Bryant all’attacco: “Critiche e dubbi benzina di questi Lakers”

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A El Segundo, quartier generale, o meglio facility, dei Los Angeles Lakers, c’era grande interesse al media day per conoscere i volti nuovi, da coach Byron Scott a Carlos Boozer passando per il rookie Julius Randle e per Jeremy Lin, il più richiesto dalla stampa, in particolar modo quella asiatica. Poi però c’è un personaggio a parte, testa e spalle su tutti gli altri: il Mamba Kobe Bryant ovviamente. Quando è il suo turno per le interviste, ecco che tutti gli altri spariscono, a maggior ragione se si tratta di un Kobe reduce da due brutti infortuni e da un faraonico rinnovo contrattuale per quella che arriva e per un’altra stagione ancora. Il numero 24 ha voglia di rivalsa, di far tacere tutte quelle bocche maligne che parlano male dei Lakers, e punta anche sulla voglia di rivincita degli stessi Scott, Boozer e Lin, considerati seconde o terze scelte da tutti. Non può che essere “revenge”, “rivincita”, la parola chiave di questi Los Angeles Lakers 2014-15.

I gialloviola vengono da due stagioni fallimentari, due anni fa la squadra con Dwight Howard è arrivata ai playoff ma è stata spazzata via dagli Spurs al primo turno mentre l’anno passato, praticamente senza Bryant e Nash, hanno vinto la miseria di 27 partite chiudendo come seconda peggior squadra per punti subiti a gara, 109. Quest’estate si parlava di grandi free agent, da Melo Anthony a LeBron James, passando per Dirk Nowitzki e la conferma di Pau Gasol: invece sono arrivati giocatori come Jeremy Lin e Carlos Boozer, scartati rispettivamente da Rockets e Bulls. In più c’è Kobe, desiderosissimo di riscattare, seppur a 38 anni e con alle spalle due brutti infortuni, le ultime due stagioni.

Sento un insieme di cose, una miscela di eccitazione, nervosismo e rabbia. Questa rabbia è dovuta solo al fatto che voglio dimostrare a me stesso di poter essere quello di sempre, e tutti i dubbi e le parole che sento sono benzina che mi alimenta. L’infortunio è stato brutto, non posso mentire. Pian piano, lavorando giorno per giorno, ho eliminato dalla mia testa le paure che avevo. Mi sento abbastanza bene“.

Il mio obiettivo è migliorare giorno per giorno. Sembra una frase fatta ma è la realtà, è la chiave di tutto. Se ogni giorno fai un passo avanti, puoi ottenere risultati fenomenali“.

I Los Angeles Lakers sono un cantiere aperto, hanno cambiato tantissimo ed è normale che ci siano tanti dubbi su di loro, soprattutto con incognite importanti come Bryant e Nash, reduci da infortuni e ormai nella fase conclusiva della carriera. Kobe però non vuole rispondere a chi non considera i gialloviola per la corsa ai playoff, sarà il campo a parlare.

Non ho prestato molta attenzione a queste cose anche se conosco il sentimento generale attorno a noi. Credo che anche i ragazzi non debbano pensare a queste cose ma solo concentrarsi sulla nostra missione che è migliorare giorno per giorno, lavorando su ogni dettaglio. Siamo una squadra con una scimmia sulla spalla? Penso che abbiamo un gruppo di ragazzi che sono stati scartati o dimenticati. Penso a me per gli infortuni e l’età, penso a Jeremy Lin e a tutti gli altri che non sono stati considerati utili da altre squadre. Tutto questo sarà un ulteriore motivazione per noi“.

Già, questa stagione è una sfida. Noi dobbiamo solo pensare a sfruttare al massimo questa opportunità. Se riusciremo a mettere in pratica la nostra missione di migliorare ogni giorno, anche i risultati arriveranno. E di conseguenza dimostreremo agli scettici che si sbagliavano. Fondamentale però è che il nostro focus resti su noi stessi“.

Bryant è dunque carico e desideroso di ripartire, è un vincente nato e farà certamente di tutto per trascinare i suoi Lakers ad una stagione quanto meno dignitosa, seppur in una Western Conference terribile e ultra competitiva. Se Kobe si avvicina minimamente ai suoi standard e Nash garantisce almeno una ventina di minuti di qualità a sera, i gialloviola possono essere una pericolosa outsider, considerata anche l’enorme voglia di rifarsi dei vari Lin e Boozer, oltre che dello stesso coach Byron Scott.

18 COMMENTS

  1. Io resto ottimista. Certo la squadra non ha uno straccio di difensore. Se poi ci mettiamo Scott, uno che fa della fase difensiva il suo marchio… le premesse non sono buone. Peró il talento tra i vari Young Boozer Lin rendle e lo stesso Bryant mi intriga. Soprattutto la voglia dei due di dimostrare qualcosa. Sta squadra di sicuro mi piace di piú rispetto a quella dello scorso anno.

  2. Visto il roster, se la salute li assiste, il problema non è nella metà campo offensiva: gente che mette punti non manca. Ho qualche lievissimo dubbio in più sulla parte difensiva … Io li farei giocare come i Nuggets di coach Moe: almeno ci si diverte 🙂

  3. Per me Lin puó essere l’uomo adatto per sfruttare la vena realizzativa dei vari Boozer Kobe e young. Poi voglio dire l anno scorso giocavamo con Marshall… anche se non stravedo per il taiwanese è cmq un salto di qualità! Lo considero un play di medio/alto livello.

    • Sinceramente lo considero un buon cambio per una squadra che ha come prospettiva max il primo turno di PO, che offensivamente ti può dare abbasranza se ha la palla in mano o al tiro da 3 sugli scarichi. Come “creatore di gioco” ho delle enormi perplessità soprattutto se si troverà in un team che, come credo, non avrà come priorità il gioco offensivo in transizione. Se ci fosse stato il baffo, però … IMHO of course!!

      • Nn sto dicendo che si tratti di un grande play… Peró anche nei play off disastrosi dei rockets ha dimostrato di saper giocare in certi ambienti caldi… anche se in difesa è troppo debole non a caso gli preferivano beverly.

  4. Tanto ormai mi sono già sput…tanato prevedendo che i cavaliers arriveranno in finale posso continuare a fare il mago Otelma:
    secondo me non fanno i playoff.
    Kobe è vecchio e viene da un infortunio terminale. E’ vero che kobe è kobe…ma anche lui è umano. Nash è già quasi un ex giocatore. Boozer non è mai stato un fuori classe, Lin ha fatto l’esploit con New York fino a che era sconosciuto poi quando gli hanno preso le misure è rientratto nella media. Ergo ho deciso che non fanno i playoff. Per chi non è d’accordo ci si rivede a marzo.

    • La parte razionale ti dà ragione, dato che siamo all’ovest. Il cuore spera nei miracoli (l’uso del plurale non è puramente casuale).

      • Bah, io mi auguro che Kobe riesca a vincere una altro anello e raggiunga Jordan come spera.
        Questa squadra però ha tutta una serie di difetti che la pongono, purtroppo, tra gli ultimi posti della Western Conference soprattutto a causa dei dubbi sul fisico di Kobe e Nash.

        Per fare i PO ci vorrebbero Nash e Kobe sani e su livelli buoni e, francamente, la vedo difficile (anche se ci spero…)

        • Non ci giriamo intorno, Kobe ha messo una croce sul sesto anello con il nuovo contratto da 48 milioni in 2 anni.

      • Aspetta io non dico che si va ai playoff. Dico che lo scorso anno tolto gasol la squadra aveva il solo young. E una serie di giocatori rotti.. Blake, Henry, Kobe e Nash (che non sono mai scesi in campo) a tal punto che ha giocato piú di metà stagione Marshall che stava a spasso!!
        Quest anno nel complesso un play ci sta, Kobe si spera giochi 80% di quello che conosciamo Nash ormai avrà ruolo da comprimario… quindi si richiederanno da lui 20 minuti di qualità e niente piú.. ci sarà un rookie promettente cosa che a LA non si è soliti vedere.
        Dalla panca cmq ci sta gente che punti li mette come young e henry.
        lo scorso anno era molto piú scadente il roster.
        Cmq si va ovviamente per pescare i pesci grossi della free agency 2015.
        Io prevedo una 30/35 w quest anno

        • Gianlux sei un inguaribile ottimista :-). La differenza del roster tra i due anni è questa:
          usciti – Chris Kaman, Elias Harris, Jodie Meeks, Jordan Farmar, Kendall Marshall, Kent Bazemore, Manny Harris, MarShon Brooks, Pau Gasol, Shawne Williams, Steve Blake;
          entrati – Carlos Boozer, Ed Davis, Jabari Brown, Jeremy Lin, Jeremy Tyler, Jordan Clarkson, Julius Randle, Keith Appling, Ronnie Price, Roscoe Smith, Wayne Ellington
          Il MOLTO più scadente mi pare un tantino eccessivo.
          Concordo invece con te sul discorso Randle, e spero che in un ottica di ricostruzione venga fatto giocare parecchio, e sul probabile record.

  5. Penso obbiettivamente che i Lakers siano messi molto meglio di Boston almeno hanno una parvenza
    di squadra,per quanto riguarda Bryant e’ sempre stato un po’spocchioso purtroppo per lui le parole
    non fanno vincere gli anelli.

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