Una colonia “italiana” per rendere grande l’Unics Kazan

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In un Europa dominata da recessione, difficoltà economiche e tagli che hanno colpito anche i club sportivi più blasonati, c’è una cittadina sulle rive del Volga che fa eccezione. L’Unics Kazan impegnato negli spareggi di qualificazione per la prossima Eurolega ha allestito un roster davvero competitivo, attingendo a risorse economiche illimitate. Langford, Fischer, Sanikidze, White e Jerrels sono solo i volti più importanti di una rivoluzione che ha stravolto il club, deluso dai modesti risultati ottenuti le scorse stagioni e logorati dallo strapotere dei rivali del Cska Mosca, i dirigenti di Kazan hanno spinto per investimenti importanti.

Reduci da una semifinale persa contro il Cska con un netto tre a zero nel campionato Vtp League United e la finale persa in EuroCup, i bianco-verdi tentano ora il grande salto nel massimo campionato europeo attraverso l’Euroleague Qualifying Round. Il cammino non appare proibitivo, con il solo Hapoel a stuzzicare gli appetiti dei tifosi. Per non correre rischi i dirigenti e oligarchi russi non hanno badato a spese, portando a Kazan campioni affermarti. Il doppio colpo milanese resta certamente la grande novità con Keith Langford e Curtis Jerrels, prelevati dalla squadra neo campione d’italia. Il vincitore dell’Alphonso Ford Trophy per il miglior marcatore dell’Eurolega, conferisce ai russi un valore aggiunto difficile da arginare, ha rescisso il contratto con la formazione di Banchi salvo poi denunciare la mancata offerta di rinnovo delle scarpette rosse. In Russia Keith potrà mostrare nuovamente tutto il proprio talento, consapevole di recitare un ruolo di primo violino e libero dalla pesante personalità di Gentile.
Anche Jerrels lascia Milano per la Russia, scegliendo un progetto più remunerativo ma impegnativo; il play americano ha disputato una buona stagione, conquistando il posto di titolare nelle finali scudetto. Energia, inventiva e un pizzico di follia le qualità di Jerrels a cui manca però la continuità per rivelarsi un campione affermato.

Anche un’altra conoscenza italiana ha sposato la causa russa: l’ex Reggio Emilia James White a trentuno anni è pronto per un nuovo salto in un teatro più esigente dopo essere già passato per i New York Knicks, cercando di dimostrare una volta di più che non si tratta più di un giocatore solamente atletico capace di vincere la gara delle schiacciate (come quando giocava a San Pietroburgo). Kazan dunque si tinge di azzurro con l’ingaggio di vecchie conoscenze italiane, incrementate anche dall’arrivo di Sanikidze, ala grande georgiana in uscita dal Saragozza con un passato a Siena. Tiratore preciso, notevole talento offensivo e grandissimo atleta Sanikidze ha contribuito in maniera importante nella conquista dell’ultimo tricolore senese, lasciando il Pala-Estra a causa delle difficoltà finanziarie della società; in Liga ACB ha viaggiato a 9 punti e 5 rimbalzi facendo intravedere le sue doti di giocatore di squadra più che di spiaccata individualità.

Sotto canestro invece spazio alla fisicità di D’Or Fischer, centro proveniente dal Brose Bamberg nel campionato tedesco. A coach Pedoulakis serviva un cinque con un’esperienza importante in Eurolega e ha virato sull’ex Real Madrid e Maccabi Tel Aviv, 33 anni e ancora un buon atletismo e una buona capacità di intimidre dentro l’area. Salutati il lungo Ian Vougioukas, accasato al Galatasaray dove giocherà con il nostro Pietro Aradori, l’ala Luke Harangody andato a Valencia e la guardia Andrew Goudelock (che sarà una delle punte di diamante del Fenerbahce) la dirigenza ha trattenuto Kostas Kaimakoglou (rinnovato con un biennale), duttile ala (all’occorrenza adattabile a centro) con passaporto greco dotato di fisicità, esperienza, carisma e ottimo tiro dalla lunga distanza, ragioni del prolungamento di contratto che nel palmares vanta un’Eurolega vinta in maglia Panathinaikos nel 2011.

Un quintetto formato da Nikos Zisis in regia, Langford e White come esterni e la coppia Fischer e Kamaikoglou sotto canestro è un lusso che pochi team in Europa possono vantare. Quintetto decisamente fisico che coach Pedoulakis può rivoluzionare con la scelta del doppio playmaker, inserendo Jerrels e conferendo più velocità e atletismo alla manovra offensiva. I limiti riguardano la panchina, troppo corta e inesperta per rivelarsi un fattore: Valery Lin, guardia classe 1986 da 6 punti di media e Serjey Bikov, possono contribuire in maniera importante, mentre i giovani Pavel Antipov, classe 1991 appena rinnovato, e Boris Nazmutinov, classe 1996, sono ancora acerbi. Una mano potrà darla Valeriy Likhodey, tiratore 27enne di 203 cm reduce da due stagioni al Lokomotiv Kuban Krasnodar, con cui l’anno scorso ha guidato l’Euroleague per percentuale nel tiro dalla lunga distanza con il 54.7%.

Un roster più che sufficiente per accedere ai gironi di Eurolega (chi passerà sarà nel Girone A con Sassari) ma troppo risicato per farci strada. Restano alcuni dubbi sul futuro di Nikos Zisis, impegnato al Mondiale con la Grecia che piace a mezza europa, e che i russi dovranno cercare di confermare per avere un playmaker ragionatore (per molti addetti ai lavori il miglior playmaker puro del nostro Continente) da abbinare con l’esuberanza di Jerrels.
Senza i ricambi adeguati il cammino del Unics Kazan rischia di franare proprio sul più bello… ma si sa, le risorse russe sono illimitate.

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