Mondiale di Spagna 2014: le stelle più luminose

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In Spagna fervono i preparativi: il 30 agosto scatta il XVII mondiale di basket FIBA. La penisola iberica torna ad ospitarlo dopo il 1986, anno in cui gli Stati Uniti si guadagnarono l’oro di misura, battendo la loro eterna rivale, l’URSS. Proprio il Team USA è la squadra campione in carica, grazie al successo ottenuto nel 2010 in Turchia, in finale sui padroni di casa. Immaginando di avere a disposizione un roster stellare, ecco un quintetto di giocatori che potranno essere i protagonisti assoluti di questo Mondiale in terra spagnola, con un terzetto di riserve con possibili e probabili sorprese della rassegna.

Derrick Rose: diciamolo sotto voce, per paura dell’ennesima ricaduta delle sue fragili ginocchia, ma Derrick Rose è, potenzialmente, senza alcun dubbio, il giocatore migliore di questa rassegna iridata. Dopo il grave infortunio di Paul George e il rifiuto di Kevin Durant, l’ennesimo illustre, che si è aggiunto ai tanti già annunciati, Rose è diventato di diritto la stella del Team USA, una squadra giovane, ma di straordinaria qualità. La guardia dei Bulls ha le capacità per prendersi il palcoscenico e tornare a dominare la scena. Nei match di preparazione al mondiale Rose è parso arrugginito e sotto tono, ma sta cercando in tutti i modi di ritrovare la condizione fisica migliore e l’esplosività che lo ha sempre contraddistinto. La concorrenza per gli USA è agguerrita, ma con un giocatore come lui in condizioni ottimali nessuna squadra parte mai sfavorita. Ciò che si augurano i tifosi di Chicago, e, almeno per il momento, tutti gli Stati Uniti, è di tornare ad apprezzare le giocate del Rose straordinario di qualche stagione fa.

Goran Dragic: la scorsa estate ha stupito tutti, giocando da leader assoluto l’Europeo tra le mura amiche. Durante la passata regular season si è poi preso un ruolo da protagonista sui parquet NBA, guadagnandosi, a fine stagione, il titolo di Most Improved Player of the Year. La consacrazione è dunque già avvenuta, ma confermarsi nuovamente nel mondiale in Spagna significherebbe, per Dragic, salire ancora di quotazione tra le migliori guardie del mondo. Le medie tenute nella rassegna slovena, 15.8 punti, 3.5 rimbalzi e 4.5 assistenze a partita sono state straordinarie, seconde solo a quelle ottenute oltre oceano nel corso dell’anno passato, quando ha fatto registrare 20.3 punti e 5.9 assist di media. Questa Slovenia non ha molto da chiedere alla rassegna spagnola, anche se il girone D pare assolutamente alla portata, trovandosi di fronte Australia, Messico, Corea del Sud, Angola e Lituania. C’è un posto tra le sorprese cui ambire e Dragic sembra il giocatore giusto per raggiungerlo.

Nicolas Batum: se la Francia lo scorso anno si è aggiudicata l’Europeo in Slovenia, partendo quindi d’obbligo tra le favorite per il titolo mondiale, è anche grazie al talento unico di Batum. Sarà difficile confermarsi al vertice continentale, considerata soprattutto la pesante assenza di Tony Parker ed il girone di ferro in cui i transalpini sono inseriti. A far compagnia ai Galletti nel gruppo A ci sono, infatti, Spagna, Serbia, Brasile, Egitto ed Iran. Batum, che nella finale di Lubiana contro la Lituania è stato il top scorer dei suoi con 17 punti, cui ha aggiunto 6 rimbalzi e 2 rubate, ha vissuto una stagione d’eccellenza anche in NBA con i suoi Trail Blazers, arrivando ai playoff da quinta forza in Western Conference, eliminati solo dai poi vincenti Spurs in semifinale di Conference. Non ci sono tante ali piccole che possono vantare l’intensità e la qualità di Batum, tanto offensivamente quanto difensivamente. La Francia cestistica si affiderà a lui per continuare a sognare.

Marc Gasol: suo fratello Pau è stato miglior giocatore del Mondiale giapponese nel 2006. Marc sogna un destino simile, con la gioia aggiuntiva di poter festeggiare un tale riconoscimento tra le mura di casa. Non sarà facile, ma praticamente nulla lo è stato nella sua vita sportiva all’ombra del fratello maggiore, almeno ad inizio carriera. A ventun’anni Marc era già nelle rotazioni della Spagna campione del mondo. Ora ne è, probabilmente, il maggior punto di forza. Miglior difensore dell’anno in NBA due stagioni or sono, si è confermato un giocatore straordinario anche nella scorsa, sebbene i Grizzlies non siano andati oltre il primo turno di playoff, sconfitti in sette gare dai Thunder. In questa rassegna iridata, il centro di Memphis potrebbe spostare gli equilibri degli iberici dalla festa nazionale al disastro completo. Ora è tutto nelle sue mani, il Gasol leader è solo Marc.

Jonas Valanciunas: se i Raptors sono stati tra le formazioni più sorprendenti nella scorsa stagione NBA, molto lo devono alla crescita assoluta di Valanciunas. Argento l’estate passata con la sua Lituania, il centro di Toronto ha messo in fila una serie di grandi prestazioni nella Lega, aiutando i canadesi ad arrivare fino al terzo posto in Eastern Conference, eliminati poi dai Nets nel primo turno di playoff dopo sette tiratissime sfide. Le sue statistiche sono state ottime (11.3 punti e 8.8 rimbalzi di media), così come il suo apporto in termini di passione e forza di volontà, doti che il lituano dimostra in ogni apparizione sul parquet. La stazza già di per sé statuaria è stata potenziata ulteriormente in estate, nel tentativo di dominare ancor maggiormente la situazione sotto canestro. La Lituania non ha un girone proibitivo, anzi pare possa essere la prima forza del raggruppamento D. Meglio non sottovalutare né la formazione balcanica né, tanto meno, Valanciunas.

Bojan e Bogdan Bogdanovic: sebbene il cognome sia lo stesso e i nomi siano molto simili tra loro, non solo non esiste parentela, ma nemmeno la medesima nazionalità tra Bojan, croato, e Bogdan, serbo. Mentre il primo si appresta a fare il salto oltre oceano, dal Fenerbahce ai Nets, il secondo è stato acquisito proprio dalla squadra turca per tentare di esplodere definitivamente. Bojan è un’ala piccola tra le più promettenti nel panorama europeo e a Brooklyn si giocherà le sue chance di diventare una star a livello internazionale. Bogdan è una giovane guardia scelta dai Suns con la chiamata numero 27 e resterà al Fenerbahce probabilmente un altro paio d’anni per fare esperienza prima di sbarcare in NBA. Prima di tutto, però, per loro, c’è un mondiale da giocare, per cercare di essere protagonisti e mettersi ancora più in luce agli occhi di tutto il mondo cestistico.

Dante Exum: il nazionale australiano classe 1995 è stato selezionato con la quinta scelta assoluta al recente Draft dai Jazz. Le qualità atletiche e il talento sono cristallini, il resto è tutto un mezzo mistero. Utah si augura vivamente che la guardia, proveniente dall’Australian National High School, possa risollevare le disastrate sorti di una franchigia ridotta ai minimi termini dopo la scorsa stagione. Quale palcoscenico migliore di un mondiale per iniziare a mettersi in mostra e guadagnarsi la vetrina in attesa dell’inizio dei giochi in NBA?

22 COMMENTS

  1. Condivido. Già si sa qual’è il suo potenziale, ma in un contesto come quello dei mondiali può esplodere davvero e diventare l’uomo squadra. Sinceramente glielo auguro.

    • Assolutamente d’accordo.Quest’anno AD fa l’ottavo ad Ovest (io ho questa convinzione) ed entro due anni lo troviamo nella corsa all’MVP.

      • Secondo me anche prima! Credo sia soprattutto una questione di fiducia: se Holiday e Evans decidono di tornare a giocare ai loro livelli i Pelicans sono da PO anche ad Ovest.

        Certo che se Davis fa il mondiale che tutti noi ci aspettiamo credo tornerà e trascinerà tutti…

        • Ma anche io dicevo che gia’da quest’anno fanno i playoff Dart 😉 Su Holiday pero’ ti devo contraddire: per me ha fatto una stagione migliore del 2013 (quando era All-Star),solo che essendo ad ovest risalta di meno.Su Tyreke ormai avevo perso la speranza,ma le ultime 20\30 partite della scorsa stagione mi hanno fatto sospendere il giudizio,vediamo come evolve.Se gli infortuni li lasciano stare un ottavo lo possono anche strappare (il talento c’e).E poi hanno fatto la squadra degli idoli:Jimmer,Russ Smith,Patrizione Giovane.Io li tifo solo per quello.

  2. Visto l’avvio di mondiali direi che ai suddetti vadano necessariamente aggiunti alcuni nomi.
    Scola, sta avendo un minutaggio altissimo e mettendo su numeri davvero invidiabili. La squadra non è quella di qualche anno fa, ma lui resta inossidabile.
    Blatche sta giocando un ottimo mondiale, e la squadra seppur con scarsi risultati si sta dimostrando davvero combattiva.
    Infine direi almeno uno dei tanti giovani dei T-Wolves stta già esplodendo: Dieng. Finora un mondiale fantastico per lui, sia in attacco che a rimbalzo, coronato da una vittoria da trascinatore contro la Corazia. Mi auguro che la prossima stagione abbia lo spazio che merita sin dall’inizio.

    • Concordo su Dieng che aldilà dell’atletismo fa vedere dei movimenti davvero molto interessanti. Credo inoltre che l’anno scorso si sia guadagnato la reputazione di giocatore in rampa di lancio e Saunders ha già detto di essere intenzionato a farlo giocare con Pekovic e non come suo ricambio.

      E invece cos’hanno dato ai fratelli Gasol tra giugno e luglio? Marc ha perso tanti kg e adesso oltre alle note doti aggiunge una reattività e una velocità di corsa che non aveva (non così almeno).
      Pau sembra ringiovanito, sembra avere 24 anni e non 34. Ha un’eleganza, una facilità di fare qualsiasi cosa che sembrava aver perso con l’avanzare dell’età.

      • Beh calma… fino ad oggi il Brasile è la prima squadra semiseria che hanno incontrato. Aspettiamoli ai dentro/fuori prima di esaltarci…

        • Momento. Non stavo esaltando la Spagna e la sua vittoria facile sul Brasile.
          Mi limitavo a giudicare la forma di Marc, che non é mai stato così asciutto, e Pau, che sembra essere ringiovanito. Tutto qua.
          Entrambi mi hanno davvero colpito

          • Ok concordo soprattutto su Marc che sembra aver buttato giù dei bei Kg (forse sarà il nuovo taglio di capelli?) e anche io gli ho visto correre il campo come di solito non fa.
            Comunque un altro che sta facendo un bel mondiale è Radulijca (a parte Saric e Bogdanovic per rimanere in CRO, ma da loro me l’aspettavo di più).

          • Vero. Sta sfruttando lo spazio dovuto al non essere in forma di Krstic al meglio.

            E considerato che é free agent ha una motivazione in più per sbattersi…

          • ahahahah infatti. Ho sparto na minchiata.
            A proposito invece sempre di Croati… quanto mi urta Tomic. A confronto suo manco Bargnani è moscio

  3. Mamma mia Dieng che partita. Movimento, piedi, range ed aiuti difensivi.

    Se a Minnesota sono furbi scambiano Pekovic e Martin per qualcosa di decente (giovane) e degli asset futuri e questi tra 4 anni vincono il titolo.

          • Per me interessa a moltissimi squadre, il problema è sempre trovare la quadratura per una trade.
            Giusto per esempio, a Boston non farebbe certo schifo, il problema è che sono due squadre in ricostruzione, a Phoenix darebbe un’ulteriore dimensione all’attacco, ecc…

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