Il futuro dei Boston Celtics dopo Rajon Rondo

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Dopo due anni di tira e molla, parziali conferme seguite a smentite i Boston Celtics salutano il loro play Rajon Rondo (l’ultimo ingranaggio di un certo rilievo dei Celtics formato “Big Three + 1“) che vola dall’altra parte dell’America per accasarsi in Texas, più precisamente all’American Airlines Center, “umile” dimora dei Dallas Mavericks.
Con frasi forse un po’ di circostanza, Danny Ainge – GM dei Boston Celtics – ha affermato che la cessione di Rondo è stata la cosa giusta da fare in questo momento, ma non stata di certo una decisione semplice da prendere.

Le divergenze di opinione di Rondo nei confronti del piano di rinascita a lungo termine della squadra e la certezza di non riuscire ad ottenere un rinnovo contrattuale a cifre abbordabili quest’estate sono state le due migliori argomentazioni che hanno portato la dirigenza Celtics a privarsi di uno dei migliori assistman della lega, scelto dai biancoverdi nel draft 2006.

I Mavericks ottengono quindi il playmaker dell’University of Kentucky e Dwight Powell in cambio di Brandan Wright, Jae Crowder, Jameer Nelson, una prima scelta al draft 2015, una seconda scelta al draft 2016 ed una trade exception di 13M$.

Analizzando i dettagli dell’accordo si possono dire con certezza due cose:

  1. Dallas diventa ancora di più una squadra contender nella Western Conference nonché un’ottima candidata alla vittoria del titolo NBA.
    La qualità in cabina di regia di Rondo inserita in un contesto di squadra a cui non manca nulla per vincere, considerando un grande allenatore come Rick Carlisle, la classe “evergreen” Dirk Nowitzki, un egregio difensore come Tyson Chandler a cui aggiungere i tanti punti nelle mani di Monta Ellis e Chandler Parsons, fanno di Dallas un avversario più che temibile nella lotta al titolo.
  2. I Boston Celtics proseguono la loro opera di ricostruzione a medio-lungo termine, ottenendo scelte al draft senza penalizzare troppo il roster quest’anno a libro paga, anche se la prospettiva di un tank aggressivo fino al termine della stagione è più di una pazza idea.

A margine della trade siglata da Boston è interessante analizzare il pacchetto di scelte a disposizione per il quadriennio 2014-2018:

draftceltics

A fronte della cessione di Rondo il compito di coach Brad Stevens sarà quello di individuare i giocatori sul quale costruire la prossima (si spera vincente) dinastia Celtics. Avery Bradley e Jared Sullinger saranno con ogni probabilità i “franchise-men” del futuro, mentre altri due elementi di un certo peso dei Celtics del presente come Jeff Green e Brandon Bass sono stati dichiarati cedibili ed il loro futuro appare sempre più lontano dal TD Garden.

I giocatori arrivati via trade con Dallas (Wright, Crowder e Nelson) hanno contratti in scadenza (Nelson ha una player option da esercitare, Crowder sarà restricted free agent) ed è lecito supporre che lasceranno il Massachusetts in tempi brevi, permettendo così alla dirigenza Celtics risparmiare sul salary cap con la possibilità di attirare qualche free agent di lusso la prossima estate o più concretamente di concorrere a qualche scambio inserendo alcune prime scelte a propria disposizione per aumentare il livello del roster a disposizione.

Con la speranza (per certi versi assurda) di non arrivare ottavi nella sgangherata Eastern Conference, con annesso rischio di non pescare una chiamata alta al prossimo draft, i Boston Celtics del presente continuano il proprio percorso di crescita. Rispetto ad altre storiche contender i Celtics hanno iniziato la ricostruzione in anticipo, basterà per tornare ai piani alti in tempi brevi?

30 COMMENTS

  1. La tua opinione.
    Mi ven da piangere.
    Ma quanto meno la schiera di scelte è folta.
    Speriamo bene.
    Ma saranno anni mooooolto lunghi.

  2. Correggetemi se sbaglio: le prime scelte 2015 dei Celtics via Sixers e Mavericks al 99,9% non ci saranno, quindi resta una scelta altissima (via Clippers) e la propria.
    La ricostruzione a Boston passa quindi molto di più dai free agent che dal draft.

    Certo é che, a differenza di quella-squadra-là-che-non-nominerò-ma-gioca-quello-là, almeno c’é uno straccio di strategia per riportare in alto la franchigia…

        • Si ma i Cavs sono riusciti a fare quello che hanno fatto grazie alle due prime scelte che hanno messo sul piatto altrimenti Minnesota non avrebbe mollato Love.
          Quindi anche i Cavs sono passati dal draft per ricostruire! 😉

          • Ahahahahah ma che discorso é??? 🙂

            Dei Big Three che ti ho citato 2 giocatori su 3 non sono stati scelti da quella squadra, ergo sono due squadre costruite in free-agency o scambi. Così come i Cavs di quest’anno.

            Per capirci: gli Spurs e gli Heat hanno costruito le loro fortune nello stesso modo? Direi di no

          • Ma cosa dici… se non c’era Pierce chi ce li portava Allen e KG a Boston, tu? Se nn c’era Wade Lebron portava i suoi talenti a South Beach? Dai non scherziamo… se non peschi un crack al draft poi come le attiri le star in FA. Con le coccole?

          • Ok, ok, ammetto di aver capito in ritardo il concetto (e dire che era semplice…).
            Però a ‘sto punto mi é saltato in mente di trovare l’ultima squadra ad aver vinto solo con giocatori del quintetto non scelti dalla squadra stessa al draft: i Pistons del 2004.

            L’eccezione che conferma la regola diciamo 🙂

          • Mannaggia Tayshaun Prince!!! L’ho sempre odiato, fin da quando ha tolto a McGrady la gioia di vincere una serie di playoff…

          • Il draft è sempre l’innesco poi le bombe van fatte esplodere in FA ma ci va la miccia! E il draft è la miccia!

          • Esattamente. Ora dobbiamo sperare di pescare un crack nei prossimi draft. Il supporting cast c’è. Poi si lavorerà in FA. Strada tortuosa, ma quando finisce un ciclo è l’unica possibile…

          • Eh si e se non salta fuori un crack nei prossimi anni, prepariamoci ad altri anni di bassa mediocrità.

    • Mi chiedo perché non provare a scambiarlo almeno per un paio di scelte. Possibile che nessuno fosse interessato?!

    • Dallas ok, a Huston non avrebbe senso per come stanno giocando in questo inizio di stagione (solo triple e tiri in pitturato).

  3. Magari con howard fanno una bella coppia. Peró lo vedrei bene a dallas perchè sono convinto che rondo lo possa far tornare il giocatore di un tempo

    • Ho letto che Dallas non è interessata, Smith è amico di Rondo ma la dirigenza ha paura di rompere il giocattolo appena costruito.

      • Josh Smith a Dallas sarebbe tanta roba sulla carta. Un quintetto Beverley-Harden-Ariza-Smith-Howard é molto ben messo sia in attacco che in difesa (nel senso che gli altri quattro coprono le lacune del Barba 🙂 )

        • E rinunci a Motejunas che sta facendo sfracelli con il suo gancio e, incredibilmente, difende benissimo?
          Tra l’altro non male la coppia Smith-Howard ai liberi.

      • Smith, con molta meno pressione sulle spalle, potrebbe essere il rimpiazzo naturale di Crowder … e visto che nel suo ruolo c’è Dirk (non ditemi che è un 3, posizione coperta da Parsons e J Rich) sta in panca muto e pacifico.

        Come carota ci sarà lo scettro del secondo platoon e la possibilità di mettersi in mostra per un altro contratto.

        Houston rischierebbe di rompere il giocattolo, perchè la posizione di ala grande potrebbe essere in discussione (quindi problemi in spogliatoio) e fare il 4 con Howard devi essere uno che apre il campo, e Josh, con le sue medie, non è quel tipo di giocatore.

  4. Io lo vedrei bene a miami, una frontline mobile e tecnica con lui e bosh.. è un bel rebus per tutti!

  5. Pare sia fatta per houston…a mio parere è un Giocatore offensivamente limitato con un range nullo di tiro.. In coppia con Howard poi fanno forse il 50% ai liberi.. Brividi eeeh.. Quando nei finali di gara li avrai in campo insieme, mah. Smith costituisce un enorme upgrade nel punto debole di Houston.. Ala forte in D.. Jones e DMo sono anche buonini.. Ma To si è preso 100 punti in faccia gli scorsi playoff… Difensivamente fanno abbastanza schifo… Vediamo.. Morey prova a fare saltare il banco.. Difficile dire come verrà fuori la squadra..

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