I numeri delle NBA Finals: James e la prima volta per i Cavaliers o Curry si prende tutto per i suoi Warriors?

16
2986
NBA Finals 2015 - © 2015 Twitter/NBA
NBA Finals 2015 – © 2015 Twitter/NBA

L’occasione, da entrambe le parti, è di quelle che entrano nella storia della franchigia dalla porta principale. I Cavaliers non hanno mai vinto un titolo NBA, perdendo soltanto le Finals del 2007 con un sweep subito dagli Spurs e, in generale a livello sportivo, Cleveland è probabilmente considerata la città perdente per antonomasia negli Stati Uniti. I Warriors non ricordano più nemmeno cosa significhi mettersi un anello al dito, considerando che mancano dal trono (e dalle Finals) dal lontano 1975, quando sconfissero i favoritissimi Washington Bullets. Sarà una prima volta o un ritorno atteso per 40 lunghissimi anni?

Alla Vigilia

I Warriors sono, semplicemente, la squadra migliore vista quest’anno sui parquet NBA. Le 67 vittorie stagionali sono ben 14 in più di quelle racimolate dai Cavs, ma, dal 15 gennaio in avanti, Cleveland ha scritto 34 successi e 9 sconfitte, leggermente meglio del 36-10 fatto segnare da Golden State. I californiani, comunque, sono la decima squadra nella storia a vincere almeno 67 partite e sette delle precedenti nove compagini hanno poi vinto il titolo. Ciò che potrebbe giocare a loro sfavore è l’assenza totale di giocatori con esperienza nelle Finals. L’ultimo team a conquistare l’anello in una simile situazione sono stati niente meno che i Bulls classe 1990/91. Se i Warriors sono stati una macchina da guerra in regular season, prima squadra da Chicago nel 96/97 ad avere una media di 11.4 punti di vantaggio ogni 100 possessi, i Cavs hanno fatto meglio di loro, statisticamente, nei playoff, aiutati però dalla minor competizione di livello nella Eastern Conference.

Golden State ha segnato 107.3 punti ogni 100 possessi, seconda alle spalle di Cleveland, a quota 108.6, mentre ne ha subiti 98.9, quarta, dietro alla franchigia dell’Ohio stanziata a 98.5. Il +10.1 ogni 100 possessi fatto segnare da LeBron James e compagni è il miglior risultato in questi playoff, davanti al +8.4 dei californiani. Da ricordare che nessuna delle ultime 13 squadre vincitrici del titolo NBA ha chiuso la regular season fuori dalle prime dieci per efficienza difensiva. I Warriors hanno chiuso primi, i Cavs addirittura 20°. Golden State è la squadra che ha tirato meglio nei playoff, con una percentuale reale del 52.8%, anche considerando che sono la squadra che tira maggiormente da tre punti (35.8% dei tiri), con Cleveland alle spalle (35.6%).

I californiani sono maestri della palla rubata e del gioco veloce, come dimostrano i 21.6 punti in fast break a partita, ma dovranno contenere le palle perse, ben 15.7 ogni 100 possessi sin qui, il dato peggiore in questi playoff. I Cavs hanno tenuto gli avversari ad una percentuale reale del 45.1% e ad una inferiore al 30% da oltre l’arco, miglior difesa di questa post-season. La franchigia dell’Ohio raccoglie il 28.5% dei rimbalzi disponibili e colpisce soprattutto nel primo tempo, tenendo gli avversari a 15.2 punti ogni 100 possessi nel frangente di partita. Due squadre fenomenali, certamente le migliori di questo 2015, pronte a darsi battaglia per conquistare il tanto agognato anello.

Match-Up e Uomini Chiave

Il successo dei Warriors è racchiuso nelle scelte di qualità assoluta fatte negli scorsi Draft: 2009, alla 7 chiamato l’MVP stagionale Steph Curry, 2011, alla 11 chiamato lo Splash Brother Klay Thompson, 2012, alla 7 chiamato il rinato Harrison Barnes, 2012 again, alla 35 chiamata la sorpresa di quest’anno, il secondo miglior difensore della regular season, Draymond Green. Curry sarà, ovviamente, l’uomo da tenere in maggiore considerazione per la difesa di Cleveland. Dopo aver conquistato il titolo di miglior giocatore della regular season, il prodotto di Davidson ha continuato a macinare grandi prestazione anche nei playoff: in 15 gare giocate, 29.2 punti di media, con il 46% al tiro ed il 44% da oltre l’arco, cui ha aggiunto 4.9 rimbalzi, 6.4 assist e quasi due palle rubate a partita. Le sue 286 triple a segno in regular season, record di sempre in NBA, sono parte delle 883 totali dei Warriors, terza miglior prestazione di sempre nella Lega, ma, se c’è una squadra pronta a tenere testa ai californiani, è proprio Cleveland, capace di 826 bombe a bersaglio.

Se Curry ha segnato una media di 5 triple a partita nei playoff e ha già stabilito il record per il maggior numero di tiri segnati da oltre l’arco in una post-season, J.R. Smith è rovente in questi playoff dai 7.25 e ha fatto registrare un record di franchigia con 8 triple a segno in Gara 1 contro gli Hawks. Le percentuali da tre punti, dunque, saranno un fattore fondamentale nello sviluppo della serie. Un giocatore chiave sarà Green, da entrambi i lati del campo. Sarà lui il primo difensore su James e dovrà raccogliere la complicata eredità di Kawhi Leonard, MVP delle scorse Finals, in questo delicato ruolo. Con lui sul parquet i Warriors sono avanti di 13 punti ogni 100 possessi contro ogni avversario in questi playoff, mentre sono sotto di ben 8.5 punti se Green è in panchina. Un net rating pauroso di 21.5 punti ogni 100 possessi, il migliore in questa post-season. Il Prescelto è l’uomo da tenere sotto chiave se i californiani vogliono avere ambizioni di titolo. James ha statistiche pazzesche in questi playoff, quali 27.6 punti, 10.4 rimbalzi e 8.3 assist a partita, ma sta tirando al di sotto dei suoi standard, soprattutto nei pull-up jumpers (23%).

Coloro che sono arrivati a stagione in corso stanno dando un contributo fenomenale alla causa: i Cavs segnano 111.5 punti ogni 100 possessi con Smith sul parquet, ne subiscono appena 92.5 con Timofey Mozgov sotto canestro e superano gli avversari di 13.8 punti ogni 100 possessi con Iman Shumpert in gioco. Tristan Thompson ha raccolto il 13.4% dei rimbalzi disponibili, trasformandosi in una macchina da doppie-doppie, e come dimenticarsi di Kyrie Irving, che tira con l’80.2% quando è smarcato (19/31 da tre punti) e potrebbe essere la vera spina nel fianco della difesa di Golden State. Parlando di gregari, il ruolo di Barnes, tornato a livelli stellari dopo la pessima scorsa stagione, sarà di quelli fondamentali, così come quello di Andre Iguodala dalla panchina, tanto in fase difensiva quanto in quella offensiva. L’ex Sixers ha un assist-turnover ratio di 6.38 (51-8), il migliore in questi playoff per chi ha giocato almeno 8 partite. Le fortune dei Warriors, comunque, dipenderanno in particolare dalla piena ripresa di Klay Thompson dalla concussion subita contro i Rockets in Gara 5. Senza di lui, Golden State potrebbe lasciar per strada una sanguinosa sconfitta alla Oracle Arena.

Il Pronostico

In stagione sono stati due i precedenti: 112-94 per i Warriors nel primo caso, ma con i Cavaliers senza James e Shumpert. Nella seconda occasione è stato proprio il Prescelto, con 42 punti, a decidere la sfida sul 110-99 per Cleveland. E’ incredibile come questa sia la prima finale da quella del 1947, anno d’esordio della NBA, con due allenatori al primo anno sulle rispettive panchine. Steve Kerr e David Blatt si sono dimostrati due eccellenti condottieri per le fortune delle loro squadre e hanno riscritto la storia di questo sport con i loro successi. Sarà fondamentale aggiudicarsi una vittoria in trasferta per vincere la serie, ma, di certo, non sarà altrettanto semplice: i Warriors hanno vinto 39 delle 41 partite di regular season alla Oracle Arena e, nel complessivo stagionale, sono a quota 46-3, mentre i Cavaliers hanno vinto 26 delle ultime 28 uscite alla Quicken Loans Arena.

Lanciarsi in un pronostico è quanto mai difficile, ma si può provare a ragionare due possibili scenari: ammesso (e non concesso) che Thompson si riprenda al meglio già per Gara 1, i Warriors potrebbero vincere sull’onda dell’entusiasmo le prime due partite in casa, fare il colpaccio nell’Ohio, e vincere l’anello in Gara 5. Se, però, Cleveland vincerà una delle prime due gare in California e la serie dovesse protrarsi, sarà l’esperienza del team di Blatt ed il talento sconfinato di James ad uscire vincitore. Che sia 4-1 Warriors, 2-4 Cavaliers o qualsiasi altro risultato, c’è chi ha già vinto: la città di Akron, culla della mitologia del basket contemporaneo.

16 COMMENTS

  1. Io vado con Cleveland.
    Dopo la vittoria netta contro i Grizzlies (e la sconfitta degli Spurs) pensavo che i Warriors avessero il cammino spianato ma ho visto come difende Cleveland, come si adattano alle situazioni e come spezzano la circolazione di palla e ne sono rimasto impressionato.

  2. Blatt è sicuramente un allenatore migliore di Kerr, probabilmente uno dei migliori al mondo, ma per Cleveland secondo me è troppo presto. E’ vero che in difesa fanno spavento, ma l’attacco è ancora tutto un iso per Bron… facile adattarsi. Inoltre ripeto, GSW è davvero lunghissima, mentre Cleveland non ha praticamente rotazioni. Dico GSW in 6/7 gare, anche se ci si possono aspettare sorprese quando gioca LBJ.

  3. Intanto che i cavs arrivavano in finale l’avevo pronosticato a inizio stagione. Mi ero paragonato al mago Otelma ma devo dire di essere anche migliore!
    Ora azzardarsi a fare previsioni è veramente rischioso.
    Secondo me, se Clay Thompson è quello visto con Houston, i Warriors potrebbero avere un grosso problema.
    LeBron è LeBron e può ribaltare qualsiasi partita da solo.
    Curry è fantastico, fenomenale, bravissimo ma LeBron è un essere quasi non umano.
    Il supporting cast è discreto per entrambe le squadre e si sà che ai play off non conta quanto dice la “carta” ma quanto un giocatore riesce a esprimere quindi: Io il mio centesimo lo metto sui cavs.

      • #34 mi sembri un politico:

        Ho fatto un ragionamento di 8 righe e mi vieni a sindacare sul supporting cast discreto.

        Discreto sì! Perchè Lee, Iguodala, Livingston a te fanno schifo? a me no di certo. Posso essere d’accordo che non sia “discreto” ma di sicuro tiene botta con l’equivalente dei cavs.

        • Secondo me #34 voleva dire che il supporting cast dei Warriors é molto più che discreto ed é molto migliore di quello dei Cavs…i Cavs arrivano oggi ad avere un buon quintetto ma per me non credo andranno oltre 1, 2 vittorie

    • Klay a parte poche fiammate, sia contro i Grizzlies che contro i Rockets, in attacco non ha fatto fuoco e fiamme, e, per certi versi, può essere considerato una delusione. Ma non dimentichiamoci che ha tuttavia marcato prima Conley e poi Harden.

      • Thompson non sarà brillantissimo ma attenzione: non appena ha avuto le redini dell’attacco é tornato incisivo. Per me Klay si sta limitando ad essere decisivo in difesa ed a dare il minimo indispensabile in attacco

  4. Tiferò Warriors perchè:
    – è una squadra costruita anno dopo anno in maniera lungimirante
    – mi divertono di più vedendoli giocare
    – i Cavs lo vinceranno nei prossimi anni (a meno che LBJ non si rompa)
    – se esiste un “karma” qualcosa deve essere restituito a Livingston dopo l’infortunio che aveva subito
    – nessuno dei giocatori del roster ha mai vinto un titolo NBA

    • Ecco, a proposito di “squadra costruita” e di “le contender si fanno con le trade non con il draft”… 4/5 del quintetto Warriors:
      – Steph Curry, pick #7 draft 2009
      – Klay Thompson, pick #11 draft 2011
      – Harrison Barnes, pick #7 draft 2012
      – Draymond Green, pick #35 draft 2012
      e in più
      – Fetsus Ezeli, pick #30 draft 2012.

      In quanto alla bravura dei dirigenti Warriors ricordo anche che tutto parte dal ciaone a Monta Ellis per lasciare spazio a Curry, quando il buon Steph erano più le partite che era rotto che quelle che giocava, mentre Monta ne faceva 40 a sera. Ora, per i più sgamati era evidente che Monta non ti portava da nessuna parte, e valeva la pena rischiare, però fu comunque una scelta coraggiosa e soprattutto giusta.

      • Aggiungerei che, però, devi crederci nelle scelte … ogni riferimento ai sixers è puramente voluto 🙂

      • Infatti!
        Forse l’amico russo di Brooklin dovrebbe farci un pensierino.
        E per fare un po’ di polemica…..anche molte squadre italiane invece di andar sempre a cercare all’estero.
        ….ma questo è ovviamente OT….scusate.

    • Notizia del decennio probabilmente!

      Cuban é sempre uno o due passi avanti a tutti, grandissimo!!!

Comments are closed.