosi leggermente con 4 W e 2 L che avevano riportato il record in parità, ma ricadendo di nuovo nel momento decisivo, nelle tre sfide che decidevano il passaggio del turno ai playoff, subendo altre 3 sconfitte in fila molto pesanti contro Panathinaikos, Milano e Vitoria.

La qualità nel roster di certo non mancava ma altrettanto non si può dire del bilanciamento e della chimica: in attacco infatti le bocche da fuoco erano tantissime (5 giocatori in doppia cifra di media), forse pure troppe per il bene della squadra: McCalebb ha giocato a sprazzi, assomigliando raramente a quello che aveva dominato con Siena, Kleiza ha alternato buone partite ad altre terribili (l’ultima contro l’EA7 ad esempio), Preldzic ha fatto vedere i suoi continui miglioramenti (con 15.5 di valutazione media è ottavo quest’anno in Eurolega) con dei passaggi a vuoto abbastanza pesanti, Bjelica è cresciuto dopo gli anni a Vitoria ma sembra sempre essere un giocatore a cui manca qualcosa per fare il salto di qualità.
La nota probabilmente più lieta per il Fener è stata la stagione di Bojan Bogdanovic che si è confermato un giocatore di primissima fascia avvicinandosi ancora di più all’NBA e ai Brooklyn Nets che detengono i suoi diritti: 15.2 punti di media tirando il 55.9% da due, il 30.4% da tre e l’82.5% ai liberi, mostrando ancora ampi margini di miglioramento soprattutto nella selezione di tiro e in difesa.

Ecco, proprio la difesa è stato uno dei talloni d’Achille di coach Obradovic in questa stagione: 77.6 punti concessi agli avversari (decima peggiore dell’Eurolega) e il 53.3% da due, andando pesantemente sotto a rimbalzo offensivo con 11.2 (quarti peggiori). Dalla propria metà campo, dove con il Panathinakos il coach serbo ha costruito gran parte delle sue vittorie, in Turchia non è riuscito a tirare fuori nulla di buono.

Al Fenerbahce non resta che cercare di vincere il campionato (dopo aver vinto la coppa nazionale) per cancellare almeno parzialmente questa enorme delusione, sapendo bene che in estate cambieranno diverse cose e che l’anno prossimo non sarà tollerato un altro fallimento.