La giornata al contrario

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A volte ci sono quelle giornate dove tutto va al contrario di come dovrebbe, dove le cose più impensabili accadono, dove Davide vince contro Golia. E l’ultima giornata di campionato in Italia è stata proprio una di queste giornate con tanti risultati a sorpresa che hanno portato a scossoni sia nella parte alta della classifica, che in quella centrale, che in quella bassa. Ma a parte un pizzico di imprevedibilità che ci può sempre stare nello sport, questi risultati nascondono qualche significato ben più importante.

Partiamo dalla Sardegna dove Sassari incassa la quarta sconfitta di fila, la seconda in casa, e vede così allontanarsi la possibilità di arrivare tra le prime mentre rimane ben caldo il fiato delle insegutrici per il quarto posto che vorrebbe dire vantaggio del fattore campo almeno nel primo turno dei playoff. La nota fuori dal coro è che ad espugnare il PalaSerradimigni sia stata Varese senza il suo faro Diawara, al secondo successo di fila. Campanello di allarme per Meo Sacchetti che dopo la Coppa Italia e le cinque vittorie in fila, ora deve ritrovare la squadra, prima di tutto, ed evitare che il suo stesso sistema di gioco, ritorcendosi contro, porti a giocate troppo individualiste (ed è di queste ore la notizia del probabilissimo taglio di Edgar Sosa e dell’arrivo di un altro rinforzo). Dalla Sardegna passiamo alla Toscana dove Pistoia abbatte Reggio Emilia e rilancia prepotentemente le sue quotazioni playoff, in una bagarre quanto mai incerta ed appassionante. I ragazzi di Moretti si rialzano dopo due sconfitte in trasferta e chiudono la serie di quattro vittorie degli emiliani che vedono così scappare Venezia nella lotta al secondo posto. Se Pistoia conferma come di fronte al proprio pubblico sia capace di tutto, e basterebbe rivedersi i quarti dell’anno scorso contro Milano per averne conferma, Reggio Emilia mostra ancora dei vuoti improvvisi, momenti in cui sembra tirare il fiato, smarrendo il filo del suo gioco. Menetti sarà chiamato a lavorare duro per compattare i suoi in quanto da adesso in poi non esistono più pause.

Alessandro Gentile,   Olimpia Milano - © 2015 Simone Lucarelli
Alessandro Gentile, Olimpia Milano – © 2015 Simone Lucarelli
Ma se la terza e la quarta del campionato perdono, all’appello non manca neanche la prima. Milano incassa in Sicilia la seconda sconfitta di fila, dopo il recupero con Cantù, per mano di una Capo d’Orlando, che al ritorno nel suo palazzetto davanti alla sua gente, ha dimostrato di essere squadra tosta e ben guidata. Di sicuro Milano è già con la testa ai playoff, visto che ha già vinto la regular season, ma il fatto che un semplice calo mentale e un paio di defezioni portino alla sconfitta, fa riflettere sull’aspetto mentale delle partite e come, spesso, chi ha più fame, in questo caso Capo d’Orlando, può andare ben oltre i propri limiti. Trasferiamoci a Roma dove la squadra della capitale si fa un sol boccone della malcapitata Brindisi e raccoglie il quinto successo nelle ultime sei uscite. Da quando ha messo a posto il roster con qualche cambio e ha potuto lavorare in palestra senza distrazioni la squadra di Dalmonte ha cambiato marcia. Quello che non ha fatto Brindisi che si ferma per la seconda volta in fila e deve rimandare l’aggancio a Trento in quinta posizione: ma il campanello d’allarme per Bucchi è il modo in cui è arrivata la sconfitta, perchè d’ora in poi imbarcate del genere non sono più ammesse.

Concludiamo con il derby campano, dove Caserta espugna il PalaDelMauro, sancendo da un lato che la corsa salvezza è ancora aperta, visto che lo scontro diretto sarà all’ultima di campionato (cuori deboli astenersi), mentre dall’altra chiude le ambizioni di post season di Avellino. Gli irpini confermano la loro stagione negativa e perdono l’ennesimo treno verso i playoff: aria di rivoluzione in estate. Caserta è sembrata più affamata più determinata, ha mostrato quella grinta che ad Avellino è mancata per tutta la stagione. Insomma mai dire mai, soprattutto quando ci si avvicina a vedere lo striscione del traguardo le motivazioni possono fare la differenza: e in queste tre giornate che mancano alla fine della regular season tutto può accadere: molto deve essere ancora deciso.