Quale futuro per Milos Teodosic?

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Tutti pazzi per Milos Teodosic. Finalmente, alla non più giovanissima età cestistica di 28 anni, la guardia serba ha messo in mostra tutte le sue qualità e il suo talento, anche e soprattutto quando la palla era di quelle decisive. E ha scelto niente meno che il Mondiale di Spagna 2014 come palcoscenico per esplodere.

L’esordio contro l’Egitto si è rivelato prodigo di aspettative, grazie a 15 punti frutto di un ottimo 4/6 da oltre l’arco, ma le altre partite del girone eliminatorio contro Francia, Iran, Brasile e Spagna si sono rivelate tutte più o meno deludenti, almeno dal punto di vista realizzativo, tanto che Teodosic ha chiuso la prima fase con la modesta media di 10.4 punti. Al contrario, dopo un esordio senza assistenze, nelle restanti quattro gare ha messo insieme ben 5.25 assist a partita. Nella fase finale le prestazioni si alzano di livello. Arrivano 13 punti e 5 assist contro la Grecia negli ottavi di finale, che aiutano la Serbia, delusione del girone A con sole due vittorie e tre sconfitte, a superare i fino ad allora imbattuti ellenici e raggiungere il Brasile nei quarti di finale. E’ qui e, successivamente, in semifinale contro la Francia che Teodosic si supera: contro i verdeoro 23 punti, 3 rimbalzi e 4 assist, mentre contro i transalpini 24 punti, con 5/7 da tre punti, e un plus/minus di +11, in una partita terminata 90-85 per la Serbia.
La finale è cosa fatta. Team USA è, però, davvero troppo forte per tutti e schiaccia i serbi, che si devono accontentare dell’argento, nonostante i 10 punti con 7 assist di Teodosic nella finale di Madrid. Alla fine, per la guardia, arriva comunque la consacrazione della scelta nell’All-Star Five, il miglior quintetto della FIBA World Cup 2014, insieme a Kyrie Irving, Nicolas Batum, Kenneth Faried e Pau Gasol.

E dire che, per l’ennesima volta quest’anno, Teodosic si era fatto sfuggire il successo finale in Eurolega. Dalla stagione 2009/10, la prima ad altissimi livelli con la maglia dell’Olympiacos, tanto da laurearsi MVP della prima fase di gare, la guardia serba ha raccolto solo cocenti delusioni. Dapprima nella finale persa contro il Barcellona, in cui Teodosic ha segnato 10 punti e distribuito 3 assist in quasi 25 minuti d’impiego, e poi con la sconfitta per 3-1 nella serie dei quarti di finale dell’anno successivo contro la Montepaschi Siena, dopo che i greci avevano vinto la prima partita di ben 45 punti.
Passato al CSKA Mosca nel 2010/11, con un contratto triennale da 5.7 milioni di dollari netti, ha guidato i russi alla finale, dove ha incontrato, nemmeno a dirlo, l’Olympiacos. Il risultato è stato tragico. I greci erano sotto 34-53 a dodici minuti dalla fine, ma hanno piazzato un parziale di 22-8 nell’ultimo quarto di gioco e Teodosic, nonostante 15 punti e 3 assist, ha visto i suoi ex compagni festeggiare proprio di fronte ai suoi occhi, grazie al canestro allo scadere di Giorgos Printezis. La colpa della sconfitta, però, è anche e soprattutto del serbo: tante giocate discutibili negli ultimi minuti di gioco e un errore decisivo ai liberi a pochi secondi dal termine sono costati il titolo al CSKA. L’anno successivo la storia si è ripetuta più o meno nello stesso identico modo, con i russi che incrociano l’Olympiacos in semifinale, ma, questa volta, vengono sconfitti nettamente 69-52. Teodosic segna appena 5 punti, tirando con un terribile 1/9 dal campo, e distribuisce un solo assist ai compagni. Insomma, una delusione totale, accresciuta dal vedere nuovamente l’Olympiacos sul tetto d’Europa nella successiva finale londinese. L’anno passato il CSKA in semifinale ha incontrato il Maccabi, perdendo una partita assurda, che conduceva di quattro lunghezze a 19 secondi dalla fine. Per Teodosic l’Eurolega è diventata ormai una bestia nera.

I titoli nazionali non possono bastare per rendere la guardia serba appetibile per il mercato NBA, ma, dopo le recenti ottime prestazioni al Mondiale, sembra che anche oltre oceano qualcuno abbia messo gli occhi su di lui. Teodosic, però, non pare granché interessato ad un’avventura negli Stati Uniti. In Europa è uno dei migliori giocatori sulla piazza, ha un posto sicuro in una squadra potenzialmente vincente e, probabilmente, arriverà a guadagnare intorno ai 3 milioni di dollari a stagione a partire dal prossimo anno. Non molte squadre nella Lega possono garantirgli simili pretese economiche e, soprattutto, fare di lui uno dei perni della propria rotazione. Quasi sicuramente Teodosic continuerà a vestire la canotta del CSKA anche nelle prossime stagioni, nonostante il forte interesse mostrato per lui dai Grizzlies. La soluzione migliore, però, sarebbe forse cambiare aria, restando comunque tra i confini continentali, in una squadra che, per vincere, abbia bisogno che sia il suo talento a spingerla in avanti e non che, già di per sé, sia tra le favorite assolute. Vedremo se, almeno quest’anno, Teodosic riuscirà a portare a casa la tanto agognata Eurolega.

Per ora, che si goda un periodo da protagonista e che, nei suoi 28 anni, ritrovi la forza e la sicurezza per diventare, o meglio, confermarsi, una delle migliori guardie in tutta Europa.