Playoff – Notte NBA: Pacers, Thunder e Warriors forzano gara 7

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Curiosità

Gli Oklahoma City Thunder forzano gara 7 battendo i Grizzlies e sarà la seconda volta per la loro franchigia, e sempre contro Memphis (2011 semifinali di Conference).
Derek Fisher ottiene la sua 154esima vittoria nei playoff in carriera pareggiando Kareem Abdul-Jabbar al secondo posto assoluto, dietro solo a Robert Horry fermo a 155.


I Grizzlies hanno concesso solamente 10 partite da almeno 35 punti ad un giocatore avversario nella loro storia, 6 di queste sono di Kevin Durant (nessun altro ne ha più di 1). KD risponde alle critiche e al Mr. Unreliable con 14 punti nel primo quarto.
Mike Conley ha segnato appena 5 punti stanotte, il suo minimo in carriera in 41 partite di playoff.


Roy Hibbert è il secondo giocatore della storia NBA a chiudere due partite consecutive senza punti dopo aver giocato l’All-Star Game. Prima di lui solamente Jim King nel 1968.


Pacers-Hawks sarà la terza gara 7 della storia tra la #1 e la #8 della classifica. Le precedenti due sfide sono state vinte dai vincitori della Conference.
Cattivi auspici per la cabala nei confronti di Atlanta, che è 0-8 di record nella sua storia nelle gare 7 in trasferta.

 

Risultati della notte

Memphis Grizzlies – Oklahoma City Thunder 84-104 (serie 3-3)
(Gasol 17; Durant 36)


Atlanta Hawks – Indiana Pacers 88-95 (serie 3-3)
(Teague 29; West, George 24)


Golden State Warriors – Los Angeles Clippers 100-99 (serie 3-3)
(Curry 24; Crawford 19)

 

Gli highlights della notte

20 COMMENTS

  1. Cazzarola Memphis ha buttato via la sua chance di upset, la vedo dura che riescano ad uscire vittoriosi dalla tana di OKC, Atlanta io continuo a vederla fuori..
    Come i Clips continuo a vederli al turno sucessivo, anche se fare i conti con Curry sulla partita secca è veramente fare testa o croce…

    • Beh, buttata via la chance.
      Gara6 l’ha vinta Durant che doveva riscattare le percentuali troppo basse delle prime 5 gare.
      Memphis é tostissima ma quando Durant gioca così vince anche da solo!

  2. Condivido a pieno SBAM, ma che razza di equilibrio in sti PO. Già 3 serie a gara 7 e se dovessero raddoppiare non ne sarei per nulla sorpreso. Tutta manna per LBJ e soci che intanto si fanno qualche giorno di riposo e cure in più.

  3. Off Topic: leggo che il Baffo ha dato le sue dimissioni dai Lakers. Ok, dicutiamolo pure come coach, ma è la seconda volta che toglie il disturbo rinunciando ad altri anni di contratto (almeno uno) dopo aver constatato il “distacco” dalla dirigenza. Vero che una parte dello stipendio gli sarà comunque garantito, ma per me è un signore!!

    • E dopo Howard,aggiungo io,e’il 2 anno consecutivo che uno rinuncia a dei soldi per andarsene dai Lakers

      • Interessante anche questa riflessione. Oddio, forse DH non ne ha persi poi così tanti dato la vagonata di soldi che prende a Houston, però è vero …
        Spero per i Lakers che facciano chiarezza su chi comanda ai vertici altrimenti anche il prossimo anno non sarà una passeggiata … e di sicuro non tornera Phil Jackson.

    • Sarà anche un signore,però le squadre che ha allenato in questi ultimi anni dovevano fare chissà cosa e poi hanno fatto solo pietà(ok quest’anno L.A non è da considerare)e la sua barca di soldi comunque se la porta a casa,per me allenatore MOLTO sopravalutato…..

      • Infatti avevo premesso che come coach lo si poteva discutere. Quello che dico è che poteva tranquillamente aspettare di essere licenziato e portarsi a casa n volte la barca di soldi. Magari mi sbaglio, ma non credo che oggi come oggi ci siano molte persone nell’ambito della NBA (e non solo) diposte a rinunciare a qualche milionata di dollari. Considera il fatto che, visti gli ultimi risultati, non sarà tanto facile per lui trovare una panca a breve termine. Ribadisco, posso sbagliarmi …

        • No no capisco il tuo discorso,in effetti già che cerca poteva tirare avanti e approfittare ancora di più della situazione,su questo sono d’accordo,ha dimostrato una certa serietà professionale.Anche perché ai Lakers ne hanno già un’ altro che invece sta facendo cosi,con in ballo cifre ben più sostanziose…..

          • Ecco, ad esempio 🙂 🙂 Sul piano tecnico sono un po’ combattuto, nel senso che a Phoenix ha fatto un lavoro straordinario. Nei primi anni a NY obiettivamente non aveva una squadra formidabile e quando aveva iniziato ad ottenere risultati con una squadra che lo seguiva, hanno fatto lo scambio per avere Carmelo. Da lì in poi incompatibilità … La situazione ai Lakers non la commento nemmeno perchè a mio modo di vedere va al di là del basket puro e semplice. Sopravvalutato … ti posso dare ragione se penso in quali piazze è stato chiamato o posso controbattere che ha preso in mano situazioni difficli (ricordo NY post Isiah … peggio del post atomico). Vero che se non ha in mano un roster che segue il suo credo ha evidenziato, a mio modo di vedere, poche capacità di adattamento.

          • Secondo me D’Antoni, se inserito in un contesto specifico, può ancora fare molto bene. Per esempio, ad Atlanta (chissà perchè ho pensato a loro), con le dovute aggiunte e migliorie al roster, potrebbe spaccare; lo stesso potrei dire di una squadra che punterà tutto sui giovani, come Milwaukee e Phila, squadre che possono correre e che lo stanno ad ascoltare.
            L’esperienza a NY dimostra come abbia indiscutibilmente dei demeriti, a mio parere irrisolvibili, e come non sappia valorizzare tutti i contesti. Però un numero come quello di PHX lo può ancora tirar fuori.

  4. Vedo che sostanzialmente la pensiamo allo stesso modo,quello che gli contesto è proprio la sua incapacità di adeguarsi,specie se accetti di allenare certe squadre e certi ambienti “esplosivi”,devi avere la capacità di fare buon viso a cattivo gioco ,modificare il tuo sistema di intendere il gioco, in modo da non dico di vincere il titolo ma almeno di salvare la baracca.Invece lui non si muove di una virgola da quello che appunto è il suo credo,peggiorando ulteriormente situazioni già complicate, poi probabilmente da un punto di vista tecnico a insegnare basket è un Maestro,però ripeto ai massimi livelli NBA o hai una intera squadra disposta a gettarsi tra le fiamme per te o non basta.

  5. Riprendo i due concetti scritti sopra e vorrei chiedere a SBAM perchè secondo te è perfetto per il college. E’ una realtà che bazzico poco.

    • Ti rispondo volentieri! 🙂
      Ripercorriamo le squadre con cui D’antoni ha avuto delle ottime annate.
      I Suns squadra con giocatori di assoluto livello Nash Stat Marion Diaw, ma nessuna prima donna che volesse prendersi 300 tiri, una squadra dove logicamente il boccio passava tanto da Nash ma era una squadra nel vero senso della parola!
      Inoltre tipo di giocatori adatti al sistema.
      Idem New York dove non c’era nessun giocatore super ma tutti ottimi, e tutti che contribuivano facendo la loro parte.
      Concludendo la stella che aveva per le mani D’antoni era Nash un play che faceva girare la squadra, in maniera splendida.
      Al college potrebbe permettersi di creare il suo sistema di gioco e di reclutare giocatori adatti al suo sistema, magari buttando una zona in difesa! 😉
      Mi son spiegato?
      In nba gli allenatori di sistema non hanno futuro, al college invece ci stanno dentro.

        • No nella maniera più assoluta.
          Pop ha vinto con Duncan-Robinson e l’anno scorso si è giocato una finale con Duncan centro e Leonard da 4, Pop è un caso a parte, lui ha la giusta soluzione per ogni era geologica cestistica. Poi non vince sempre perchè il Basket essendo lo sport di percentuali per eccellenza, risente di tremila fattori.
          Io più che di sistema di gioco, parlerei di modello Popovich, che non è soltanto riducibile a come la squadra gioca. Ma parte dal management agli assistenti a tutta la squadra nero argento.

          • In questi termini sono d’accordo. Per te sistema significa un certo tipo di gioco e D’Antoni è sicuramente un “fissato” su un unico tipo di gioco, con tutti i conseguenti limiti emersi negli ultimi due anni. Io per sistema intendo un’organizzazione di gioco ben precisa, in cui ognuno sa cosa deve fare. In questo senso considero Pop un allenatore “di sistema”, capace, però, di apportare modifiche in funzione dei giocatori a disposizione. Basta intendersi sul significato delle parole.

          • Per dirti gente come Bohemien coach di Syracuse in NBA….. Durerebbero il tempo di un gelato.

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