Eurocup al Khimki, Tyrese Rice è il re di coppe

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Khimki Mosca vince Eurocup 2014-15 - © 2015 twitter.com/eurocup
Khimki Mosca vince Eurocup 2014-15 – © 2015 twitter.com/eurocup

Maggio 2014, Milano. Aprile 2015, Mosca. La scena è la stessa: Tyrese Rice tiene strette a sè un trofeo continentale e il premio di Mvp della finale. L’anno scorso l’Eurolega col Maccabi Tel Aviv, quest’anno l’Eurocup col Khimki Mosca. Una garanzia il playmaker americano che, già miglior giocatore della stagione in Eurocup, ha guidato al titolo la squadra di coach Rimas Kurtinaitis: senza storia la doppia finale contro gli ottimi spagnoli di Gran Canaria allenati da Aito Garcia, votato coach of the year del torneo. Dopo il +25 di Las Palmas i russi hanno vinto 83-64 a Mosca sancendo un trionfo senza storia.

Il Khimki Mosca centra così la sua seconda Eurocup dopo quella del 2012 e firma il quarto successo russo nelle ultime cinque finali, sempre con un duello con formazioni spagnole: lo scorso anno fu Valencia a trionfare, quest’anno dunque i gialloblù moscoviti che staccano anche il pass – particolare non secondario – per la prossima Eurolega 2015-16. L’artefice della vittoria è coach Rimas Kurtinaitis, il primo di sempre a vincere per tre volte l’Eurocup dopo quella del 2009 col Lietuvos Rytas e quella del 2012 quando era già al timone del Khimki. In stagione ha perso il premio di coach of the year a scapito di Aito Garcia, comunque meritevole per aver portato fino in fondo Gran Canaria, non certo attesa a questo exploit, ma si è rifatto in finale conquistando il trofeo.

A proposito della finale, il doppio confronto – formula per altro molto discutibile e contro lo spirito della pallacanestro – ha visto un netto dominio del Khimki: il 91-66 dell’andata a Las Palmas (32-12 nel quarto periodo) ha chiuso in anticipo il confronto e quindi il return match di Mosca è stata una formalità per Koponen e compagni, protagonisti della vittoria 83-64 prima di ricevere dal commissioner Bertomeu il trofeo e dare inizio alla festa. Il Khimki si è confermato squadra solida, lunga e con un nucleo importante, secondo alcuni addirittura da quarti di finale anche in Eurolega: pur senza l’ala Tyler Honeycutt in finale, il gruppo con Tyrese Rice, Petteri Koponen, Paul Davis, James Augustine e Marko Popovic (fino a febbraio c’era anche Lauvergne, prima di essere rimpiazzato da Claver, comunque inutilizzabile in Coppa), più i russi Monia, Vyaaltsev, Pateev, Ilnitskiy e Sheleketo, si è dimostrato inarrivabile. Koponen, ex Virtus Bologna, ha chiuso a 13.5 punti di media, l’unico in squadra in doppia cifra a parte Rice: meritato il suo inserimento nel primo quintetto stagionale che comprendeva anche Walter Tavares, il 22enne centro di Capo Verde di Gran Canaria, già scelto dagli Atlanta Hawks, leader stagionale per stoppate (2 a sera).

Il Khimki ha chiuso la prima fase vincendo il girone D con 8 vittorie e 2 sconfitte (in Turchia col Besiktas e a San Pietroburgo con lo Zenit) – 10-0 invece per Gran Canaria – e nelle Last 32 ha vinto il girone J con 5 vinte e una sola persa, al Pianella contro Cantù (5-1 anche Gran Canaria). Nella fase ad eliminazione diretta ha eliminato, nell’ordine, Zenit, i campioni in carica di Valencia e i turchi del Banvit, ribaltando a Mosca la sconfitta dell’andata. In finale la doppia netta vittoria su Gran Canaria che si era presentata all’atto conclusivo con una sola sconfitta.

Ma dicevamo di Tyrese Rice. La scorsa estate aveva fatto scalpore che il playmaker campione d’Europa ed Mvp delle Final Four col Maccabi accettasse l’offerta, seppur ricchissima, di una squadra che nemmeno partecipava all’Eurolega. Il 27enne ex Boston College, naturalizzato montenegrino, quest’anno è stato leader assoluto del Khimki dopo che nel Maccabi era stato più che altro l’uomo che cambiava ritmo uscendo dalla panchina. L’exploit alle Final Four di Milano lo ha lanciato come potenziale stella e l’annata trionfale in Eurocup – Mvp stagionale, Mvp della finale e Coppa – lo proiettano tra i grandi americani che abbiano mai calcato i parquet del Vecchio Continente. Ha chiuso la stagione a 17 punti e 5.5 assist di media, con un massimo di 28 nel ritorno delle semifinali contro il Banvit, guarda caso quando contava di più. Rice non ha tradito e lo ha scritto anche su Instagram: “Champs.. Again!.. #BackToBack #DifferentTeamsSameMission“. Più chiaro di così…