Notte NBA: Nets corsari a Miami, si ferma la striscia di Durant

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Curiosità

San Antonio perde a Minnesota contro i Timberwolves nella gara che si doveva giocare a dicembre a Città del Messico. Solo 3 punti (1 su 4 al tiro) in 26 minuti per Marco Belinelli. Gli Spurs all’intervallo erano sotto 54-34: uno scarto tale all’intervallo non si vedeva dal febbraio 2012 a Portland coi Blazers.


Dopo 41 gare consecutive oltre i 25 punti, si chiude la striscia di Kevin Durant che nella facile vittoria dei Thunder a Sacramento si ferma a 23. Resta comunque la terza striscia più lunga di sempre dietro a Wilt Chamberlain e Oscar Robertson e davanti a Michael Jordan.


Con una stoppata di Mason Plumlee ai danni di LeBron James a fil di sirena, i Nets vincono a Miami e firmano il cappotto contro gli Heat (4-0 stagionale). E’ la prima volta che una squadra di LBJ subisce uno sweep stagionale in una serie da 4 o più partite.


Notte da record per i due amici Dirk Nowitzki e Steve Nash. Con i 21 punti segnati nella vittoria dei Mavs coi Jazz, il tedesco supera Oscar Robertson e sale al decimo posto della classifica marcatori All Time (26.714 punti). Con le 5 assistenze nella gara persa nettamente dai Lakers (53 sconfitte, eguagliato il record negativo di franchigia) contro i Rockets, il canadese supera Mark Jackson e si porta al terzo posto nella classifica All Time degli assists (10.335) dietro gli inarrivabili John Stockton, quasi 16mila, e Jason Kidd, oltre 12mila.

 

Risultati della notte

Atlanta Hawks (34-43) – Detroit Pistons (29-49) 95-102
(Millsap 24; Stuckey 29)


Miami Heat (53-24) – Brooklyn Nets (43-34) 87-88
(James 29; Johnson 19)


Minnesota Timberwolves (39-38) – San Antonio Spurs (60-19) 110-91
(Rubio 23; Diaw, Joseph 13)


Utah Jazz (24-54) – Dallas Mavericks (48-31) 83-95
(Favors 19; Nowitzki 21)


Sacramento Kings (27-51) – Oklahoma City Thunder (56-21) 92-107
(Cousins, Outlaw 24; Durant, Butler 23)


Los Angeles Lakers (25-53) – Houston Rockets (52-25) 130-145
(Young 32; Jones, Harden 33)

 

Highlights della notte

20 COMMENTS

  1. La stoppata di Plumlee su LeBron mi pare fallosa,niente di clamoroso però tocca prima la mano del pallone.

    • Se eravamo a metà partita fischiavano pure il fallo di JJ un secondo prima, che al contrario di quello di PLUMS (torico fallo speso benissimo!) era una roba da fustigazione in piazza. Con una manciata di secondi sul cronometro però queste cose non si fischiano proprio, ed è giusto così.

      • Si ci può stare,anzi fa’ “piacere” vedere che gli arbitri non si sono fatti influenzare dalla presenza di Lebron,certo che se alla fine questa partita risultasse decisiva per l’assegnazione del primo posto a EST……………

        • l’anno scorso una situazione analoga ha (forse) deciso una finale (fallo su Ginobili di Allen all’ultimo secondo di gara6) e 2 anni fa ha (forse) indirizzato una serie di finale (fallo di Lebron su KD all’ultimo tiro di gara2 persa da OKC). Ce ne sono un altro migliaio di casi simili ma mi ricordo solo questi per il caos tirato su dagli haters rosicanti (che bei momenti :)). Quindi anche nel caso che questa decisione “assegnasse” il primo posto a EST non lo vedo come un grosso caso. Anzi…
          Poi come dici tu, importante che questo metro sia applicato sia quando il fallo lo fa un Plumlee qualsiasi, sia quando lo fa una superstar.

  2. Capisco che la NBA è soprattutto spettacolo, ma da ammiratore di LBJ, non vedo perchè non fanno la review su questo fallo o sui passi di James stesso in gara 1 delle Conference Finals vs Indiana.. E’ normale che non si freni l’inerzia della partita premiando e non fermando le giocate più decisive e spettacolari, ma così l’esito di una partita o di una serie va a farsi benedire…

    • Non concordo. Puoi cambiare l’esito di una partita (e anche qui ho i mie grossi dubbi), ma da una serie esce sempre vincente il più forte, o comunque chi ha dimostrato di essere più forte sul campo.

      • Credo tu abbia ragione che il migliore, o almeno il più meritevole vinca sempre. A meno che non giochi nei Kings del 2002 e allora, meritevole o no, sono gli arbitri (o qualcuno più in alto) a decidere le sorti di una serie… 😀

        • ahahahaha ti ho dovuto dare un pollice in su (oltre perché condivido in toto!!) se non altro per pareggiare il pollice verso del solito faker anonimo negazionista della storia! 😀

          • appena posso mi collego su questo sito soprattutto per leggere i vostri commenti! e, dopo la tua risposta, non potevo non citare quella serie per entrare nelle tue simpatie!! ahahahah

          • Sono stato io a dare il pollice verso a WAH, sono tifoso Lakers, ma non sono affatto un faker negazionista.
            Si può sostenere che alla fine sempre vinca il più meritevole, come afferma Pompeio, ed è un’opinione sostenibile, tant’è che non ho dato voti negativi. Si può sostenere, al contrario, che gli arbitri possono essere determinanti ed è pure questo sostenibile. Ciò che è insostenibile è affermare che alla fine vincono sempre i più meritevoli, tranne nel caso X. Questo è intrinsecamente ed inaccettabilmente contraddittorio: le due affermazioni sono incompatibili e la prima sta in piedi solo se non si ammettono eccezioni, altrimenti si può discutere di tutto
            Personalmente sono convinto che gli arbitri possano essere – anche se non necessariamente lo sono – determinanti. Ad esempio, per riferirsi ad un caso in cui non sono coinvolto come tifoso, lo sono stati l’anno scorso quando non hanno fischiato la “passeggiata” di Allen in gara 6. Gli arbitri possono sbagliare, ci mancherebbe altro, ma quando la violazione della regola è manifesta ed incontestabile (Ray si è fatto almeno 6 passi prima per tirare da 3) allora non credo alla buona fede. E non si venga a dire che nell’ultimo minuto non si fischiano le violazioni delle regole, perché il gioco è continuamente interrotto dagli arbitri. Nel basket non vi sono regole che valgono per 47 minuti e nell’ultimo no. Considero la serie regalata dagli arbitri a Miami, perché quell’errore è stato semplicemente decisivo (non rileva che gara 7 sia stata dominata da Miami, perché non si sarebbe nemmeno giocata) e, ripeto, non posso pensare che gli arbitri non abbiano rilevato l’infrazione.
            Quanto a Lakers-Kings del 2002, premesso che allora non vedevo le partite NBA, ho visto il noto video/film su youtube ed ho tantissimi dubbi sulla direzione di quella serie. La ragione per cui non do per certo, ma solo come probabile che gli arbitri l’abbiano manipolata, è – a prescindere dal fatto che non condivido l’interpretazione di alcuni episodi riportati nel video – che non si può fondare una conclusione solo sulla base di un film realizzato da chi ha una tesi predeterminata da dimostrare: un film è sempre in grado di manipolare lo spettatore, per cui non è affidabile. Di sicuro la tesi della manipolazione non è liquidabile come espressione della parzialità di un tifoso e non mi sento di dare torto a chi la sostiene.

          • Apprezziamo il tuo outing e posso capire il tuo discorso, ma 2 appunti te li devo fare…
            Parli di malafede nella serie finale dell’anno scorso per dei passi non fischiati ad Allen prima della partita. Parli di 6 passi(?!)
            ti invito a riguardare il video
            https://www.youtube.com/watch?v=JnLBt_wYoqA
            cosa ci sarebbe da fischiare? Al massimo come dicevo prima c’era un fallo su Gimobili l’azione successiva.
            Aggiungo anche che Miami gara 7 non l’ha dominata per niente. Duncan sbagliò un tiro facile che avrebbe portato la partita all’OT!. Secondo me hai le idee un po’ confuse.
            Poi mi vieni a dire che invece su LAL – SAC del 2002 non sei tanto sicuro ci fossero ingerenze dall’alto! 🙂 In una serie arbitrata TUTTA a senso unico ed in cui pure uno degli arbitri ha ammesso ad una corte federale di aver ricevuto pressioni da Stern perché i Lakers passassero il turno.

          • Quella serie è stata rubata ai Kings una delle squadre più mitiche di sempre, un misto d’america ed europa spettacolare,quel titolo non è pulito.

          • @Pompeio.
            Su Miami-San Antonio non posso che darti ragione su entrambi i punti: non ci sono i passi di Allen (nella mia memoria devo aver contato anche i passi che fa prima di ricevere il pallone, ma non è una scusa), mentre l’entrata fallita da Duncan la ricordavo bene come episodio e sapevo che avrebbe potuto portato al pareggio, ma l’ho “spostata” in gara 6. E’ vero quindi che sulla serie avevo le “idee confuse” (il che non nego che sia “un po’ proccupante” per me).
            Su Lakers-Kings 2002 la ragione per cui non do un giudizio definitivo ma solo probabilistico è che ho visto solo il film e, secondo il mio modo di pensare, non ci si può mai basare solo su quanto sostiene una parte interessata. Il cuore mi dice che il furto c’è stato, la ragione mi impone cautela. Non nego comunque un certo imbarazzo, perché in generale apprezzo le valutazioni tue e di SBAM, che in questo caso sono entrambe per il furto.
            Se è vero, però, come ritieni, che il titolo è stato rubato dai Lakers per effetto di una piano ordito addirittura ai massimi livelli, allora a maggior ragione la tesi che alla fine vincono sempre i migliori non è sostenibile. Secondo me gli arbitri sono persone come tutti e in ogni categoria, nessuna esclusa, ci sono gli onesti e i disonesti.

          • Grazie della segnalazione.
            Ho letto ma non è probante.
            1. Donaghy formula le accuse dopo aver confessato reati propri (che non riguardano Lakers-Kings del 2002) e mentre è in attesa di una condanna. Lo fa dichiaratamente (a mezzo del proprio avvocato) per ottenere uno sconto di pena: non mi pare che le accuse di per sé siano credibili, a meno che non ci siano riscontri oggettivi.
            2. L’FBI ha indagato sulle dichiarazioni: non vengono riportati gli esisti delle indagini, ma non mi risulta che Stern sia stato incriminato. Mi pare quindi che esse non siano approdate a nulla, per cui mancano proprio i riscontri oggettivi necessari.
            3. Le accuse non sono state ignorate dal pubblico: alcune associazioni (consumer advocate Ralph Nader and the League of Fans, a sports industry watchdog group) si sono interessate e hanno chiesto chiarezza. La loro attenzione garantisce, nei limiti del possibile, un controllo sulla serietà delle indagini compiute.
            In conclusione, mi pare che quanto mi hai segnalato non dimostri, ma semmai smentisca il “complotto”.
            In realtà so troppo poco di quelle indagini per fondare conclusioni in un senso o nell’altro.
            Restano invece le immagini, che mi sembrano molto più significative, quanto meno sotto il profilo dei torti arbitrali.

  3. Allora oggi vado con la (mia) analisi della situazione Kings.Qui i problemi sono principalmente 2:la difesa (pochissime rubate e stoppate)e la mancanza assoluta di un collante in attacco.Personalmente non continuo a capire l’acquisito di Gay (in quanto il piu’clamoroso giocatore degli ultimi 4-5 anni NBA attento alle statistiche,e,guarda un po’,ultimamente DMC e Thomas non si stano perdendo un 4/4 di garbage che sia uno),anche se rispetto a Toronto è leggermente migliorato come effort e selezioni di tiro (in difesa continuo invece a fare cagare).Su Cousins dico solo che per talento è uno da top 10 NBA (e se è in serata anche qualcosina di piu’),ma a me,nel rapporto con gli arbitri/compagni/allenatori,sembra migliorato troppo poco rispetto allo scorso anno.Male McLemore,anche perchè il ragazzo è finito nel contesto peggiore per valutarlo,mentre o continuo a vedere Thomas come un sesto uomo d’impatto,e non come un titolare NBA,perchè in difesa lo paghi davvero davvero troppo.Sinceramente non intravedo ne’ un capo ne’ una coda in questa squadra,mi sembrano davvero senza amalgama (che poi facciano canestro perchè Gay,DMC e Isaiah abbiano talento è diverso),ma d’altronde,dopo anni in cui lo scouting,lo sviluppo dei giocatori,la forza della dirigenza e lo staff tecnico non esistevano (perchè i Maloof se ne fregavano altamente) non potevi aspettarti di meglio.Domani vado con Detroit 😉

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