Curiosità
Italiani tutti in campo ma con risultati differenti: il migliore è Danilo Gallinari che nella vittoria dei Nuggets contro i Magic rinnova il suo massimo in carriera toccando quota 40 punti (in 33 minuti) con 12/21 dal campo (6/13 da tre), 10/11 ai liberi, 4 rimbalzi, 4 assist, 3 recuperi e 2 stoppate!
Vittoria anche per gli Spurs sugli Hawks con Marco Belinelli autore di 13 punti (4/7 dal campo e 2/4 da tre) e 5 rimbalzi in 25 minuti partendo dalla panchina.
Sconfitte invece per i Knicks contro i Raptors e per Andrea Bargnani che segna 16 punti con 6/13 dal campo e per i Celtics contro i Pistons con Gigi Datome purtroppo in campo solamente 5 minuti con 0 punti.
Ormai non fa più notizia Russell Westbrook che anche nella vittoria contro Miami piazza una tripla-doppia (12 punti, 10 rimbalzi e 17 assist), la decima della sua stagione e tutte nelle ultime 31 partite. Prima di lui solamente Michael Jordan ne aveva ottenute così tante in così poche partite, 10 in 11 gare nella stagione 1988/89.
Gli ultimi 4 giocatori a raggiungere le 10 triple-doppie in una singola stagione oltre a Russ? Larry Bird, Magic Johnson, Grant Hill e Jason Kidd.
Continua il buon momento dei Cleveland Cavaliers che battono i Bucks e blindano sempre di più la seconda posizione nella Eastern Conference. Da quando LeBron James è tornato in quintetto a gennaio, dopo aver saltato alcune partite per infortunio, la squadra dell’Ohio è 27-7 di record, il migliore nella NBA.
Vittoria anche per i Clippers, contro i Pelicans, con un Chris Paul molto ispirato che arriva a mettere a referto la sua diciottesima partita stagionale da almeno 20 punti e 10 assist (23+11), secondo migliore della Lega in questa statistica dietro a… ovviamente Russel Westbrook (19).
Risultati della notte
Milwaukee Bucks (34-36) – Cleveland Cavaliers (46-26) 90-108
(Carter-Williams 19; James 28+10)
Oklahoma City Thunder (40-30) – Miami Heat (32-37) 93-75
(Kanter 27+12; Whiteside 13)
Atlanta Hawks (53-17) – San Antonio Spurs (44-25) 95-114
(Millsap 22; Splitter 23)
Los Angeles Clippers (46-25) – New Orleans Pelicans (37-33) 107-100
(Paul, Griffin 23; Davis 26+12)
Toronto Raptors (42-28) – New York Knicks (15-46) 106-89
(DeRozan 23; L. Thomas 24)
Sacramento Kings (24-45) – Washington Wizards (40-30) 109-86
(Gay 26; Beal 19)
Boston Celtics (30-39) – Detroit Pistons (26-44) 97-105 OT
(Turner 23; Caldwell-Pope 27)
Orlando Magic (22-50) – Denver Nuggets (27-44) 100-119
(Oladipo 21; Gallinari 40)
Minnesota Timberwolves (15-54) – Charlotte Hornets (30-38)) 98-109
(Dieng 16; Williams 24)
Phoenix Suns (38-33) – Dallas Mavericks (44-27) 98-92
(Bledsoe 20; Parsons 19)
Los Angeles Lakers (18-50) – Philadelphia 76ers (17-53) 101-87
(Lin 29; Robinson 14)
Paul Pierce si conferma testa di cxxxo nonostante non sia più esattamente un giovincello. Casspi lo provoca e lui alla prima occasione fa un fallaccio idiota manco fossero al campetto e dovesse dimostrare che é un duro. Tristezza…
GALLOOOOOOOO
E’ TORNATOOO
GODO.
Grande Gallo!
Pessima partita di Atlanta, che fors esi sta un po’ rilassando, ma stavolta aveva anche tutti i titolari. Buon segnale invece per gli Spurs.
Cavs davvero caldi e seri candidati alle finals adesso. Love invece lo vedo sempre peggio, non mi pare sia in grado di adattarsi al ruolo di terzo violino. Forse stringerà i denti ai playoffs, ma l’anno prossimo revedo un’altra canotta per lui.
Westbrook ha inanellato un’altra tripla doppia: stagione straordinaria, è incontestabile. Però per curiosità sono andato a guardare le percentuali di tiro: 5 su 16 (1 su 4 da tre), pari al 31%. Non mi pare un dato trascurabile quando si valuta una prestazione, per cui non mi dispiacerebbe che venisse riportato.
Beh, mi sembra un po’ il voler trovare il pelo nell’uovo.
E’ difficile tirare con il 50% dal campo quando sei la prima, la seconda e la terza opzione offensiva, tutta la difesa collassa su di te e la tua squadra in attacco dipende sempre e solo da te (non solo per demerito del coach, sia chiaro…)
Nella mia personale classifica il titolo di MVP quest’anno se lo giocano Westbrook, Harden e Curry (anche se il migliore di tutti resta LBJ: è l’unico a poter trasformare una squadra). Contano anche i particolari (per ora lo darei a Curry).
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