Orlandina, dalla Sicilia con furore

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C’è un posto sulla costa siciliana che vive di basket e di basket ad alto livello: è Capo d’Orlando. La cittadina in provincia di Messina con poco più di 13.000 abitanti ha portato la sua formazione nel massimo campionato italiano di basket grazie alla promozione conquistata lo scorso anno nonostante la sconfitta in finale playoff contro Trento.

Ed ora l’Upea, con quattro giornate di regular season ancora da disputare, coltiva una piccola fiammella di speranza per l’accesso ai playoff, visto che la matematica ancora non la condanna, la truppa siciliana giustamente ci prova. Effettivamente Capo d’Orlando dovrebbe vincerle tutte le prossime, comprese due sfide d’alta quota con Milano e la rivincita della finale dell’anno scorso con Trento, e poi sperare nei risultati degli altri. La truppa di coach Griccioli ha comunque disputato fino a qui un discreto campionato: peccato per le quattro sconfitte di fila prima della vittoria di sabato sera contro Brindisi che hanno compromesso le percentuali di accesso alla post season. Bisogna anche considerare i tanti cambiamenti che sono avvenuti nel roster negli ultimi mesi con le partenze di Freeman (direzione Roma) e quella dell’ultima ora di Archie (verso Ostenda), a cui l’Upea ha risposto aggiungendo due ex-Brindisi come Henry e Campbell, McGee e il giovane Sulejmanovic proveniente dal Barça, appena arrivato.

L’Orlandina ha nel suo palazzetto, il PalaFantozzi, il suo valore aggiunto visto che di fronte al calore del proprio pubblico ha un record di 6-7, contro le sole tre vittorie ottenute lontano dalla Sicilia a fronte delle 13 gare disputate. Ma il valore in più di questa squadra è forse nell’esperienza di alcuni giocatori: Basile, Soragna, Nicevic e Pecile danno alla squadra una dimensione diversa, e pur con l’avanzare dell’età, riescono a dare il loro contributo. Punto debole dei siciliani invece è la fluidità offensiva visti i 69.8 punti di media a partita, nonostante sia la quarta squadra in campionato per percentuale da tre punti; a ciò si aggiunge come Capo d’Orlando sia la squadra che subisca più palle recuperate dagli avversari, e subisca parecchio anche a rimbalzo (la quarta in campionato).

Per Capo d’Orlando si può parlare sicuramente di una stagione positiva, con l’obiettivo magari di lavorare sodo la prossima estate e fare un passo avanti rispetto a questa stagione, perché c’è un angolo della Sicilia dove il basket è una passione.