Un cambio di ruolo in vista per Nerlens Noel?

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Per molte franchigie NBA la pausa post All Star Game è un momento importantissimo per recuperare un minimo di energie prima del rush finale nella lotta ad uno degli 8 spot disponibili per la qualificazione ai playoffs.

Tale attraversata infernale nella seconda parte della stagione non preoccupa tanto i Philadelphia 76ers i quali, ben consci delle possibilità prossime allo zero di partecipare ai prossimi playoffs della Eastern Conference, dedicheranno la seconda parte della stagione per crescere come collettivo (e magari garantirsi a suon di tanking la possibilità di mettere le mani su una scelta molto alta al prossimo Draft). In tale contesto di “working in progress” sta muovendo i suoi primi passi in NBA “la gomma” (non quella da masticare) Nerlens Noel.

Benché sia a tutti gli effetti un secondo anno nella lega dei grandi (scelta numero 6 dei New Orleans Pelicans al Draft 2013 e subito ceduto a Philadelphia in cambio di Jrue Holiday) quella 2014-15 è la sua prima stagione avendo saltato l’intera stagione passata a causa di un infortunio al ginocchio patito in NCAA con Kentucky.

Per giudicare il cammino di Noel in questa prima parte di regular season bisogna scegliere da quale prospettiva giudicarlo:

  • dal punto di vista difensivo il centro di Phila si segnala come un ottimo prospetto, concede il 46.8% dei tiri sotto canestro (dati migliori rispetto a quelli dei fratelli Gasol e di DeAndre Jordan), inoltre la sua grande rapidità nel saltare intimorisce e non poco gli attaccanti avversari (da qui il soprannome di gomma da cancellare).
  • dal punto di vista offensivo le statistiche non sono esattamente a suo favore: 8.2 punti tirando con il 44.5% sono medie estremamente basse per un centro, parzialmente spiegabili se si considera l’esigenza di coach Brett Brown di far evolvere il potenziale di Noel chiedendogli maggiori responsabilità nel prendere conclusioni anche contestate.

Nella lotta al titolo di Rookie of the Year inoltre non è del tutto tagliato fuori dai giochi, almeno confrontando le statistiche dei migliori giocatori al primo anno fin qui visti in azione sui parquet NBA:

Statistiche dei top-rookies a confronto

Ma in previsione del ritorno in campo di Joel Embiid (che come Noel svolgerà la sua stagione da rookie l’anno prossimo) si discute se per l’ex Wildcats possa essere necessario o meno un cambio di posizione in campo, immaginandolo nella lineup della prossima stagione in posizione di ala grande. Sull’argomento si sono espressi molti analisti NBA e non poteva mancare l’opinione del coach di Philadelphia il quale non ha chiuso la porta a questa ipotesi:

Credo che in questo momento vada considerato un 5 (centro). Abbiamo provato a schierarlo come 4 utilizzando Henry Sims come centro. Con il rientro l’anno prossimo di Embiid questa è una sfida molto interessante.

I dubbi su questo cambio di posizione sono tanti, in particolare:

  1. Il prezioso lavoro di difesa del canestro verrebbe marginalizzato costringendolo a lavorare spesso fuori dal pitturato.
  2. Sta divenendo sempre più prassi comune per chi gioca come ala grande tirare da 3 punti con statistiche importanti, modificando all’occorrenza la propria meccanica di tiro per aggiungere questa freccia alla faretra (come hanno fatto gente come Paul Millsap, Pau Gasol e LaMarcus Aldridge).

Lo Shoot Chart di NoelQuesto aspetto appare al momento il più difficile da gestire, infatti analizzando le posizioni di tiro e lo shot chart di Noel si capisce bene che il prodotto di Kentucky University è a proprio agio tirando soprattutto nei pressi del canestro.
Aree di tiro di Nerlens Noel

Il successo dei 76ers del prossimo futuro passa quindi anche dai polpastrelli di Noel: un suo adeguamento con successo nel ruolo di ala grande/centro fornirebbe a Phila una grande versatilità in campo nonché la possibilità di poter utilizzare la coppia Noel-Embiid come fondamenta per un progetto vincente a medio-lungo termine. In caso contrario uno dei due giovani contendenti al ruolo di centro sarà costretto a trovarsi un nuovo pitturato dove prendere dimora.

7 COMMENTS

  1. Dipende molto dalla posizione di Phila a prossimo draft (minimo devono essere top 3) ma c’è la concreta possibilità che uno tra Embiid e Noel possa cambiare casacca.

  2. Ok … facciamoci del male. Dunque i sixers … da inguaribile ottimista credo ancora che per questa franchigia esista un progetto. Ma se vogliamo parlare di “competitor” che spazio temporale diamo? 6-7 anni almeno se va tutto di STRALUSSO. Avrei anche un’altra domanda: quale FA si sente attualmente attratto da questo posto? Mah … ho anche la triste sensazione che dai vari Noel ed Embid ci si aspetti miracoli che non sono in grado di fare. La luce in fondo al tunnel mi sembra non si veda in PennsylvanIa.

    • I FA agent di spessore (Melo, Lebron, Westbrook) sono attratti dalle città che gli possono offrire soldi dagli sponsor ma, tranne 4-5 franchigie non c’è molta differenza con le altre. I Sixers hanno quello che i FA “normali” vogliono: soldi.
      Hanno tanto spazio salariale, tanti giovani interessanti (non ultimo KJ McDaniels), scelte alte al draft e una direzione chiara per il futuro. Non è certo un brutto biglietto da visita.

      • Se per ricostruire ci metti 6-7 c’é qualcosa che non va nella programmazione. Hai per 3 anni di fila scelte top5 al draft e non riesci a ricostruire?
        Beh, io cercherei un altro GM se così fosse…

      • Staremo a vedere, ma il prossimo anno, con questi giocatori non mi aspetterei un fila di FA di peso fuori dagli uffici dei sixers.

        • Ma io credo siano i Sixers a non volerli dei FA strapagati in questo momento. Hanno bisogno di far crescere queto nucleo giovane e poi prendere un’ala piccola di livello che completi la squadra.

          • Dipende anche dalle annate in cui ci si ritrova a scegliere, il talento da all-star ci deve anche essere e fra tutte le pescate fatte c’è solamente Embiid che ha mostrato un certo tipo di potenziale.
            Io sono davvero curioso di assistere all’evoluzione di questa squadra!

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