Preview NBA: Central Division 2014/15

7
1729

previewnba

WESTERN CONFERENCE EASTERN CONFERENCE
Northwest Division Atlantic Division
Pacific Division Central Division
Southwest Division Southeast Division

 

La Central Division sarà quella con più occhi addosso in tutta la Eastern Conference. Il motivo ha un nome, un cognome e un numero di maglia: LeBron James 23. La decisione di tornare a casa ai Cleveland Cavaliers del Re, creando un effetto domino che ha portato in Ohio anche Kevin Love, in aggiunta al già presente Kyrie Irving, ha ovviamente spostato gli equilibri ad Est catapultando la franchigia di Dan Gilbert nelle vesti di grande favorita per andare fino in fondo. Alle spalle dei Cavs spingono per riemergere forte i Chicago Bulls che, mancato il colpo Carmelo Anthony in estate, si sono accontentati di Pau Gasol e hanno preso buoni elementi come Aaron Brooks, Nikola Mirotic e Doug McDermott: la chiave però sarà la salute di Derrick Rose, il go to guy dei Tori.

Per uno che ritorna ce n’è uno che starà fuori per infortunio: si tratta di Paul George che, con anche la partenza di Lance Stephenson, costringerà gli Indiana Pacers a sudare parecchio per un posto ai playoff. Enigmatici i nuovi Detroit Pistons di Stan Van Gundy, al centro di una nuova rivoluzione: la pietra angolare è Andre Drummond, speriamo che Gigi Datome trovi finalmente un po’ di spazio anche se gli avvisi della preseason sono preoccupanti. Infine i Milwaukee Bucks: proprietà nuova, un coach quasi esordiente come Jason Kidd e due talenti sui quali costruire il futuro come Giannis Antetokounmpo e Jabari Parker. L’obiettivo sarà divertirsi e attirare il pubblico della città di Happy Days.

 

Il ranking della Central Division

1 – CLEVELAND CAVALIERS

Dopo 4 anni di università a South Beach, come ha detto lui, in cui è maturato e ha imparato a vincere, LeBron James è tornato a casa per portare al titolo i suoi Cleveland Cavaliers. Il gm David Griffin gli ha portato gli amici James Jones e Mike Miller, un veterano come Shawn Marion, e soprattutto ha ceduto due prime scelte assolute per dargli un’arma unica come Kevin Love. Se contiamo che già c’erano a roster Kyrie Irving e Dion Waiters, diciamo che il problema di segnare e mettere punti a tabellone l’abbiamo risolto. Servirà un po’ di tempo per amalgamare il tutto ma già dalle prime uscite si è capito che il pick and roll LBJ-KL è assolutamente immarcabile. I dubbi semmai sono dedicati al ruolo di debuttante assoluto di coach David Blatt – ma qui possiamo anche passare conoscendo le doti del tecnico ex Benetton Treviso e Maccabi Tel Aviv – e alla difesa. Quest’ultima va implementata da zero e su giocatori con grossi limiti difensivi, tecnici e mentali. Blatt dovrà costruire un reparto che lavora di squadra e che per ora non può contare su un intimidatore in vernice, nonostante Varejao e Tristan Thompson siano mobili, atletici ed efficaci in aiuto. Detto ciò sono i favoriti per arrivare alle Finals ad Est.

2 – CHICAGO BULLS

I Chicago Bulls tragati Tom Thibodeau restano una garanzia ad Est ma questa volta vogliono davvero arrivare in fondo. Molto dipenderà dalla salute della stella Derrick Rose, di fatto ai box nelle ultime stagioni e apparso parecchio arrugginito ai Mondiali, seppur in un contesto non adatto a lui. In estate non è arrivato il tanto desiderato Carmelo Anthony ma Pau Gasol che di fatto ha rimpiazzato Carlos Boozer. Il catalano è apparso molto motivato e con quel talento promette di tornare la stella di qualche stagione fa. Al posto di Augustin è arrivato Aaron Brooks come backup di Rose, Jimmy Butler è una garanzia in termini di difesa e atletismo, al pari di Taj Gibson, Noah resta il leader vocale della squadra, e in più sono stati sommati al buon roster di partenza due tiratori lunghi bianchi che potrebbero fare la differenza come Nikola Mirotic e Doug McDermott, via Real Madrid il primo, via Draft il secondo, che con le loro doti di cannonieri dall’arco (ma non solo), potranno aprire ancora più spazio verso il ferro per Rose. L’incognita è capire come Thibs nasconderà nella sua difesa tre ‘non difensori’ come Pau e i due rookies.

3 – INDIANA PACERS

Stagione con tante incognite per gli Indiana Pacers. Dopo due finali di conference consecutive ripartono con l’estensione contrattuale di coach Vogel ma senza i due giocatori più decisivi ovvero Paul George, infortunatosi in estate con Team Usa e fuori per la stagione, e Lance Stephenson, passato agli Charlotte Hornets per vestire i panni di go to guy. Si punterà come sempre sulla difesa e il ritmo basso, con la guida di George Hill e il lavoro in vernice di West e Hibbert, ma mancheranno due creatori di gioco sul perimetro del calibro di PG e Born Ready. Dal mercato sono arrivati Rodney Stuckey e CJ Miles, più il tiratore croato Rudez: giocatori con punti nelle mani ma più di contorno che in grado di prendersi responsabilità per 82 partite. Ci sarà da lottare per i playoff.

4 – DETROIT PISTONS

Ennesima rivoluzione in casa Detroit Pistons che ripartono con Stan Van Gundy – terzo allenatore in 12 mesi – nel ruolo di coach e presidente. La proprietà non perdonerà un’altra annata fuori dai playoff ma non sarà facile entrare: è arrivato un veterano come Caron Butler e due tiratori come Augustin e Jodie Meeks (attualmente infortunato), ed è rimasto Greg Monroe che vorrà fare una grande stagione in vista dell’estate da free agent. La squadra girerà attorno al talento di Jennings e al potenziale enorme di Andre Drummond, atteso al grande salto di qualità, mentre Josh Smith dovrebbe prendere il posto in quintetto di Monroe perchè tre lunghi non sono gestibili nel basket moderno. Grandi aspettative per il sophomore Kentavious Caldwell-Pope, reduce da una notevole Summer League ma anche da un infortunio al ginocchio. E poi c’è Gigi Datome… Dopo un anno di fatto a guardare, il capitano della Nazionale entra nel suo secondo e ultimo anno di contratto: la voglia di giocare e fare bene c’è ma fin dalla preseason lo spazio per lui è stato molto poco. In bocca al lupo!

5 – MILWAUKEE BUCKS

Dulcis fundo i Milwaukee Bucks. La franchigia del Wisconsin ha cambiato proprietà passando dal senatore Kohl a una cordata guidata da Marc Lasry e Wesley Edens (date un occhio alla figlia Mallory, ne vale la pena), in panchina c’è Jason Kidd, separatosi in modo burrascoso dai Nets, e in campo un gruppo di giovani talenti tra cui spiccano Jabari Parker, seconda scelta dell’ultimo Draft e potenziale nuovo Carmelo Anthony, e il greco Giannis Antetokounmpo, lunghissimo e atleticissimo esterno (Kidd lo sta provando anche da playmaker) che già dalla sua prima stagione è entrato nel cuore dei tifosi. Con loro gente come Mayo, Brandon Knight, Ilyasova, Larry Sanders e John Henson. Sarà un’annata con tante sconfitte ma l’obiettivo è far divertire la gente e riportare entusiasmo in vista del futuro.

7 COMMENTS

  1. Se in Indiana sono furbi smobilitano: fanno un bel pacchetto tra Hibbert e Hill e prendono scelte e contratti in scadenza.

    • Però è difficile piazzare due giocatori con contratti così pesanti e lunghi, ma soprattutto se smobiliti, come lo spieghi a George e a West che devono farsi delle stagioni sul fondo della classifica?
      Non è facile la loro situazione perchè essere arrivati quasi in cima ma senza esserci riusciti ti porta a fare dei ragionamenti molto complicati.

      Di sicuro c’è che quest’anno sono senza George e questo influisce. Però se lui ci fosse la squadra sarebbe comunque ancora da top dell’Est.

      • Sarà ma West oramai è in declino e con George hanno il coltello dalla parte del manico.
        Personalmente Dubito che riusciranno a scaricarli (soprattutto Hill) ma se ce ne fosse la possibilità lo devono fare perché, anche con George, sono molto indietro rispetto a Cleveland (3 stelle nel prime + 3 comprimari buoni + veterani in cerca di titolo) e Chicago (anche se Rose non tornasse al massimo con Gibson, McDermott, Mirotic e Butler sono destinati a migliorare).
        Senza contare Washington e Toronto in rampa di lancio che gli creerebbero tanti problemi.

    • Però chi te li piglia? Costano mica poco se li dai come pacchetto unico. Boh … comunque é vero che la situazione dei Pacers non é proprio il massimo.
      Riguardo al ranking nulla da eccepire.

  2. Ranking giusto. Curioso di vedere Cleveland come si organizzerà in difesa.
    Occhio a Detroit. Sono pur sempre i Piston, ma dispongono di una cosa rara… un allenatore competente.

  3. Indiana farà peggio di Detroit. E non è scontato il primo post dei Cavs nella Division, nonostante con LeBron e Love saranno garantite tra le 50-55 vittorie!

Comments are closed.