EuroBasket 2015, Gruppo B: Serbia e Spagna puntano al gradino più alto, l’Italia guida le inseguitrici

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Gli Europei 2015 sono pronti a prendere il via con la prima fase suddivisa, in modo molto originale, in quattro città situate in altrettante nazioni, mentre la fase finale si giocherà tutta in Francia, a Lille; il secondo raggruppamento, senza dubbio il cosiddetto girone di ferro, si giocherà a Berlino, nel palazzetto 02 World della capitale tedesca. Se nel Girone A la Francia sembra la netta favorita, nel B Serbia e Spagna sono, oltre che le favorite, anche due tra le squadre più forti dell’intera manifestazione e puntano dritte all’oro. Italia e Germania dovrebbero, a rigor di pronostico, occupare gli ultimi due posti utili per passare il turno e potrebbero anche essere candidate tra le possibili sorprese della manifestazione. Occhi aperti alla Turchia, però, mentre l’Islanda non dovrebbe essere nulla più che la Cenerentola di questo tesissimo e talentuosissimo raggruppamento.

Serbia e Spagna su tutte… e non soltanto nel girone!

La Serbia, vice-campione del mondo, fermata nella sua cavalcata trionfale soltanto dagli straordinari Stati Uniti, non può che presentarsi tra le favorite assolute per portare a casa questo Europeo. Basta guardare il roster per capire che, sicuramente, la squadra sarà tra le protagoniste. In cabina di regia c’è sempre Milos Teodosic, certamente voglioso di riscatto dopo l’ennesima delusione europea con il suo CSKA, mentre completa il frontcourt titolare l’ottimo duo del Fenerbahce composto dal giovane e terribile Bogdan Bogdanovic e dal nuovo arrivato in Turchia, Nikola Kalinic. Il fenomenale Nemanja Bjelica, MVP della scorsa Eurolega, appena scappato dallo stesso Fenerbahce per approdare oltreoceano ai Timberwolves, darà man forte ad un giocatore di ritorno in Eurolega con la maglia del Panathinaikos come Miroslav Raduljica. Un quintetto a dir poco eccezionale, supportato da un background di livello assoluto.
La carica sarà massima all’esordio contro la Spagna, che nel 2009 tolse la gioia dell’oro alla Serbia proprio nella competizione continentale. Il team iberico si presenta all’Europeo dopo la cocente delusione del bronzo in Slovenia due anni fa, ma soprattutto dopo la tragica eliminazione nei quarti di finale del mondiale casalingo dell’anno passato, entrambe ad opera della Francia. L’assenza di Marc Gasol è grave e toccherà al fratello Pau farla avvertire il meno possibile. Nikola Mirotic, reduce da una stagione da protagonista da rookie ai Bulls, avrà un ruolo fondamentale nell’economia della squadra, mentre la coppia del Real Madrid, composta da Rudy Fernandez e Sergio Llull, con alle spalle il terzo blanco Sergio Rodríguez, dopo la conquista dell’Eurolega, dovrà fare faville per assicurare alla Spagna un posto in finale. Attenzione anche a Pau Ribas, 11.8 punti e 12.3 di valutazione di media in Eurolega con la canotta del Valencia l’anno passato, volato al Barcellona per dare la svolta definitiva alla sua carriera. Un attacco dalle mille armi letali come quello serbo affronta la solidità difensiva spagnola. La tensione è già alle stelle.

Italia per volare, Germania e Turchia per sorprendere

In questo Europeo l’Italia vuole fare sul serio e il primo passo per evitare cataclismi è passare con agilità un girone tutt’altro che facile. Senz’altro la nazionale azzurra si presenta con tutte le carte in regola per puntare altissimo. Tranne Gigi Datome, che dopo una difficile stagione tra Pistons e Celtics giocherà nel Fenerbahce l’anno prossimo, Andrea Bargnani, in cerca di riscatto nella nuova avventura ai Nets, Marco Belinelli, volato da San Antonio, dove ha vinto l’anello l’anno passato, verso Sacramento, e Danilo Gallinari, sempre più protagonista nei Nuggets, sono tre nomi ormai ben conosciuti anche in NBA. Andrea Cinciarini e Daniel Hackett sono pronti a darsi il cambio nel ruolo di play titolare, da tempo il più delicato, mentre Alessandro Gentile, già bloccato dai Rockets e stella tanto dell’Olimpia Milano quanto del nostro campionato, scalpita dalla panchina e si candida per un posto tra i migliori giovani del torneo. Il roster sembra completo e all’altezza, completato da due riserve di lusso quali Pietro Aradori e Achille Polonara, ma bisognerà stare attentissimi a non sottovalutare alcun impegno.

La Germania è tra le nazionali più in crescita nel panorama del basket europeo, al pari del suo campionato, sempre più ricco di ottimi giocatori in arrivo da tutto il continente. A guidare la squadra sarà, come sempre, l’eterno Wunder Dirk, tornato per l’ultima volta in maglia teutonica e pronto a regalare altre soddisfazioni ad una nazione che, cestisticamente parlando, gli deve tutto. Al fianco di Nowitzki, a guidare le nuove leve, c’è Dennis Schröder, che ha finalmente convinto lo scorso anno in maglia Hawks, dopo essere stato scelto nel 2013 con la 17esima chiamata.
Chi rischia di arrivare troppo scarica al grande evento è la Turchia, che viene da quattro sconfitte consecutive, di cui l’ultima dopo essere stata in vantaggio anche di 24 lunghezze contro la stessa Germania. La squadra non è nemmeno lontana parente di quella che nel 2010, tra le mura amiche, conquistò l’argento mondiale, come conferma il 17° posto nell’ultimo Europeo di due anni fa. Le buone notizie arrivano soprattutto sotto canestro, dove la Turchia può contare sul duo Ersan IlyasovaSemih Erden (pesanti però le assenze di Asik e Kanter), mentre, per il resto, i cattivi auspici del recente periodo sono confermati da un roster nulla più che insidioso. A meno che il giovane prodigio Cedi Osman non decida di esplodere durante la rassegna per festeggiare la recentissima chiamata NBA dei Timberwolves e che il neo-naturalizzato Bobby “Ali Muhammed” Dixon giochi da MVP come nell’ultima stagione in Turchia.

Il tutto sperando che il presidente del Fenerbahce non tenga fede alla dichiarazione fatta qualche giorno fa in netto contrasto al coach della Nazionale (e del Galatasaray) Ergin Ataman.

Squadra materasso, ma con orgoglio: l’Islanda e un destino già scritto

Dopo due vittorie nelle ultime tre gare giocate, contro Olanda e Filippine, l’Islanda probabilmente smetterà di assaporare il successo per un po’. Nonostante il talento di Jon Arnor Stefansson, che non per niente gioca a Malaga, l’isola più a nord d’Europa avrà ben poche speranze contro le corazzate che si troverà di fronte in questo girone della morte. A meno di miracoli improbabili, agli islandesi toccherà fare da spettatori.

10 COMMENTS

  1. Vedendo le amichevoli spero che i big dell’italia salgano di livello all’europeo come penso accadrà, ma non so se basta perche considerando che bargnani non è un centro puro e ha parecchie lacune difensive e tenendo conto che giocheremo con un asse play-pivot formato da cinciarini e cusin di bassisimo livello e di zero talento, penso che nessuna squadra che abbia un minimo di ambizioni abbia un asse playpivot piu scarso che tra l’altro sono anche i due ruoli piu importanti.
    Spero che pianigiani faccia giocare 30 min hackett e gli altri 10 minuti con belinelli o della valle in cabina di regia, mentre come centro preferisco molto di piu cervi a cusin dato che è piu lungo e puo contenere meglio i big man europei

  2. Quindi scelti i 12 (Cusin, Bargnani, Gallinari, Melli, Polonara, Datome, Belinelli, Gentile, Aradori, Della Valle, Hackett, Cinciarini). Provoco: partendo dal presupposto che a me Della Valle piace mi sembra che il suo ruolo sia già abbastanza coperto (Hackett, Cinciarini e nei momenti che “contano” presumo Beli e Gentile) non aveva più senso portare un po’ più di carne sotto soprattutto in chiave difensiva (Cervi)?

    • No, non ha nè la velocità laterale nè intelligenza cestitica tale da giocare al livello internazionale.
      Piuttosto che far giocare Cervi è meglio Gallinari da 5 e quintetto extra-small.

      Inoltre Della Valle ha quella “strafottenza” tale da poter entrare in un momento complicato e metterti 1-2-3 bombe di fila e far girare l’inerzia.

  3. La Serbia ha fatto male agli spagnoli … comunque abbiamo più possibilità con i serbi, non abbiamo nessuno che possa minimamente limitare Pau.

    • Pianegiani ci sta mettendo il carico da 12: Melli-Datome-Aradori-Gentile-Hackett non segnano nemmeno se giocano da soli.

      • Hackett e Bargnani hanno fatto più danni della grandine: la Turchia ha vinto con i p&r.
        Poi non capisco un’altra cosa perché le guardie dell’Italia si ostinano ad andare dietro la schiena con il tempo che sta scadendo? E soprattutto, l’Italia aveva un vantaggio fisico sulle guardie/ali clamoroso, perché cavolo non sono riusiti a sfruttarlo ma si sono sempre e solo accontentati del jumper?

        • Pianigiani ridicolo, non ha modificato minimamente la tattica della partita, si é dimenticato mezzi giocatori in panca w non ha saputo sfruttare minimamente i mis match.
          Emblematico il fatto di non essersi mai messi a zona dopo la terza schiacciata da solo in centro area. In attacco siamo prevedibili giocando solo p&r. C’è gente che ancora pensa che siamo efficaci in attacco e mi fa molto ridere perché se non ci fosse stato questo gallo ne avremmo presi 30.

          • In attacco ci sará sempre qualcuno da 25 punti. Il talento é tanto ed, anche senza schemi, i punti si faranno. Rimane però difficile vincere se si prendono 51 punti in 20 minuti.

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