Brindisi: le difficoltà del doppio impegno

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Nell’anticipo dell’ultima giornata del massimo campionato italiano è andato in scena lo scontro diretto per le posizioni di alta classifica tra Trento e Brindisi. Ci si giocava una fetta importante di possibilità di rincorrere i primi quattro posti, che vorrebbe dire vantaggio del fattore campo nel primo turno dei playoff. La sirena finale ha sancito la vittoria dei bianco-neri trentini con i ragazzi di coach Piero Bucchi mai veramente in partita.

Purtroppo per l’Enel Brindisi questa è la quarta sconfitta nelle ultime sei partite, ovvero da quando è cominciato il 2015. E si può dire che l’avvento del nuovo anno non abbia proprio giovato ai pugliesi. Brindisi infatti aveva chiuso il 2014 con una striscia di quattro successi, ritmo che non è riuscita a sostenere, e le difficoltà dal punto di vista del gioco e dei singoli sono parecchie. Nelle ultime partite Brindisi è riuscita a vincere solo contro Pesaro e Sassari, quest’ultima in maniera rocambolesca, perdendo però tutti gli scontri diretti contro formazioni di alta fascia come Milano, Reggio Emilia e Trento e rimediando una sconfitta anche contro Caserta. Le cose non vanno molto meglio in Europa. Brindisi ottenuto l’accesso alle Last 16 di Eurochallenge non sta andando benissimo nel suo girone, anche se la vittoria netta di ieri sera contro i belgi dell’Okapi Aalstar (101-66 con un Jacob Pullen da 25 punti) ha riportato il record su 2 vittorie e 3 sconfitte, tornando così in corsa per il passaggio del turno.

Questo momento non troppo positivo arriva nel momento sbagliato per la truppa di coach Piero Bucchi in quanto oltre a giocarsi il futuro europeo, nel fine settimana sarà impegnata nelle Final Eight di Coppa Italia, dove affronterà Venezia, una delle squadre più in forma in questo momento della Serie A, e quindi uno scontro sicuramente non facile. Proprio la vicinanza tra i vari impegni potrebbe essere la causa di questo periodo: l’impossibilità di allenarsi in palestra e lavorare sui meccanismi di squadra, oltre ai frequenti viaggi, con trasferte anche molto lunghe, sta pesando sul momento di forma non proprio esaltante di Pullen&Co.

Quello che manca in questo momento ai ragazzi bianco-blu è un gioco corale: Brindisi ha mostrato a Trento un’azione offensiva basata solo su attacchi uno-contro-uno con i vari americani che a turno cercavano di salvare la patria. C’è poco movimento di palla ed anche movimenti senza la palla a denunciare uno stato anche di confusione. Ma Bucchi deve cercare di ritrovare anche una solidità difensiva che negli ultimi match non si è proprio vista. Se Pullen si è subito calato nel ruolo di go-to-guy, Marcus Denmon invece si è perso, Turner va a corrente alterna e anche il reparto lunghi appare scostante, e purtroppo l’infortunio di Simmons è stata una dura mazzata da assorbire.

Ma nulla è compromesso per Brindisi: la storia ci insegna che nei momenti di difficoltà esce fuori la solidità del gruppo ed ora più che mai la banda di capitan Bulleri deve tirar fuori gli artigli per non rovinare un’altra grande stagione.