Il nuovo Re di Spagna…

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Per vincere in Europa occorre puntare su giocatori affermati e vincenti. Una sinfonia suonata e abusata in diversi parquet del vecchio continente, ma non a Barcellona, almeno da questa stagione. Mancata la conquista del titolo nella scorsa partecipazione alle Final Four di Milano, il team blaugrana ha avviato una ricostruzione, salutando molti artefici del trionfo di Parigi del 2010. Victor Sada, Erazem Lorbek hanno ricalcato le orme tracciate da Rubio, Mickeal, Lakovic gente che ha lasciato il Palau Saint Jordi per intraprendere altre avventure. Il team di Coach Pascual ha dirottato le proprie attenzioni su un pacchetto di giovani interessante e promettenti. Sotto l’aurea di Re Juan Carlos Navarro, reduce dalla tredicesima stagione in maglia Blaugrana sempre chiuse in doppie cifre, stanno crescendo Satoransky, Doellman e Thomas.

Ma chi sta traghettando il Barça è Alex Abrines, faro che sta illuminando una stagione, che almeno nella aspettative doveva risultare di transizione per la squadra della Catalogna. La guardia, classe 1993, cresciuta nel Ca Axarquia sta viaggiando a cifre folli sia in Europa che nella Liga ACB. Fisico agile e snello, velocità sostenuta e un tiro perfetto e produttivo sono la carta d’identità del nuovo golden boy spagnolo. La mostruosa prestazione fornita contro Milano in settimana testimonia la crescita intrapresa dal talento di casa Barcellona. Nella seconda vittoria consecutiva dei Blaugrana in Europa, Abrines si è ritagliato un ruolo da protagonista mettendo a referto 21 punti con 5/5 dai tre punti oltre che 2 rimbalzi e 2 assist. Una superiorità imbarazzante quella sfoggiata dalla guardia ventunenne, che ha annichilito i pari ruolo Gentile e Brooks.

Più che l’importante fatturato della serata, ai più sensibili al gioco europeo ha colpito la pulizia ed efficacia del gioco di Abrines. Giunto alla sua terza stagione in Catalogna, Abrines, sta ripagando le pesanti attenzioni rivoltegli dagli esperti di mezzo mondo. Scoperto ai campionati del mondo Under 18 del 2011 conclusi da MVP e con la medaglia d’oro, Alexis ha mosso i primi passi nel basket che conta con la maglia del Unicaja Malaga. Le sei partite disputate in Eurolega con 11 minuti di media gli sono valsi la chiamati del team Blaugrana, intento nella ricerca di un nuovo Navarro. In effetti le somiglianze con la guardia che ha riscritto i record dell’Eurolega sono molteplici, riscontrabili sia in una pulizia del tiro difficile da ignorare, sia per un carisma da leader nei confronti dei compagni. Una storia unica quella di Navarro con la Catalogna, che probabilmente resterà tale causa l’inevitabile passaggio di Abrines in NBA. Draftato dagli Oklahoma City Thunder di Durant e Westbrook al secondo giro con la chiamata numero trentadue, il gioiello spagnolo ha deciso di restare in Catalogna per arricchire il suo palmares e aumentare l’esperienza ad alto livello.

La sua stagione sta tratteggiando i passi di un monologo intenso, fatto di cifre che vanno al di là della sua giovane età: 63% da due e 83% da tre punti! Un legame forte quello istaurato tra il giovane e la comunità di una delle città più sensibili al basket, suggellabile ancor di più con la conquista del trofeo di Eurolega. Sarebbe il regalo d’addio di un talento destinato ad arricchire la colonia di spagnoli residente in America. Il Barcellona di questa stagione appare un gradino sotto alle corazzata Cska Mosca e Real Madrid, allestite per vincere già da questa stagione con investimenti a medio termine che pagherebbero subito in termini di rendimento. Il Barcellona invece ha improntato una strategia alternativa che dovrebbe pagare i dividenti solo nel giro di qualche anno, quando i suoi giovani alfieri avranno raggiunto la piena maturità… sempre che Abrines non abbia deciso che sia già arrivato il proprio tempo.

2 COMMENTS

  1. Bel talento, lo si sapeva sarebbe arrivato a questi livelli. Salto in NBA tutto da decifrare. Bella tecnica, tiro pulito, ma ce l’ha il fisico per stare dietro alle guardie americane? Secondo me no. Vedremo…

    Comunque stagione partita ora, per un giocatore che comincia oggi a confrontarsi davvero con i grandi di Eurolega. Aspettiamo almeno la fine dell’anno per definirlo predestinato.

  2. Infatti sono d’accordo.
    Sarà sicuramente un campione non sono certo io a poter dire il contrario.
    Però 5/5 da tre: o è Dio oppure ha avuto semplicemente una serata di straculo.

    Poi giustamente la stagione è appena iniziata vediamo a gennaio e febbraio cosa avrà combinato.

    E’ indubbiamente un buonissimo giocatore.

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