Obradovic-Vesely, il Fenerbahce si rilancia

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Lo scorso anno a Milano nel week end delle Final Four erano presenti Real Madrid, Maccabi Tel Aviv, Barcellona e Cska Mosca, ma al Forum di Assago più che la presenza di Fernandez e Teodosic, ha colpito l’assenza di Zelimir Obradovic. Il coach serbo che ha guidato l’epoca d’oro del Panathinaikos, portandolo cinque volte sul trono europeo, rimane l’allenatore più vincente dell’Eurolega, vantando in carriera tredici partecipazioni alle Final Four con quattro team differenti. Dopo due anni sabbatici, Zelimir è pronto a tornare all’appuntamento più atteso dell’anno, spingendo il Fenerbahce sino a Madrid. La formazione turca, dopo anni di massicci investimenti, punta ad entrare nel gotha del basket continentale, e dalla porta principale.

La fotogallery della gara del Forum tra Milano e Fenerbahce by Simone Lucarelli

Superata agevolmente la fase a gironi, i gialloblu di Istanbul nelle Top 16 hanno subito due pesanti stop contro Cska Mosca e Olympiakos, prima di rifarsi giovedi scorso al Forum contro l’Olimpia Milano. Nella vittoria al Forum coach Obradovic ha trovato un nuovo protagonista nel suo roster, Jan Vesely. Ala grande, con un fisico importante e una tecnica discreta, il ventiquattrenne della Repubblica Ceca ha optato per Istanbul dopo non aver sfondato in NBA, prima a Washington (che lo scelse al Draft) e infine a Denver.

Coach Zelimir Obradovic,   Fenerbahce - © 2015 Simone Lucarelli – Basketcaffe.com Cresciuto nelle giovanili del glorioso Partizan Belgrado, con cui ha vinto tre titoli nazione, Vasilic ha destato fin dalla gioventù notevoli attenzioni, legittimate dal trofeo di FIBA Europe Young Men’s Player of the Year Award, il premio per il miglior under-22 già vinto in precedenza da mostri come Fernandez, Rubio e Valanciunas. In questa Eurolega viaggia a cifre interessanti, con 10 punti e 6 rimbalzi in venti minuti di impiego, rivelandosi una delle armi più duttili della banda Obradovic. Ma è la difesa la zona del campo in cui il ceco fa maggiore differenza, confezionata grazie a un fisico impressionante e un’esperienza da veterano. Vesely difende l’area gialloblu, permettendo ai turchi di sfruttare appieno le proprie doti di aggressività sul perimetro.

Dopo i flop delle esperienze con i vari Kleiza, McCalebb e Pianigiani il Fenerbahce sembra aver trovato il corretto equilibrio e miscela delle sue star. Il roster rimane di prim’ordine, con una panchina profonda e titolari interessanti, in cui Preldzic, Erden e Bjelica si mescolano alle aggiunte di Zisis (arrivato da qualche settimana), Bogdanovic, Goudelock e Hickman (presi in estate). Difficile fare previsioni sul futuro cammino europeo dei turchi, che negli scontri diretti con le pretendenti Cska Mosca e Olympiakos sono apparsi leggermente inferiori, specialmente nella gestione dei possessi decisivi. Coach Obradovic spera di ritrovare un Diamantidis anche a Istanbul, un leader capace di trascinare i compagni nei momenti difficili delle partite chiave. E se fosse Jan Vesely, finalmente maturato sotto la guida dell’allenatore serbo? L’Europa continentale è avvisata, i turchi sono pronti a conquistare il titolo.