Preview NBA: Atlantic Division 2014/15

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WESTERN CONFERENCE EASTERN CONFERENCE
Northwest Division Atlantic Division
Pacific Division Central Division
Southwest Division Southeast Division

 

Ai nastri di partenza, le gerarchie nell’Atlantic Division sembrano piuttosto delineate. Con le due newyorchesi che arrancano, il primo posto sarà affare dei giovani e spumeggianti Raptors che, reduci dalla seconda vittoria della Division della loro storia,  hanno aggiunto Lou Williams al roster dello scorso anno e orbiteranno costantemente attorno alla terza/quarta posizione nella Conference. Un gradino sotto ai canadesi troviamo i nuovi Knicks targati Phil Jackson e Derek Fisher. I blu-arancio hanno rivoluzionato parecchio in estate, e sono pronti a vivere una stagione che possa riscattare il mancato raggiungimento dei Playoff nella scorsa annata, centrando proprio la post-season.

Spostandoci da Manhattan a Brooklyn, non possiamo non notare come l’ambiente Nets, a differenza di quello Knicks sia deluso e rassegnato in seguito agli addii di Pierce e Kidd e ad un ridimensionamento del progetto che difficilmente li porterà ai Playoff. I Celtics di Brad Stevens potrebbero scalzare i Nets dalla terza posizione della Division, ma vederli ai Playoff sarà difficile, anche in funzione della continua incertezza riguardo al futuro di Rondo che sta bloccando da ormai due anni il restyling vero e proprio della franchigia. I 76ers sono probabilmente una delle peggiori squadre del nuovo millennio e occuperanno senza se e senza ma non solo l’ultima posizione della Division ma anche della Conference.

Il ranking della Atlantic Division

1 – TORONTO RAPTORS

Si riparte da dove si era concluso, ovvero dalla vetta dell’Atlantic Division e verosimilmente da un testa a testa con gli Wizards per la terza posizione dell’Est. Il gruppo è giovane ed ancora futuribile, e la bruciante eliminazione in gara 7 dello scorso anno potrà essere cancellata superando il primo turno, vero obiettivo stagionale della franchigia canadese. Il gruppo è identico a quello dello scorso anno, salvo le aggiunte di Lou Williams, Greg Stiemsma e l’oggetto misterioso del Draft Bruno Caboclo. Lowry, DeRozan, Ross e Valanciunas sono lo zoccolo duro di una squadra solida e talentuosa, dalla quale ci si aspettano grandi cose in quello che dovrà essere l’anno della definitiva conferma dei Raptors come forza della Eastern Conference.

2 – NEW YORK KNICKS

Dopo aver affidato le chiavi della squadra a Derek Fisher, Phil Jackson ha convinto Anthony a rifirmare e ha sostanzialmente rivoluzionato metà squadra. Nel maxi-scambio con Dallas, infatti, hanno salutato la Grande Mela Felton e Chandler e sono arrivati Calderon e Dalembert, oltre a Shane Larkin, Quincy Acy, Jason Smith e Travis Outlaw. Lo spagnolo avrà in mano le chiavi della squadra, mentre il triangolo cercherà di mettere le briglie a cavalli impazziti come sono J.R. Smith, Shumpert e lo stesso Anthony. Sarà un adattamento lento e graduale, che porterà con se più di un passaggio a vuoto. Sono anni che i Knicks hanno tanto talento (come dimenticare anche Hardaway Jr.?) ma poco ordine sia offensivo che difensivo. Il ritorno ai Playoff è possibile, e la rivoluzione di Jackson è appena iniziata.

3 – BROOKLYN NETS

Nello stesso periodo dello scorso anno, i tifosi dei Nets erano probabilmente tra quelli più felici nella Lega. Il progetto, anche se a breve termine, era tra i più ambiziosi e promettenti della Lega. A distanza di un anno, e dopo aver perso Pierce e Kidd, Brooklyn si ritrova con un roster avente una preoccupante tendenza agli infortuni e una sostanziale spaccatura tra veterani e rookies. L’unico arrivo estivo degno di nota è stato quello del non sempre gradito Jarrett Jack, mentre il posto di Kidd è stato preso da Lionel Hollins, coach di assoluto livello ma che a Memphis ha avuto più di qualche problema con la dirigenza. L’approdo in post-season è difficile ma non impossibile considerando il talento di alcuni membri del roster. E si vocifera che Prokhorov si sia già stufato del giochino…

4 – BOSTON CELTICS

Cosa fare con Rajon Rondo? Cederlo e dare definitivamente il via alla ricostruzione, oppure accerchiarlo piano piano di buoni giocatori, convincerlo a rifirmare e ripartire da lui? Le idee in casa Celtics non sembrano molto chiare anche in virtù degli arrivi di Evan Turner e Marcus Smart. Fino a che la questione Rondo non verrà risolta, difficilmete vedremo sostanziali miglioramenti nella franchigia del Massachussetts nonostante sia Smart che James Young (le due scelte al Draft) siano giocatori indubbiamente talentuosi. Brad Stevens dovrà gestire un gruppo giovane con all’interno personalità difficili come lo stesso Rondo ed Evan Turner. In questo calderone, si aspettano conferme da parte di Jeff Green, giocatore in costante miglioramento e di sicura affidabilità.

5 – PHILADELPHIA 76ERS

Come detto in precedenza, Phila è probabilmente una delle peggiori squadre viste nel millennio, e si affaccia alla stagione 2014-15 con l’intento di non fare troppe brutte figure e sviluppare piano piano i tanti giovani nel roster. Inserendosi nella trade Love-Wiggins, Philadelphia ha ricavato Alexey Shved e Luc Mbah a Moute, che sarà importante perché dovrà stare vicino al focoso connazionale Embiid (entrambi del Camerun). La terza scelta al Draft starà lontano dal parquet a lungo, ma al suo rientro farà coppia con Nerlens Noel, andando a formare una coppia di lunghi dal potenziale davvero importante. In un roster che può tranquillamente essere definito come il peggiore della NBA, Carter-Williams sarà il punto di riferimento e probabile leader della squadra. L’appuntamento per i tifosi 76ers è il Draft 2015 che verosimilmente sarà il punto più alto della loro stagione.

2 COMMENTS

  1. Se possibile la Division è peggio dello scorso anno. L’unica cosa che cambierei è la posizione tra Knicks e Nets (se Lopez sta bene): NY continua a non sembrarmi affidabile, ma potrei sbagliarmi di grosso.

  2. Sono in disaccordo con gran parte dell’articolo.
    I Knicks possono solo far meglio della scorsa stagione,anche se dovranno imparare bene la triangolo e trovare la giusta chimica visti i tanti volti nuovi, potrebbero finire primi come terzi.
    Su Toronto sono abbastanza d’accordo, anche se non li darei per scontati al primo posto.
    I Nets, nonostante l’aria di rassegnazione, li vedo forse meglio della passata stagione. Non hanno più Kidd, ma hanno Hollins, ottimo coach, e con più esperienza di Jason. Non hanno Pierce che era comunque in fase calante, ma avranno Lopez, Bogdanovic e Jack in più.
    Boston per me non ha nessuna chance di fare i playoffs. Roster messo in sieme senza particolari logiche, con dei giovani interessanti da far crescere e dei veterani che potrebbero togliere loro spazio senza essere stelle che li portino in alto, ed il dubbio Rondo tutto da chiarire.
    Su Phila c’è poco da dire, se non che c’è poca chiarezza sull’infortunio di MCW il quale potrebbe rientrare a breve come stare fuori anche alcuni mesi.

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