Sasha Kaun e il Cska Mosca all’assalto dell’Eurolega

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Gli errori di Siskauskas dalla lunetta a Istanbul regalarono la coppa all’Olympiakos, la palla persa di Khryapa a Milano compromise l’accesso alla finalissima mentre il crollo di Berlino contro il Pana inaugurò un tunnel di KO. I recenti ricordi europei per i tifosi russi rappresentano un incubo che ha portato delusioni e sofferenze, e non quel agognato titolo che manca dal 2007, dai tempi della coppia formata da Ettore Messina e Papaloukas. Un digiuno ingiustificabile per una cultura abituata a dettar legge in Europa e che investe ogni stagione decine di milioni di rubli. Dopo l’addio di coach Messina, chiamato oltreoceano da coach Popovich, la panchina è stata affidata al giovane e ambizioso Itoudis.

I dubbi e gli interrogativi riguardo la rischiosa scelta sono stati spazzati via da un ruolino di marcia impressionante sostenuto dal Cska Mosca, che in Europa viaggia a 15 vittorie e una sola sconfitta. Chiuso senza sbavature il cammino della fase a girone, con la doppia rivincita sul Maccabi, sepolto sotto un passivo di oltre trenta punti, i russi sono caduti al Pireo prima di riprendere spediti la propria strada direzione Top 16. La rivoluzione operata da coach Itoudis, che ha optato per il doppio playmaker Teodosic-De Colo (che agli ultimi Mondiali ha fatto le fortune della Serbia e di Milos) e ha abbassato i centimetri della squadra (sacrificando Krstic spedito a Istanbul) per privilegiare una formazione più dinamica, ha pagato in termini di rendimento, con il Cska che si candida a principale favorita al titolo Europeo.

L’armata rossa vanta il miglior attacco di Eurolega, segnando 89.9 punti per gara, e sulla carta solo il Real Madrid (e forse il Fenerbahce) può vantare un roster così profondo e competitivo. Coach Itoudis ha personalmente gestito la costruzione di una squadra equilibrata, spingendo la società per avere una doppia copertura in ogni ruolo. Dagli States è arrivato Nando de Colo, perfetto alter-ego di Teodosic in regia, mentre il pacchetto guardie può vantare Jackson, Fridzon, Weems e Markoishvili più il jolly Vorontsevich, cresciuto nelle giovanili del club e quest’anno esploso letteralmente giocando da 4 atipico. Le gerarchie per la posizione di centro, dopo l’addio di Krstic e il prolungato infortunio a Khryapa, hanno visto, a fianco all’arrivo di Hynes la scorsa stagione, la prepotente ascesa e definitiva consacrazione di Sasha Kaun. Il centro di 211 cm per 111 kg, ha finalmente rivelato le sue qualità, disputando un Eurolega da protagonista. Precocemente esploso nei club locali, Sasha ha abbandonato la madre patria per frequentare l’Università di Kansas, con cui ha vinto un titolo NCAA nel 2008, siglando cifre interessanti. Nel 2009 il ritorno a casa, accolto dal Cska Mosca, con cui dopo le difficoltà iniziali ha intrapreso una rapida esplosione sino a prendersi i gradi di titolare con medie da 9.4 punti, 5 rimbalzi, 1 stoppata in quasi venti minuti di impiego.

La bocciatura di Cleveland, che ha preferito lasciarlo a Mosca dopo la chiamata al secondo giro del Draft 2008, appare lontana, sepolta dalle costanti prestazioni offerte dal centro. Kaun è cresciuto molto dal punto di vista tecnico, vantando un bagaglio interessante per la sua mole vicino a canestro e sui tagli dal pick&roll, e conservando un carattere competitivo che gli ha permesso di emergere nelle partite importanti, salvandosi anche nei recenti naufragi dell’armata rossa (15 punti in semifinale contro il Maccabi nel 2014).
Ora che coach Itoudis sembra aver conferito al Cska Mosca un aspetto invincibile, il popolo moscovita potrebbe dimenticare gli ultimi anni di delusioni e ferite… Specialmente con un Kaun in questo stato di forma.