Tu vuò fa’ l’americano… a Trento

0
1043

In questo caso il celebre ritornello di una canzone molto famosa sia in Italia che negli Stati Uniti andrebbe ribaltata. Sì perchè questa volta è un ragazzo americano che viene in Italia e vuole fare l’americano facendoci vedere ciò che sa fare meglio, ovvero giocare a pallacanestro.
Tony Mitchell, classe ’89, nato in una piccola cittadina del sud ovest degli States, uscito dall’università dell’Alabama, non ha coronato il sogno di ogni ragazzino americano di firmare un contratto in NBA. Infatti non è stato scelto al draft e al massimo ha strappato un decadale con i Milwaukee Bucks. Ma Tony non si è perso d’animo ed è andato a giocare in NBDL, la lega di sviluppo americana, con i Fort Wayne, squadra dell’Indiana.
Si è subito messo in mostra risultando il second miglior realizzatore del campionato, nonchè rookie of the year. Ma ancora una volta ciò non è bastato per arrivare al piano di sopra e allora Mitchell ha tentato la carta dell’Asia. Nel 2013 ha giocato prima nelle Filippine, nel Tropang (squadra con cui ha fatto un’apparizione anche Manny Pacquiao) e poi in Cina nei Jilin Tigers, prima di chiudere la stagione nuovamente in America tra Bucks e D-League.

Poi quest’estate arriva il corteggiamento dell’Aquila Basket Trento, tramite il coach Buscaglia e il GM Trainotti, il quale già lo aveva notato quando Trento militava ancora in LegaDue: così vista la storica promozione in Serie A è riuscito a portare il ragazzo dalle grandi potenzialità offensive tra le montagne più belle del mondo. Giocatore multi-ruolo, nasce guardia, ma nel nostro campionato può anche adattarsi a giocare da tre, crea un duo molto dinamico con Pascolo, altro gioiello di Trento.

E il ragazzo ha fatto subito capire le sue doti in appena quattro partite di regular season in Italia, firmando 23.3 punti di media, secondo realizzatore del campionato, ma aggiundovi 5.5 falli subiti, quarto nella speciale graduatoria, e anche 1.8 stoppate a partita, anche qui nella top five della classifica dedicata. Si intuiscono subito le sue doti di giocatore verticale che ama attaccare il ferro in penetrazione, senza paura dei contatti. Fin da subito si è caricato la squadra sulle spalle firmando 26 punti nella prima uscita, sua e della sua società, in Serie A, che però non sono bastati contro Reggio Emilia; poco importa. Terza di campionato e ancora 26 punti contro Cantù e stavolta a sorridere è anche il tabellone finale di Trento per la prima W della sua storia nel campionato di Serie A.

Insomma Mitchell ha fatto vedere di essere un ottimo realizzatore, amando buttarsi in uno contro uno senza troppi pensieri, ma ha dimostrato di spendersi anche in difesa, dote non sempre amata da alcuni giocatori americani. Questa sua doppia dimensione sarà molto utile a Trento soprattutto se coach Buscaglia saprà far crescere ancora il ragazzo, in particolare nella scelte di gioco, in modo da coinvolgere i suoi compagni quando riesce a creare superiorità numerica con le sue penetrazioni. Aggiungendo questa visione di gioco e ancora un pizzico di applicazione difensiva, allora Trento potrà dire di aver trovato il suo leader, assieme a Davide Pascolo, e potrà guardare con più tranquillità alla salvezza.