La Reyer Venezia riparte con una nuova veste

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Rifondare una squadra è un compito sempre molto arduo. Lo è di per se quando si vince e nel tentativo di ripetersi si cambiano alcune pedine; lo è ancor di più nel momento in cui bisogna ricreare una squadra quasi da zero dopo una stagione altamente al di sotto delle aspettative.
Parte da questo presupposto la stagione della Reyer Venezia: dopo le difficoltà del passato campionato con l’avvicendamento tra Mazzon e Markovski, nonostante la grande campagna acquisti che aveva portato giocatori come Taylor, Smith e Vitali e nonostante i tentativi di recuperare terreno acquisendo nuovi giocatori tra i quali anche Sasha Vujacic, gli orogranata avevano mestamente chiuso il loro campionato fuori dalla zona playoff, obiettivo minimo della passata stagione. Ma proprio dinnanzi a queste difficoltà il presidente Brugnaro ha dimostrato ancora una volta di voler guardare avanti e si è mosso subito per costruire la nuova Reyer. E quale mossa migliore se non quella di cominciare dall’allenatore: in particolare uno con grande esperienza, sia di vittorie che di situazioni complicate, dall’alto carisma che rappresentasse una guida per i suoi giocatori e potesse creare un gruppo che non si squagliasse alle prime difficoltà ma che sappia lottare finchè il campo non certificherà il risultato finale. L’identikit porta naturalmente al nome di Carlo Recalcati, che dopo aver compiuto diversi miracoli nella complicata situazione in cui navigava la Sutor Montegranaro, ha accettato con entusiasmo la nuova sfida.

Ma l’allenatore è sola la prima delle novità in casa Reyer in quanto anche il roster è quasi tutto nuovo: infatti l’unico ad essere confermato è stato Hrvoje Peric, per il resto tutti nuovi i giocatori. In particolare Venezia ha sfruttato i problemi extra sportivi di Siena per attingere a piene mani dal roster dei finalisti dell’ultimo campionato portando in laguna Jeff Viggiano e l’esperienza sotto le plance di Benjamin Ortner e Tomas Ress. In guardia invece Recalcati e lo staff veneziano hanno puntato sull’ex Varese e Roma Phil Goss, altro uomo di grande esperienza, e su Cameron Moore visto a Caserta nell’ultimo campionato.

Nel ruolo di guardia/ala spazio anche a Marco Ceron, di ritorno dopo una stagione a Napoli e al tiratore lituano Deividas Dulkys, cresciuto nei Florida State Seminoles in NCAA (35.5% da tre in quattro stagioni) e che ha poi girato tra Lietuvos, Anwil Włocławek e Tofaş Bursa, oltre a far parte dal 2012 del gruppo della Nazionale.
Il vero problema è rappresentato dal playmaker, perchè preso Lorenzo Brown dai Philadelphia Sixers, dopo quasi un mese con il gruppo lo staff medico lo ha fermato per un problema di salute e dopo ulteriori controlli le due parti hanno deciso di rescindere il contratto firmato; a questo punto quindi i lagunari sono di nuovo sul mercato alla ricerca di un giocatore che possa dare punti, ordine e anche un po’ di leadership, per affiancare nel migliore dei modi Goss.

Ad una prima occhiata appare chiaro l’intento nella costruzione della nuova squadra: magari meno talento rispetto all’anno scorso ma molta più esperienza del nostro campionato e molta intelligenza cestistica in più, per creare un gruppo unito e sempre pronto a combattere. Attorno a questi giocatori tutta una serie di ragazzi giovani alcuni dei quali molto interessanti a partire da Michele Ruzzier, play triestino che ha giocato in Legadue l’ultima stagione proprio a Trieste, nonchè oro con la Nazionale Under20 agli Europei del 2013.

Insomma la Reyer si cuce addosso una nuova veste per una nuova stagione: molto diversa da quella precedente e con la speranza che diverso sia anche il risultato finale.

1 COMMENT

  1. Commentavo nello scorso campionato, ad inizio anno quando c’era ancora Mazzon:
    “Quando manca l’asse play-pivot, come ci insegnava il buon coach Dan Petrson, manca tutto.
    Infatti, come la mia amata povera Reyer Venezia.
    Non ho mai potuto sopportare Vitali (Luca), la cui meccanica di tiro già mi indispone e che continua a giocare al rallenty. Abbiamo come play di riserva un ex giocatore (Giacchetti).
    Come centri abbiamo Hosley che, pur essendo molto veloce, non è nè grande nè grosso e non va assolutamente bene per il gioco soporifero di coach Mazzon e come cambio c’è Magro (e abbiamo detto tutto). Tralascio l’indolenza con cui gioca Smith e, in parte, Taylor,…
    Mi chiedo però una cosa, anzi due.
    Come nascono i pronostici ad inizio stagione che davano la Reyer fortissima a ridosso delle primissime? Boh, me lo dovrebbero spiegare…
    Seconda cosa. Chi è che ha fatto la squadra? Il ds Federico Casarin da solo, in proprio, o con l’aiuto di qualche altro genio cestistico? Ma non conoscevi/conoscevate prima le caratteristiche dei succitati giocatori? Mi brucia ancora la scelta del centro dell’anno scorso Erik Williams: un paracarro, non solo ahimè sul campo, ma già nel modo di porsi (e se uno fosse sensato qualche dubbio o domanda avrebbe dovuto porsela già ancora prima di ingaggiarlo…).
    Speriamo che il patron Brugnaro non si incazzi e mandi tutti a quel paese, come forse avrebbe anche ragione di fare…”.
    Quest’anno, sperando che Moore non sia rotto (cero a Sant’Antonio…) e che Goss goda di una salute di ferro, mi chiedo chi segnerà. Certo non il nuovo play Stone, ma forse con coach Recalcati difenderemo lo 0 a 0 iniziale!
    🙂

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