Fiba World Cup 2014, 1° turno con qualche sorpresa

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Ieri sera si è chiuso il primo turno dei Mondiali di Spagna 2014 che come sempre per via del suo formato ha causato qualche sorpresa e qualche polemica. Le sorprese positive sono sicuramente le qualificazioni di Senegal e Nuova Zelanda che si sono imposte su Nazionali sulla carta più quotate come Portorico e Ucraina, sicuramente le due sorprese negative, che a detta di molti dovevano riuscire a qualificarsi per la seconda fase nei rispettivi gironi e che invece hanno deluso, mostrando tantissime difficoltà in campo.

LE SFIDE DELLA SECONDA FASE DELLA FIBA WORLD CUP 2014

La polemica invece riguarda soprattutto l’Australia e il tweet al veleno scritto da Goran Dragic, che li ha accusati di scarsa sportività per aver perso, a suo dire, appositamente nell’ultima partita contro l’Angola per evitare negli eventuali quarti di finale il Team USA.

GRUPPO A

Le sorprese qui non ci sono state. 4 squadre erano favorite per il passaggio del turno e le stesse hanno strappato il pass per gli ottavi di finale.
La Spagna ha letteralmente dominato tutte le partite senza mai trovarsi in difficoltà, come dimostra lo scarto medio nel punteggio di addirittura 25 punti, ergendosi a favorita per la vittoria finale. Il Brasile nonostante alcune difficoltà palesate è riuscito a chiudere in seconda posizione perdendo solo con gli spagnoli e restando davanti alla Francia, che senza Parker e Noah fa moltissima fatica (ma non molla mai) che ha chiuso al terzo posto e alla Serbia, quarta, che pur avendo un roster notevole non riesce a fare il salto di mentalità che serve in queste competizioni e paga in modo clamoroso la discontinuità dei suoi leader.

Eliminate Iran ed Egitto che hanno fatto quello che potevano con la squadra che hanno a disposizione: i mediorientali sono riusciti in qualche modo a salvare la faccia giocando alcune partite fino alla fine, per i nordafricani invece i risultati finali sono stati impietosi.

GRUPPO B

Il primo posto agguantato dalla Grecia non stupisce più di tanto, mentre a sorprendere un po’ è la qualità del gioco ellenico su entrambe le metà campo (e le 5 vittorie in altrettante partite): coach Katsikaris è riuscito a fondere le individualità in un bel gruppo che difende molto forte (mettendo le mani addosso agli avversari) e che attacca passandosi la palla senza troppi egoismi. Il secondo posto della Croazia, che prima dell’inizio del torneo poteva essere previsto, invece sorprende un po’ per quanto visto in campo e i tanti problemi avuti dalla squadra (alcuni si dice anche interni di spogliatoio contro coach Repesa), ma lo scontro diretto vinto contro l’Argentina ha fatto la differenza nella classifica finale relegando in terza posizione i sudamericani che continuano ad aggrapparsi al loro totem Luis Scola e alla garra che li contraddistingue da sempre. La sorpresa del girone come detto è stato il Senegal che giocando con la voglia di chi non ha nulla da perdere è riuscito a sorprendere Portorico e Croazia e adesso cercherà di fare lo sgambetto anche ai padroni di casa della Spagna.

Le eliminate si suddividono in deluse e felici: chi torna a casa con l’amaro in bocca è senza dubbio il Portorico il cui obiettivo erano gli ottavi di finale ma che ha pagato moltissimo l’infortunio di Arroyo, suo vero leader. Ad essere comunque felici invece sono le Filippine, una squadra che pur con limitate risorse (l’unico giocatore degno di nota era il naturalizzato Blatche) ha dato sempre tutto sfiorando più volte una vittoria storica e riuscendo a raggiungerla nell’ultima partita.

GRUPPO C

Come per la Spagna tutto facile anche per l’altra grande favorita per la vittoria finale, gli Stati Uniti, che chiudono al primo posto imbattuti il loro girone con uno scarto medio di 33 punti, pur senza convincere appieno. Dietro di loro la Turchia, altra squadra che ha mostrato delle difficoltà pur riuscendo a ottenere buoni risultati (e unica squadra a mettere in difficoltà per quasi tre quarti il Team USA). Il terzo posto se l’è guadagnato la Repubblica Dominicana capace di vincere due partite importanti per stare davanti negli scontri diretti che hanno deciso la classifica finale, una di queste proprio contro la Nuova Zelanda, che ha strappato il pass per gli ottavi, risultando altra grande sorpresa della manifestazione. I Tall Blacks dopo un inizio difficile hanno vinto contro Ucraina e Finlandia le due partite chiave per passare il turno, infliggendo due sconfitte pesantissime alle europee che sono rimaste entrambe eliminate e deluse.

L’Ucraina di Mike Fratello, che ci aveva sconfitto all’ultimo Eurobasket, ha deluso, non riuscendo a ripetersi a quei livelli e pagando tantissimo la sconfitta con i neozelandesi che a parità di classifica hanno ottenuto la qualificazione. Anche la Finlandia, che aveva ottenuto una wild card per partecipare, non ha lasciato il segno pur sapendo di aver perso le ultime 3 partite tutte con poco scarto.

GRUPPO D

Nell’ultimo girone nessuna sorpresa invece, tutto come da pronostico: la Lituania si è giocata il primo posto con la Slovenia nell’ultima partita, e vincendo lo scontro diretto si è aggiudicata lo scontro con la Nuova Zelanda negli ottavi; gli sloveni invece hanno chiuso in seconda posizione e troveranno la Repubblica Dominicana, ma sono una delle squadre che ha convinto di più in queste prime 5 partite giocate. Al terzo posto un’altra delle squadre “rivelazione” dei Mondiali ovvero l’Australia, che se si esclude la sconfitta con l’Angola nell’ultima partita, che ha creato le polemiche di cui parlavamo, ha giocato abbastanza bene risultando piuttosto profonda nel roster e capace di sorprendere chiunque (la Lituania l’unica sconfitta l’ha subita da loro). L’ultimo posto valido per la qualificazione l’ha preso il Messico in virtù della vittoria nello scontro diretto con l’Angola, oltre che della vittoria sulla Corea del Sud.

Come detto le due eliminate quindi sono state Angola e Corea del Sud, ma se gli africani hanno mostrato di poter giocare a questo livello (ha vinto 2 partite su 5) e messo in mostra un buon giocatore come Moreira (che può godersi coach Larry Brown a SMU University), per gli asiatici il lavoro da fare per queste manifestazioni sarà ancora moltissimo.

7 COMMENTS

  1. La Spagna ha momenti in cui sembra il Pana di Obradovic, per chi scrive una delle più alte espressoni che questo sport può avere.

    Djordjevic fenomeno.
    Ieri ha allenato fino alla fine, incazzandosi sulle cazzate, mettendo giocatori solo per far alzare il livello di intimidazione. Ha protestato per farsi cacciare con arringa finale col solo e deliberato scopo di creare un nemico comune (siano essi i rilassati spagnoli, l’autorità internazionale, il sole andaluso) per compattare i suoi.
    Rimangono una squadra non di livello, carente in mille aspetti ed in balia delle lune di Teodosic e Bjelica.
    Però, se sono serbi, alla prossima scendono in campo col machete, il mitra ed il coltello.

    • Al momento ottima impressione dalla Grecia. Bene gli USA. Il problema è che gli spagnoli sembrano in missione. Gioco a mille e sotto canestro è proprio no contest.

      Se tutto va come deve andare la finale con gli USA promette fuochi d’artificio. Ancora, sotto canestro la Spagna non teme nessuno, ma sugli esterni pagano dazio, soprattutto sul portatore di palla.

      In generale bei mondiali, anche quando il livello tecnico era basso le emozioni non sono mancate.

  2. Ennesima partita, ieri, che mi fa disinnamorare di Ricky Rubio. Idolatrato in patria e oltre oceano resta me per un giocatore che, grazie a passaggi da highlights su NBA.com, gode di una fama immeritata. E’ stato un predestinato che però non é mai cresciuto come si sperava.

    Ieri ha chiuso con 12 punti e 6 assist tanto che FIBA.com gli dedica una video per sottolineare la sua (secondo loro) grande prestazione. Peccato che il buon Ricky ha fronte di 6 assist ha perso 7 palloni, molti dei quali in maniera quasi imbarazzante.

    Il basket NBA, con i suoi ritmi, é perfetto e così é anche questa Spagna che gioca ad un ritmo finora irresistibile per gli altri.

    Peccato che, quando la partita scotta, lui viene ancora fatto sedere in panchina in favore dei colleghi magari meno spettacolari e fantasiosi ma infinitamente più affidabili

    • nelle sette palle perse deve tener conto anche dello stile di gioco e del ritmo della spagna altrimenti non sarebbero così tante con questo non lo sto difendendo però per il tipo di gioco che fanno per me è giusto che sia lui il play titolare mi sembra il più adatto

      • Mah, vista la lunghezza del roster spagnolo le soluzioni non mancano. In contropiede Calderon offre più possibilità di Rubio (il buon José tira in sospensione benino anche se come passatore non vale Ricky) e sull’attacco a metà campo Rubio la grande maggior parte delle volte porta palla ma, appena si avvicina all’area avversaria, la scarica per dare inizio alla circolazione di palla.
        Difensivamente é superiore a Calderon ma troppo spesso si butta sulla linea di passaggio rischiando di andare a vuoto

    • purtroppo ricky non è riuscito a migliorare il suo jump shoot. atleticamente è quello che è ma non migliorare il tiro libero è sacrilego! Ormai non ha piu 19 anni sara sempre un giocatore spettacolare ma a livello fisico e realizzativo non è un play da Nba e forse nemmeno da eurolega.

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