Finalmente Sassari, prima storica vittoria in Eurolega!

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Ci sono volute cinque partite prima che il Banco di Sardegna Sassari firmasse la prima storica vittoria in Eurolega. Dopo quattro sconfitte – la prima in volata in Russia col Nizhny, seguita da tre ko netti con Efes, Unics Kazan e Real Madrid – la banda di coach Meo Sacchetti ha piegato 92-80 lo Zalgiris Kaunas al PalaSerradimigni con una prestazione entusiasmante che ha fatto intravedere quale può essere la chiave per i sardi nel futuro della competizione. Il successo sui lituani va però celebrato a dovere perchè è un altro pezzo di storia: la Dinamo infatti è arrivata in serie A solo nel 2010 e da lì ha sempre fatto i playoff, quest’anno ha vinto anche Coppa Italia e Supercoppa Italiana e la partecipazione in Eurolega è un traguardo strameritato frutto di lavoro e passione.

La vittoria sullo Zalgiris Kaunas ha mostrato quale può essere la strada che deve percorrere la Dinamo Sassari per provare a centrare il traguardo delle Top Sixteen di Eurolega, non facile ma non impossibile visto che Nizhny Novgorod, Unics Kazan e gli stessi lituani sono assolutamente alla portata della squadra di Sacchetti. La chiave del successo su Kaunas è stata inevitabilmente la difesa, in particolare il pressing sui portatori di palla – approfittando dell’assenza in casa Zalgiris di un palleggiatore affidabile – l’aiuto forte sui pick and roll e le ottime rotazioni: per la prima volta Sacchetti ha sfruttato a pieno il potenziale fisico e atletico dei suoi americani, non solo Shane Lawal – devastante con 25 punti, 9 rimbalzi, 2 stoppate e 3 recuperi – ma anche con Jeff Brooks – 7 rubate – e i due piccoli, Dyson e Logan – 5 recuperi a testa.

La Dinamo l’ha messa sull’atletismo, sul ritmo alto e sulla difesa iper aggressiva, fin dalla metà campo avversaria: le 31 palle perse forzate a Kaunas e i 22 recuperi (season high in Eurolega) hanno propiziato canestri facili e schiacciate in contropiede che hanno avuto un grande valore perchè permettevano a Lawal e compagni di caricarsi quando lo Zalgiris tornava a contatto e di coinvolgere il già bollente pubblico sassarese.

Ovvio che non è sempre possibile giocare in questo modo ma questa versione del Banco di Sardegna, più atletico, fisico e selvaggio rispetto all’era dei Diener, non sembra avere molte altre alternative: Logan e Dyson, più Sosa, non sono dei pensatori, ma giocatori istintivi che pensano prima a sé che ai compagni, stessa cosa vale per Sanders, mentre Lawal fa la differenza se innescato in situazione dinamica, soprattutto sopra il ferro. Brooks è l’ago della bilancia per la sua duttilità sui due lati del campo ma è altrettanto vero che incappa spesso in problemi di falli.

In Eurolega la Dinamo è prima per rimbalzi offensivi, 14.2, e palle rubate, 12 a sera, ma è anche quinta per palle perse, 14 a partita, indice che va nella direzione dell’analisi di cui sopra. E’ inoltre prima per triple segnate, 10 a gara, ma anche per tentate, 28 a partita: spesso e volentieri questi tiri non sono frutto di circolazione di palla o penetra e scarica ma soluzioni personali dal palleggio e in uno contro uno dei singoli (le guardie) senza aver mai nemmeno ribaltato il lato. Ecco perchè coach Sacchetti deve fare in modo che la sua squadra giochi soprattutto in contropiede e transizione, prima che le difese avversarie si schierino e abbassino il ritmo.

Queste le parole di Meo Sacchetti dopo la vittoria sullo Zalgiris:

E’ la nostra prima vittoria in Europa ed è un momento importante e storico per Sassari e la Sardegna. Abbiamo giocato per 30-35 minuti a ritmo sostenuto impedendo allo Zalgiris di fare la loro partita, ma sappiamo di dover tenere la concentrazione alta in vista della sfida di venerdì contro Novgorod. Avevamo paura di avere un calo nell’ultimo quarto ma probabilmente l’adrenalina ci ha dato molta energia; siamo contenti della vittoria perché era importante sbloccarci“.

Buona la quinta dunque per la Dinamo Sassari che finalmente si è sbloccata e ora può provare a giocarsi al meglio le sue carte per centrare l’ennesimo grande traguardo della sua storia, la qualificazione alle Top Sixteen di Eurolega.