Il Galatasaray ci riprova… con l’aiuto di Aradori

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I Turchi ci riprovano, volume due. Il Galatasaray, dopo anni di delusioni e investimenti importanti, rilancia la candidatura al trono europeo, allestendo un roster interessante e giovane. Inversione di tendenza quella assunta dai dirigenti di Istanbul, perché se nelle precedenti stagioni la società si era dissanguata per accaparrarsi Hairston, Domercant e Gordon ora si preferiscono talenti più acerbi ma promettenti. All’ombra della moschea blu sono approdati Pietro Aradori e Vladimir Micov.

L’italiano, in uscita da Cantù ha rifiutato le avances di altri club europei, sposando il progetto turco. Agli ordini di Ataman, Pietro avrà finalmente l’occasione di affermarsi a livello internazionale, legittimando un talento mostrato sui parquet di Serie A e nelle uscite con la Nazionale. Al suo fianco, troviamo un altro illustre ex Canturino, Vladimir Micov, ala piccola proveniente dal Cska Mosca. Dotato di stazza importante (203 cm) e mani decisamente interessanti il serbo, nonostante i soli ventisette anni ha già accumulato diverse stagioni in Eurolega, passando da Vitoria, Cantù e Mosca.

Roster fresco e promettente, almeno questo è ciò che si augura la società, ferita dalle recenti delusioni nazionali ed europee. A traghettare i giovani ci penserà Kerem Gonlum, indomito leone turco approdato a Istanbul dopo una vita trascorsa tra le fila dell’Efes. Ala grande adattabile a centro grazie alla sua imponente mole (207 cm per oltre cento chili), Gonlum sarà il faro dell’attacco turco ogni qualvolta i meccanismi si incepperanno. Il trentaseienne di Eskisehir è un veterano in Eurolega, vantando 212 match nella massima competizione di cui è anche uno dei miglior rimbalzisti. Ciliegina sulla torta del mercato è l’ingaggio di Martynas Pocius, guardia lituana in uscita dallo Zalgiris Kaunas. Talento offensivo straordinario con una notevole propensione difensiva Martynas rappresenta il jolly capace di far saltare il banco. A ventototto anni, dopo due anni di Real Madrid condotti a livelli discreti, è giunto il momento di sciogliere il dubbio riguardo la sua dimensione, se promessa incompiuta o talento affermato.

Per ammortizzare gli ingaggi dei nuovi arrivi la società ha dovuto sacrificare alcuni giocatori importanti, sia per motivi di budget sia per richieste economiche eccessive. Markoishvili è stato il primo a lasciare Istanbul, sedotto dalle sirene russe sponda Cska. L’ex canturino non ha mai convinto nella parentesi turca, mostrando solo a fasi alterni il potenziale espresso in Italia. Altro addio obbligatorio è quello di Milan Macvan, ala grande serba sacrificata al Lokomotiv Kuban e subito copiato da Domercant.

Con un quintetto composto da Arroyo, Ergec, Aradori, Pocius e Aldemir, il Gala si presenta ai nastri di partenza con molte attese. Aspettative rinvigorite dopo le conferme di Arroyo e Aldemir, i due volti più positivi della scorsa stagione. Il playmaker portoricano, dopo diversi anni in NBA tra Utah, Denver, Orlando e Miami, ha ritrovato una seconda giovinezza in Europa, incantando i palcoscenici continentali. I 13 punti di media e sei assist distribuiti per match hanno convinto la dirigenza turca a costruire attorno al portoricano il nuovo corso, nonostante la carta d’identità riveli ormai trentacinque anni. Il giovane centro classe 1991 scuola Pinar punta, invece, a riconfermare le cifre interessanti espresse nelle scorse annate, che gli sono valse le attenzioni della NBA e la chiamata al secondo giro di Houston al draft 2012.

Una candidatura importante quella avanzata dai turchi, che se riuscissero ad amalgamare i nuovi arrivati potrebbero incarnare la rivelazione della stagione. Molto conterà il lavoro di Ataman, giunto alla terza stagione sulla panchina turca. La scorsa Eurolega la corsa dei turchi si arrestò a un passo dalle Final Four, piegati dal Barça al termine di tre match che hanno visto il solo Arroyo salvarsi. La squadra è cambiata decisamente e almeno sulla carta appare più competitiva e attrezzata. Manca un secondo violino da affiancare ad Arroyo in cabina di regia, quando il portoricano gode delle attenzioni delle difese avversarie e un paio di innesti per allungare ulteriormente la rotazione. Gli obbiettivi del Gala dipenderanno dalla condizioni dei 3-4 giocatori con maggior potenziale, ma un eventuale uscita alle top-16 risulterebbe un fallimento. Inserita nel girone D, la compagine turca ha usufruito di un sorteggio favorevole, puntando dritta alla prima posizione (Olympiacos e Valencia permettendo).

Gli uomini di Ataman hanno tempo fino a dicembre per trovare equilibri e gerarchie, poi l’asta si alzerà ulteriormente. Arroyo, Aradori e compagni saranno pronti?

2 COMMENTS

  1. squadretta mica da ridere… se tirano fuori il meglio da Micov possono dire la loro in Eurolega. Un po’ leggerini sotto…

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