Il ritorno di Marcus Williams: nella storia con 17 assist

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I record sono fatti per essere battuti. Alcuni cadono dopo pochi giorni, altri restano intatti per parecchi anni. Quando Jonh Linehad, scricciolo di 175 cm in forza a Nancy, firmò 15 assist una sera di Eurolega, si pensò che l’asticella del record avesse toccato un livello difficilmente migliorabile. Non era di questa opinione Marcus Williams, playmaker americano in forza alla Stella Rossa Belgrado, autore di ben 17 assistenze nella sconfitta contro il Galatasaray. Passatore raffinato e efficacie, Marcus Wlliams rappresenta uno dei fiori all’occhiello della colonia americana residente in Europa.

Un talento sbocciato precocemente, complice un bagaglio tecnico difficile da ignorare. Nel 2004 si laurea campione NCAA con gli Huskies di Connecticut, affiancando giocatori dall’avvenire assicurato come Charly Villanueva (Detroit e Philadelphia), Ben Gordon (Chicago, Detroit) e l’Mvp Emeka Okafor (Charlotte, Pheonix). Nel 2006 il salto in NBA, scelto dai New Jersey Nets con la chiamata numero 22 del Draft. Ma a ventuno anni, anche con un talento incredibile, non si può stare davanti a Jason Kidd, uomo faro della squadra del Jersey. Marcus gioca poco, contribuendo in maniera significativa con sei punti e sei assist in soli dieci minuti di permanenza sul parquet. Due anni dopo lo ritroviamo a Golden State e poi a Memphis, ma non riuscendo a lasciare il segno preferisce traslocare in Europa.

La prima esperienza nel Vecchio Continente non regala particolari emozioni, fermandosi in Russia prima allo Enisey Krasnoyark, poi al più famoso Unics Kazan. Ma la sua stagione non decolla e Williams vola in Cina. Ritorna l’anno dopo in Spagna, con la canotta dell’Unicaja Malaga. Dieci punti di media, cinque assist e 40% dal campo le cifre interessanti espresse dalla guardia, che guida gli spagnoli in un cammino interrotto alle Top 16 di Eurolega. L’anno passato si trasferisce di nuovo in Russia al Lokomotiv Kuban mentre il presente si chiama Stella Rossa Belgrado dove divide il backcourt con un’altra guardia americana, Charles Jenkins.

Un team interessante quello serbo, fatto da giovani e vecchie glorie a formare un cocktail esplosivo. Marcus Williams si è ambientato perfettamente nei meccanismi di coach Radonjic, che gli ha concesso le chiavi della regia. Le sue medie ripagano le attenzioni profuse, con 13.5 punti e 8 assist Marcus è il faro di un team che al giro di boa della prima fase vanta un record in perfetta parità di tre vittorie e altrettante sconfitte. 23 punti firmati contro Neptunas Klaipeda e i 17 assist distribuiti contro il Galatasaray restano le cartoline spedite da Marcus alle squadre che lo hanno respinto, frutto di un talento importante ma anche di cali di concentrazione evidenti. Ventinove anni, con un passato in giro per il mondo e la sensazione che le pagine migliori della sua carriera devono ancora essere scritte. Stati uniti, Europa e Cina: chissà quale sarà la prossima tappa, sempre che Marcus non abbia trovato la sua casa in quel di Belgrado.