Il Diamante di Atene entra nella storia

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Ci sono i buoni giocatori, ci sono i campioni e poi c’è Dimitris Diamantidis”. Parole di coach Obradovic dopo un quarto di finale tra Barcellona e Panathinaikos di qualche anno fa terminato con un monologo della guardia greca. Qualunque altra definizione risulterebbe inutile per descrivere il campione di Atene, che nella serata di giovedì ha scritto un altro record della storia dell’Eurolega toccando i 1000 assist distribuiti in carriera. Sublime difensore e attaccante altruista e carismatico sono le virtù che hanno spinto la guardia di Atene sul trono europeo per tre edizioni con la maglia del Panathinaikos.

Un faro, un leader a cui si dovrà dedicare un tempio sull’acropoli di Atene vicino al Partenone. Sorretto da un fisico atletico e esplosivo, 100 kg spalmati su 198 cm di puro talento e energia, Diamantidis rimane un monumento del basket continentale. La sua storia rappresenta anche quella del Panathinaikos perché le loro fortune e le sconfitte camminano lungo un sentiero parallelo. Giunto a Oaka nel 2004 con il compito di ritirare l’eredità di Bodiroga, volato a Barcellona, Dimitris ci ha messo poco per rivitalizzare un team decaduto e riportarlo nel gota del basket con il titolo di Eurolega vinto nel 2006 contro il Cska Mosca del “fratello” Papaloukas. Divertente ma freddo, spettacolare ma pragmatico, queste le virtù che gli dei del basket hanno concesso a Diamantidis, un giocatore che a dispetto dei trentaquattro anni rimane uno dei più ricercati del panorama continentale. Ma nella sua carriera risiede una sola maglia, quella verde del Panathinaikos, sigillata con un contratto da due milioni di euro a stagione sino al 2015.

Diverse volte Dimitris è stato sul punto di lasciare la Grecia per intraprendere una carriera oltre oceano, ma il destino ha voluto rimandare questo capitolo o forse di non scriverlo proprio. Un’altra Eurolega nel 2008, ancora contro il Cska Mosca al fianco di Spanoulis mentre in Grecia si consumano accese battaglie l’Olympiacos per l’egemonia nazionale. Fino alla consacrazione nel 2010/2011 con la stagione perfetta conclusa con la vittoria di Barcellona contro il Maccabi Tel Aviv. Miglior giocatore della stagione regolare e miglior giocatore delle Final Four sono i dettagli che rendono Dimitris un monumento riconosciuto da tutti.

Il Diamante di Atene mantiene cifre folli fin dalle sue prime apparizioni europee, fatte di dieci punti, cinque assist con oltre il cinquanta percento dal campo. Mentre incantava sui parquet d’Europa ha trovato il tempo di vincere da protagonista con la propria nazionale un Europeo nel 2005 e accarezzare il sogno mondiale un anno dopo contro la Spagna. Nel tempo il suo gioco è mutato, a causa di una maturità pienamente raggiunta e una condizione fisica non più ottimale, specializzandosi più sull’assistenza ai compagni rispetto al proprio fatturato. I sette assist di media distribuiti nelle prime tre partite di questa stagione testimoniano la crescita del talento greco. Ma Diamantidis resta uno specialista della difesa, arma affinata sotto coach Obradovic durante il regno del Panathinaikos in Europa e riconosciuta dai sei trofei di miglior difensore d’Europa incamerati, un record assoluto. Grazie alle sue leve lunghe e a una rapidità di piedi fuori dal comune Diamantidis ha costruito numerose vittorie della propria squadra annullando le star avversarie. Memorabile il duello con Papaloukas durante le finali contro il Cska Mosca o la serie di Playoff contro Navarro nel 2011. Soffocati dalle spire del diamante di Atene.

Il Panathinakos deve molto al suo capitano, ma probabilmente è l’Eurolega che deve molto a questo giocatore che giovedì ha ancor di più legittimato la sua presenza nell’olimpo del basket. A trentaquattro anni la sua carriera sembra aver conosciuto i momenti migliori ma se il buon vino invecchiando migliora non possiamo che augurarci di gustare ancora di Dimitris Diamantidis!

1 COMMENT

  1. Giocatore fantastico. Uno dei miei preferiti, anche se devo ammettere che ho un debole per i greci…

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