adidas Eurocamp 2014: i protagonisti sono Micić e Maker

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Lo si può dire senza paura di smentita: il livello dei giocatori presenti all’adidas Eurocamp 2014, appuntamento fisso a La Ghirada di Treviso prima del Draft NBA, quest’anno era piuttosto basso. Non c’erano un gran numero di prospetti e da quello che si è visto ben pochi possono ambire ad un posto aldilà dell’Oceano, ma anche solo in qualche squadra di vertice dell’Eurolega. Tra questi, sicuramente, quello che ha convinto di più è stato Vasilije Micić, che già lo scorso anno si era fatto vedere con la Serbia Under19, ma che quest’anno è stato la “Stella” del Camp.

Il playmaker serbo in forza al Mega Vizura è stato un passo sopra tutti i compagni/avversari sia per capacità tecniche sia per personalità, dimostrando quanto la possibilità di giocare con continuità a questa età serva tantissimo per migliorare molto rapidamente. La partita di domenica contro la selezione del Team USA ne è stata l’esempio, nonostante si tratti di uno scrimmage che vale poco: 14 punti (1/2 da due, 4/6 da tre), 3 rimbalzi e 10 assist (con 2 perse). Micić è un playmaker di 196 centimetri (classe ’94), con ottima struttura fisica, tiro compatto, che oltre a vedere molto bene il campo sa usare in modo eguale mano destra e sinistra; al camp ha fatto felici parecchi compagni di squadra fornendo degli assist che prendevano in contropiede la difesa, regalando metri di spazio ai tiratori. Era il più atteso e si è dimostrato pronto per una chiamata alla fine del primo giro del prossimo Draft, anche se i limiti soprattutto difensivi (e di mobilità e rapidità di piedi) ci sono e non potranno essere sottovalutati.

Per noi italiani poi era interessante vedere cosa poteva fare Amedeo Della Valle, che salutata l’NCAA e Ohio State ha deciso di firmare con Reggio Emilia. Il prospetto azzurro ha evidenziato le sue capacità di leadership, prendendosi tiri senza problemi e guidando la squadra, ma altrettanto ha esaltato i dubbi che lo circondano: è un playmaker? E’ una guardia? E’ un tiratore? Di sicuro è una combo guard come vanno tanto di moda adesso, capace di fare sia l’organizzatore sia il finalizzatore di una squadra.
Forse dei tre italiani presenti (c’era anche Awudu Abass di Cantù) quello a stupire più di tutti è stato Eric Lombardi, dell’Angelico Biella, che con un paio di zompi mica male ha fatto alzare più di qualche sopracciglio di scout, allenatori e dirigenti. Il suo atletismo è l’arma in più, che però non ha potuto nascondere le mancanze al tiro e un gioco spalle a canestro troppo farraginoso.

Altri nomi da segnalare in questa tre giorni trevigiana sono quelli di Marcus Erikkson, guardia tiratrice svedese del Barcellona; Paolo Marinelli, playmaker croato di Lubiana; Nemanja Dangubic, guardia serba compagno di squadra di Micić al Mega Vizura nominato MVP della competizione; Dragan Bender, il più giovane del lotto (classe ’97) ala croata del Maccabi Tel Aviv, che l’anno scorso ha partecipato al Next Generation sempre all’interno dell’adidas Eurocamp, la vetrina per i giovanissimi, e quest’anno si è trovato subito catapultato con i più grandi.

Thon Maker,   adidas Eurocamp 2014 - © Basketcaffe.comInfine non si può non parlare dell’altro vero protagonista della manifestazione, Thon Maker, ala/centro classe 1997 di 213 cm (gioca a Carlisle School) che ha fatto drizzare le antenne fin dalla sua prima partita. Con il suo Team USA (una selezione di liceali allenati da Jerry Stackhouse) ha impressionato non poco per la scioltezza e la fluidità di tiro (22 e 17 punti segnati nelle prime due gare giocate), che fanno azzardare paragoni importanti, ma anche per la tranquillità con cui gioca nonostante la giovanissima età. Per struttura fisica ricorda un po’ il primo Kevin Garnett ed anche per la capacità di segnare fronte a canestro, mette palla per terra senza troppi problemi, e fa palleggio-arresto-tiro in modo corretto; spalle al ferro invece ancora non ci sono movimenti ed anche in difesa i miglioramenti da fare sono molti, ma il tempo è senza dubbio dalla sua parte.