Playoff, quarti: Sassari fa fuori Trento, ok Milano, Venezia e Reggio Emilia

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Playoff Serie A Beko 2015 - © 2015 Legabasket.it
Playoff Serie A Beko 2015 – © 2015 Legabasket.it

Nessuna sorpresa, o quasi, dopo il primo turno dei playoff di serie A, i quarti di finale. Tutto facile per l’EA7 Emporio Armani Milano, grande favorita per il bis tricolore, che ha asfaltato in tre gare la Virtus Bologna. Anche la Dinamo Sassari ha confermato forza ed esperienza contro la matricola Trento che, dopo aver vinto gara 1 in casa, nulla ha potuto da gara 2 in avanti contro Logan e compagni. La stagione dell’Aquila resta storica e l’anno prossimo giocherà in Eurocup. Combattute, come si pensava alla vigilia, le serie tra Venezia e Cantù, e Reggio Emilia e Brindisi, risolte solo a gara 5 in favore di Reyer e Grissin Bon, più attrezzate a proseguire.

Milano – Bologna 3-0

Marshon Brooks,   EA7 Emporio Armani Milano - © 2015 Simone Lucarelli Photos
Marshon Brooks, EA7 Emporio Armani Milano – © 2015 Simone Lucarelli Photos
Una serie mai in discussione. Milano dimostra tutta la sua solidità e sciolina una prestazione superba contro una Virtus che ritrova la post season in una stagione dove l’obiettivo era semplicemente la salvezza. L’Olimpia pare aver cambiato marcia a livello di gioco, e mostra un’intensità ed una cattiveria negli occhi che da tempo non faceva vedere. Le scarpette rosse si dimostrano di un altro livello per la truppa di Valli che non riesce quasi mai a mantenersi nella scia dei ragazzi di Banchi se non in gara 3: ma quando Milano ha deciso di accelerare, di cambiare passo, sia difensivamente che offensivamente, c’è stato poco da fare per i bianconeri.

Sempre sopra i 90 punti con uno scarto medio di 26 punti, l’Olimpia ha fatto girare praticamente tutto il roster, avendo buone risposte da Gentile e da Elegar, l’ultimo arrivato in casa milanese; mentre troppo solo dall’altro lato Ray con un Hazell fumoso e Fontecchio che ha faticato a trovare continuità, ma ci può stare visto che era la sua prima esperienza in post season. Troppo grande la differenza di fisicità, esperienza e lunghezza del roster con Bologna che però chiude comunque positivamente la stagione e già si proietta alla prossima; al contrario Milano rilancia prepotentemente la sua candidatura a pretendente unica allo scudetto.

Venezia – Cantù 3-2

Dopo cinque gara al cardiopalma la spunta la Reyer che stacca uno storico pass per le semifinali scudetto e cancella i sogni dei canturini. Alla fine il fattore campo prevale, in una serie dove nessuna delle due formazioni è riuscita ad espugnare il parquet avversario. Cinque partite molto belle giocate sempre con coraggio senza risparmiarsi, con una Venezia che presentava l’aggiunta dell’ultima ora Pietro Aradori: per la verità ancora un pò fuori dal contesto e che ha risentito della sfida alla sua ex squadra. Dall’altro lato invece ci si aspettava qualcosa di più da Metta World Peace: con lui in campo Cantù è di un altra pasta, ma proprio a causa di qualche sua intemperanza di troppo in gara-5, che gli vale l’espulsione, segna definitivamente la sconfitta brianzola. Considerando anche un Gentile non al meglio Sacripanti ha trovato buone risposte da Shermadini e Abass oltre i soliti Johnson-Odom e Feldeine, ma non è bastato.

La Reyer ha la consistenza di Ress e Ortner, trovando finalmente sia Goss che Stone, entrambi protagonisti, ed ha potuto contare su un roster più lungo con una panchina maggiormente incisiva. Seppur Recalcati non ha avuto il miglior Peric, che ha pagato lo scontro con Artest. Ora Venezia troverà una semifinale tutta da giocare alla garibaldina, non avendo nulla da perdere, e potendo contare sul fattore campo, mentre Cantù si ritrova con un altra estate bollente da affrontare, bisogna cercare di tenere i pezzi pregiati cercando di rafforzare la panchina e lanciare altri giovani.

Trento – Sassari 1-3

Trento-Sassari,   gara 2 - © 2015 Andrea Agazzani
Trento-Sassari, gara 2 – © 2015 Andrea Agazzani
Una serie incredibile, bellissima, giocata ad alta intensità che alla fine punisce i cali della neo-promossa Trento, e rilancia i sardi. Trento alla sua prima partecipazione ai playoff, alla prima annata in Serie A, era partita bene ma ha pagato alla fine le troppe banali palle perse ed una difesa altalenante. La Dinamo ritrova invece il suo gioco, il suo tiro da tre, il run and gun, e a sorpresa pesca un contributo importante dalla panchina con Sacchetti che rimescola le carte del quintetto. Alla fine manca all’appello il giocatore che più ha impressionato, Tony Mitchell, mentre si mette in mostra un grandissimo Davide Pascolo, che ha quasi la doppia doppia di media in questa serie: coach Buscaglia paga un pizzico di inesperienza dei suoi e i cali di attenzione seppur spesso la grinta di giocatori come Forray ha permesso all’Aquila di rimanere in partita.

Sassari, dopo un finale di campionato difficile, riesce a ritrovare il suo ritmo, riscoprendo Sosa e Kadji, seppur continua a soffrire di improvvisi black-out che le possono costare caro. Ma manca ancora all’appello Dyson, anche se Sacchetti riequilibra la squadra con Devecchi e Brooks, ed un Formenti che si scopre giocatore collante dalla panchina. Per Trento si chiude una stagione esaltante, da sopresa del campionato, ed ora bisogna pensare già a gestire il roster per l’anno prossimo; mentre ora Sassari ritrova Milano. In una semifinale scudetto che riunisce le due squadre che si sono spartite gli ultimi quattro trofei in Italia.

Reggio Emilia – Brindisi 3-2

Reggio Emilia si guadagna la semifinale contro Venezia ma deve sudare le proverbiali sette camicie per avere ragione di una Brindisi agguerritissima. I pugliesi spaventano tutti nelle prime due gare al PalaBigi, riuscendo a strappare il successo in gara 2; ma la situazione si ribalta nelle successive due partite al PalaPentassuglia dove è Reggio che rischia di vincere due volte e s’impone alla fine in gara 4. Alla banda di coach Bucchi non riesce invece l’impresa in gara 5, dove la squadra arriva un po’ stanca per via anche di rotazioni corte, e soffre l’assenza del suo allenatore per metà partita, espulso per proteste. Non bastano le prove ottime di Pullen, James e Mays, con Denmon e Turner ad alternarsi e la sorpresa Cournooh che gioca una serie di altissimo livello, anche perchè quando i ragazzi di Menetti superano la tensione iniziale dei playoff, ritrovano il loro ritmo. Darjus Lavrinovic sugli scudi, sostenuto dall’altro ex Siena Kaukenas, lancia i biancorossi al secondo turno: un Diener a corrente alternata e un Cinciarini sempre più metronomo della squadra sostengono l’opera dei due lituani.

Ora Reggio dovrà fare un salto in avanti in termini di prestazioni, e ritrovare l’apporto dei suoi giovani italiani, nonchè della sua panchina: la possibilità di far rifiatare gli uomini importanti con cambi all’altezza diventa fondamentale a questo punto. Brindisi giunge di nuovo ad un passo dal compiere un grandissimo risultato: Bucchi ha di nuovo fatto un capolavoro riassemblando la squadra dopo le partenze dell’estate scorsa, chissà che invece quest’anno non riesca a confermare qualche giocatore in più.