Fiba World Cup 2014: una finale inedita ma dal sapore antico

3
1587

Questa volta il pronostico è stato rispettato, a dispetto di quello successo nei quarti di finale: Stati Uniti e Serbia infatti hanno vinto le rispettive semifinali ottenendo il pass per la Finale dei Mondiali di Spagna 2014, che si giocherà domenica sera alle 21:00 (in diretta su Sportitalia). Dopo la grande fatica fatta per battere la Spagna, i francesi ci hanno provato fino alla fine mostrando un carattere e una solidità di squadra incredibile che però non è bastato, mentre la Lituania è stata letteralmente sotterrata da Team USA subendo soprattutto mentalmente la sudditanza che da sempre c’è verso la squadra statunitense.
La finale tra Stati Uniti e Serbia quindi ricorda i tempi in cui a dominare nel Mondo cestistico c’era la Jugoslavia (oltre agli americani): dal 1970 le due nazioni si sono spartite 8 medaglie d’oro Mondiali su 11 disponibili, senza però mai incontrarsi in finale.
Se è vero che la Serbia non è la Jugoslavia (che raggruppava tutte le nazioni balcaniche) è altrettanto vero che coach Djordjevic ne ha ripreso lo spirito e l’ha trasferito nei giocatori.

Semifinali

Nella prima sfida gli Stati Uniti hanno dovuto faticare solamente nei primi due quarti per regolare la Lituania: 96-68 il punteggio finale di una partita che è stata spaccata dagli americani nel terzo quarto con un parziale di 33-14 propiziato da un James Harden davvero ispirato (anche se non si può dire lo stesso della sua interpretazione difensiva) autore di 13 punti (16 alla fine). Come sempre la grande differenza l’ha fatta la maggiore energia della nazionale a Stelle e Strisce che con i vari Faried (9+6 rimbalzi), Thompson (16), Irving (18) e Davis (8+6) si è buttata su tutti i palloni, correndo in contropiede e alzando il ritmo, rendendolo insostenibile per i lituani.
Nei primi due quarti i ragazzi di coach Kazlauskas ci hanno provato, alternando difese a uomo e a zona, cercando di imbrigliare un po’ la manovra degli avversari, ma la mancanza di un playmaker come Kalnietis, lo scarso atletismo della maggior parte dei giocatori (i fratelli Lavrinovic, Maciulis, Jankunas su tutti) e la poca esperienza e carattere (Valanciunas, Motiejunas, Juskevicius) hanno fatto il resto. L’unica nota positiva è stata Kuzminskas che però è stato messo in campo più per disperazione che per piano partita, e questo fa capire quanti problemi abbia incontrato questa Lituania.

Nella seconda semifinale invece lo spettacolo è stato ben diverso e fino alla fine non si è capito chi potesse vincere la partita. La Serbia ha cominciato con il piglio giusto, ha giocato i primi due quarti nel modo migliore possibile, attaccando una difesa francese un po’ svogliata (e forse un po’ svuotata dopo l’upset ai danni della Spagna); il 46-32 dell’intervallo faceva presumere ad un secondo tempo a senso unico visto che Teodosic e compagni stavano giocando in modo perfetto, ma il cuore dei transalpini è uscito fuori ancora una volta, d’altronde non si diventa campioni d’Europa senza una struttura di base solida.
Nicolas Batum si è preso sulle spalle la squadra e con un ultimo quarto da favola: 17 punti (35 totali) con 4 triple (8/12 a fine gara) e anche alcuni assist per i compagni che dopo tre quarti di sonnolenza hanno iniziato anche a segnare da fuori, riportando la partita anche ad un solo possesso di distanza.
Non è bastato per i Bleus però, perchè coach Djordjevic la partita l’aveva preparata benissimo e i suoi giocatori dopo le difficoltà iniziali hanno cominciato a seguirlo ciecamente (Teodosic sta giocando probabilmente il miglior basket della sua carriera in questi Mondiali), e quando è esploso anche tutto il talento di Bogdanovic (13 alla fine ma quasi tutti negli ultimi 10 minuti) non c’è stato nulla da fare, per il finale che dice 90-85.

Finale

Cosa succederà in finale? Come sempre è molto difficile fare un pronostico perchè questo tipo di partite sono a se stanti rispetto al resto del torneo. Di sicuro Team USA è la grande favorita, lo era prima dell’inizio della manifestazione e nonostante non abbia mostrato un gioco così bello o così continuo, non ha mai perso e non ha neanche mai rischiato di farlo, vincendo agilmente tutte le sue partite. Coach K dovrà essere bravo a tenere i suoi ragazzi concentrati e attenti a non sottovalutare l’avversario, ma su questo tipo di cose l’allenatore di Duke University è da sempre un maestro.
Dall’altro lato invece i serbi giocheranno una partita senza nulla da perdere: sanno di non essere i favoriti e sanno che solamente una partita perfetta potrà portarli all’Oro, ma proprio per questo probabilmente sono più pericolosi di, ad esempio, una Spagna con la pressione di dover vincere in casa. Djordjevic sta tirando fuori il meglio dai proprio atleti e dovrà riuscirci ancora una volta, l’ultima, ma quella più importante.

Dal punto di vista tattico invece la regola per la Serbia è sempre la stessa (lo si ripete dalla prima partita del Mondiale contro Team USA): abbassare il ritmo della gara, non andare fuori giri e non far andare in contropiede gli Stati Uniti. Se ci riusciranno (come fatto dalla Turchia nei primi 3 quarti nel primo turno) allora avranno una chance reale di vittoria, altrimenti il finale potrebbe essere come quello subito da Slovenia e Lituania nei quarti e nella semifinale, ovvero un primo tempo in cui gli americani controllano e un terzo quarto che spacca in due la partita.

Di sicuro ci si attende spettacolo… e anche qualche scintilla, perchè storicamente, Stati Uniti e Jugoslavia (e le nazioni nate dalle sue ceneri) non si sono mai amate troppo.

3 COMMENTS

  1. Se vincono gli USA, Faried MVP?
    Comunque applausi a scena aperta per Sasha Djordjevic, tre capolavori tattici tra ottavi (upset alla Grecia che pareva una corazzata), quarti (dominato il Brasile con completo blocco dei lunghi sudamericani) e semifinali (sfruttando il vantaggio a centroarea, cosa che non era riuscita alla Spagna).

  2. Quel se iniziale mi intriga 🙂
    Comunque, a meno di contro-prestazione nella finale, se non lo danno a lui sono tutti orbi, ma occhio alla “cazzimma” serba: penso anch’io che ci saranno scintille.

  3. Di solito evito le volgarità, ma avevo un rospo in gola dalla prima partita della Francia: MARIO BONI SEI UN PAGLIACCIO!!

Comments are closed.