Klay Thompson: top of the World (Cup)

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La FIBA World Cup 2014 ha trasformato la selva di punti interrogativi che ha oscurato l’estate di USA Basketball in un florilegio di sorprese. Le giovani stelle di Mike Krzyzewski hanno incantato le platee spagnole con la pallacanestro esplosiva e travolgente della sua New Wave: Kyrie Irving, James Harden, Kenneth Faried e Anthony Davis hanno stregato il pubblico e hanno conquistato le prime pagine dei media di tutto il mondo, ma gli addetti ai lavori hanno osservato con attenzione le dinamiche meno appariscenti che hanno favorito il trionfo di Team USA. Mentre le movenze spettacolari degli alfieri più famosi incendiavano le folle festanti, un mite figlio d’arte nato a Los Angeles e diventato uomo nella Baia di Oakland ha catalizzato gli sguardi e gli interessi dei palati fini con le sue giocate essenziali e la sua sconfinata devozione alla palla a spicchi: l’armoniosa completezza di Klay Thompson ha stregato migliaia di appassionati e ha suscitato approvazioni convinte in tutti gli Stati Uniti.

Il Mondiale iberico ha consacrato il talento di uno degli esterni più intriganti dell’NBA e ha regalato ai Golden State Warriors un’autentica stella: un finale discreto, per un’estate che era iniziata in una tempesta di dubbi…

I DOLORI DI GIUGNO: DO YOU STILL LOVE ME? – Klay Thompson inizia le vacanze sotto una luna piuttosto storta. Pochi giorni dopo la fatale Gara 7 di Los Angeles, la dirigenza dei Golden State Warriors giubila Mark Jackson: il mentore degli Splash Brothers si ritrova lontano dall’ambizioso progetto della Baia e le sue meravigliose creature cestistiche si sentono smarrite. Stephen Curry ringrazia l’uomo che lo ha reso grande e gli Splash Brothers attendono con ansia gli sviluppi di una storia che sembra sbagliata. Le cassandre dell’Ovest cantano gli oscuri presagi di un futuro incerto, ma dimenticano di fare i conti con la fame di vittorie di Joe Lacob: il presidente offre la panchina a Steve Kerr e si mette al lavoro per offrire all’ex-fromboliere di Bulls e Spurs un roster ancora più competitivo. Sulla sua scrivania campeggia un dossier affascinante. L’intestazione non lascia spazio ai dubbi: Kevin Love. Il richiamo della più formidabile macchina di statistiche della Lega riecheggia maestoso sotto la volta dell’Oracle Arena, ma i Minnesota Timberwolves non sono disposti a cedere il loro asso in cambio di un pugno di mosche. Le contropartite innescano dilemmi spinosi: Harrison Barnes? David Lee? Entrambi? Nessuno dei due, se Klay Thompson non imbocca la via delle Twin Cities? I rumors si spargono e il figlio di Mychal non sa cosa pensare: la mente lo spinge ad accettare il suo destino, ma il suo cuore lo trattiene sulla Baia. Incrocia le dita e spende parole importanti per i Golden State Warriors, poi si mette al lavoro: USA Basketball e un sogno d’infanzia lo attendono dietro le curve più insidiose dell’estate.

TRUE WARRIOR – LeBron James lascia South Beach per tornare a casa e il mercato si accende: le dichiarazioni d’amore del Prescelto orientano la bussola di Kevin Love verso il North-East Ohio e i Cleveland Cavaliers mettono in piedi la trade più intrigante degli ultimi anni. Golden State abbandona la pista e conferma la fiducia ai suoi ragazzi: Klay Thompson e il suo agente Bill Duffy non dimenticano la festa del Draft 2011 e lo scambio che ha spedito a Milwaukee Monta Ellis per lasciare spazio al futuro. Il prodotto di Washington State sta per entrare nell’ultimo anno del rookie contract, ma il suo animo s’immerge nel sole della Baia e i suoi occhi sono fissi sulla bandiera a stelle e strisce: la FIBA World Cup è una speranza che può diventare opportunità. I sogni d’oro rendono grandi gli atleti.

UN MONDIALE DA URLO – Defezioni e infortuni, rinunce e rilanci, gioventù e squilibri. Team USA conclude il training camp estivo in una selva di dubbi: molti addetti ai lavori ritengono che la Spagna sia nettamente superiore ai detentori del trofeo, ma il gruppo di Mike Krzyzewski non abbandona mai l’umile rotta della progressività. James Harden e Kyrie Irving si prendono le chiavi della fantasia, Anthony Davis e Kenneth Faried chiamano gli obiettivi dei fotografi e Klay Thompson cuce il gioco con l’essenziale versatilità della sua devozione: attacca con la lucida semplicità dei fondamentali e riempie lo spirito puntuale della tecnica con la voglia innata dei difensori di razza. Colpisce e contiene, segna e recupera, disegna gioco e stoppa; non esce mai dallo spartito, ma le sue note corali esaltano la fantasia dei jazzisti. Stephen Curry sputa il paradenti e fa roteare l’asciugamano ogni volta che il suo Splash Brother esalta i gusti raffinati degli addetti ai lavori; il feeling che unisce la coppia più entusiasmante dei perimetri americani non si spegne mai. La Spagna esce ai Quarti e Team USA spazza via tutte le sue avversarie: Klay Thompson morde la medaglia d’oro e ricomincia a sognare la festa più bella del basket a stelle e strisce. La stagione si avvicina: il lavoro continua!

TOP OF THE WORLD? – Bill Duffy si gode uno dei momenti più divertenti del suo settembre: i ragazzi di Coach K hanno appena strapazzato la Serbia e uno dei suoi migliori assistiti degli ultimi anni ha sfoderato un repertorio tecnico straordinario. L’agente immagina l’ufficio di Joe Lacob e affila le armi della dialettica: Klay Thompson sta per tornare a Oakland e il suo contratto si avvicina alla scadenza; se non raggiungerà un accordo entro il 31 ottobre,  a giugno sarà restricted free agent. Il ragazzo non pensa ad altri lidi, ma le sue prestazioni iberiche stuzzicano parecchi interessi. Bill capta i segnali esterni e si lascia sfuggire una dichiarazione importante:

Non voglio che Kobe Bryant si risenta di questo, ma c’è un po’ d’incertezza sul suo livello attuale poiché gli infortuni lo hanno limitato a sole sei partite l’anno passato. Io penso che Klay Thompson, ora come ora, sia la migliore two-way guard in assoluto. Penso che sia chiaro, se si guarda la mole del suo lavoro e se si analizza quello che è riuscito a fare l’anno passato quando ha marcato le “.

Affermazioni ardite o sapienti mosse di condizionamento psicologico? La ricerca di un contratto pesante influenza le parole dei protagonisti e accende i toni per intavolare trattative vantaggiose, ma i verdetti dei campi d’Europa e d’America aprono prospettive tecniche piuttosto intriganti: Klay Thompson è una delle guardie più forti del mondo e la sua completezza apollinea si sposa perfettamente con il genio assoluto di Stephen Curry. I tifosi dei Golden State Warriors si godono gli Splash Brothers e tifano per il rinnovo del figlio di Mychal: il ragazzo sogna e lavora. Step by step, Klay-by-Steph; e se dopo l’oro mondiale arrivasse un’altra consacrazione?

28 COMMENTS

  1. Devo ammetterlo manifestavo dei dubbi, una guardia che non palleggio troppo, esce un po’ dalla concezione classica del ruolo.
    Ma Thompson ha saputo convincermi, difesa clinica, attacco pure!
    Difensore piccolo-post basso
    Difensore pigro sugli aiuti-bello perimetrale e fucilate da tre
    Difensore che marca stretto per via delle fucilate da tre-si cerca il ferro (anche se su questo tipo di conclusioni può ancora migliorare)
    Quale allenatore non vorrebbe un giocatore così? Garantisce resa pur non avendo palla in mano.
    Giù il cappello Klay i miei dubbi erano infondati.

  2. Prima cosa: il termine florilegio non lo sentivo più dai tempi dolce stil novo!!! Complimenti 🙂
    Seconda cosa: diamo atto a Pompeio che il giorno dopo la finale aveva messo il figlio di Mychal nel suo quintetto ideale del mondiale
    Terza e ultima: prevedo problemi nella Baia per trattenere questo ragazzo anche riuscendo a libearsi di qualche contratto pesante (Lee, Bogut, Iguodala ???)

    • grazie, grazie, ma credo sia idea diffusa. Del resto è l’unico esterno di Team USA che difende davvero.

  3. E’ proprio la difesa l’aspetto ad avermi colpito di più. Fino ai mondiali era evidente che fosse un ottimo attaccante, soprattutto come intelligenza nelle scelte di tiro, ma la difesa era sempre passata in secondo piano, invece si è dimostrato completo sui due lati del campo.
    Per essere davvero una della top SG della NBA secondo me deve migliorare nell’attaccare il canestro e forse giocare qualche possesso in più in post basso, ma è già uno dei migliori nel ruolo.

    • Siamo circa al livello Curry,Holiday,Ty Lawson…prende piu’di Teague e Conley .E Fegan voleva il max,ma per fortuna Minnie gli ha detto “magna tranquillo”.Aggiungo inoltre Rich Paul con un 40\4 a Tristan Thompson.

    • ah, ah, ah … forse riuscirà a comprarsi un buon tiro da 3 (cit Dan Peterson su Magic)
      Altra notizia di mercato sotto traccia, Beasley a Memphis non garantito: benedetto ragazzo se difendessi un po’ di più faresti fare un bel salto a sta squadra.

      • Se scendesse in campo il Beasley del college sarebbero cXXXi. Ma ormai quel giocatore non c’è più…

        • Tutto vero quello che dite, ma ha accettato un non garantito quando, secondo me, avrebbe potuto averne uno garantito (anche in Cina, ad es.). Mi chiedo se non si stia rendendo conto che questa è una delle sue ultime possibilità e se la vuole giocare alla grande … ma forse mi illudo.

    • Una decina di milioni di troppo, nulla che ti ammazza la franchigia ma forse avrebbero potuto tirare sul prezzo ancora un po’: attualmente la PG è il ruolo più coperto dell’NBA e non avrebbero problemi a trovare un sostituto decente. Vediamo adesso che riescono a combinare con questa squadra giovane e superatletica.

      • No ma infatti… tanto devono far crescere i pezzi da 90, e dovranno aspettare tipo 3 anni.
        Comunque na pippa così che prende 10M all’anno mi fa schifo lo stesso. Farei portare palla a Pekovic piuttosto…

          • Momento momento momento.
            Ho letto che 42 li offre Minnesota ma lui vuole il massimo quindi diventa free agent l’anno prossimo.

            Incredibilissimo!!!

          • Dice che si vanno ad accordare sui 42 in 4 anni. Cmq sì lui aveva chiesto il massimo (no dico Rubbio… er massimo… ma li mor…)

          • Ho letto, ma le ultime notizie danno lui fermo a chiedere il massimo e Minnesota che non vuole darglielo.

            Come conseguenza lo spagnolo si sta guardando attorno e le ultime voci lo danno interessato a LA…non vi dico neanche quale sponda, troppo scontato…

          • Curry ha firmato il contratto nel momento più basso della sua carriera. Holiday è buono ma non eccezionale, complessivamente è meglio di Rubio ma non di così tanto.

          • La differenza tra Holiday e Rubio é, facendo una forzatura, quella che ci passa tra un play titolare e una riserva. Oggi.

            Se domani Rubio si costruisce un tiro da 5 metri e più decente, allora ne riparliamo, ma ad oggi quale squadra almeno di buone speranze può puntare su un playmaker che può essere lasciato libero sul perimetro?

          • Per me no, play diversi a cui servono squadre diverse per rendere al massimo ma sostanzialmente dello stesso livello.

          • Play diversi: OK.
            Servono squadre diverse per farli rendere: OK.
            Piccolo particolare… è più facile costruire una squadra attorno a Rubio o a Holiday? Holiday renderebbe bene in più della metà delle attuali squadre NBA. Rubio non lo vedo titolare praticamente in nessuna.

            Poi non fermiamoci solo al tiro dalla media (che tira con le % di un centro), che quel difetto ce l’ha pure Rondo, ma guardate le sue % al ferro. Fanno schifo tanto quanto. Questo è gramo e basta, c’è poco da fare. Ma l’avete visti i mondiali? Ha fatto più bella figura Heurtel, ho detto tutto.

          • Non posso che essere d’accordo. E aggiungo che Rondo, rispetto a Rubio, difende meglio, passa uguale e tira meglio (non é un tiratore, ma non é nemmeno uno che puoi battezzare come lo spagnolo)

  4. 70 milioni in 5 anni per Bledose…
    Tanto tanto tanto, fossi stato il GM dei Suns avrei preferito scambiarlo piuttosto che dargli più di 50 in 4 anni.

    • Ma tempo fa non m’avevi detto che 15M all’anno per lui erano giusti? Non prenderlo come un tentativo di fare polemica, anche se di fatto lo è 🙂

      Sì comunque contratto esagerato e grosso errore. Soprattutto se consideriamo Dragic, la stagione che ha fatto Green l’anno scorso e l’aver preso Isaiah Thomas (a sto punto perché?). Potevano investirli sicuramente meglio.

      • Io? 15 milioni per un injury-prone, undersize comboguard? Ti stai sbagliando.

        E’ senza dubbio forte ed ha una difensive-ratio clamorosa, però mai avrei rischiato un quinquennale. Forse vale 14 annui, ma non se il contratto è così lungo: se gli dai un quinquennale deve diminuire la quantità di soldi: 14×3, 13×4, 12×5.

  5. No ma forse sti 42M in 4 anni li hanno offerti a CHEF Rubio. Allora in questo caso ci starebbe pure. Tra l’altro chef ha % da 3 nettamente migliori dello spagnolo…

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