Dopo la sanguinosa sconfitta patita contro la Turchia nella prima giornata, i ragazzi di Simone Pianigiani avevano un unico imperativo: vincere! E l’Italia è riuscita ad acciuffare la vittoria in volata, aggrappandosi ad Alessandro Gentile, contro una Islanda ostica, caparbia, indomita. Attenzione, infatti, a dare per scontato il risultato: i ragazzi di Coach Pedersen, dopo aver fatto passare brutti momenti a Dirk Nowitzki e compagni, hanno dato tutto in campo anche contro un avversario ben più quotato.
Dopo le disastrose statistiche a rimbalzo contro la Turchia, Pianigiani parte con il quintetto pesante, inserendo Marco Cusin e lasciando inizialmente Bargnani in panchina. L’Italia parte forte con i 2 punti più tiro libero supplementare della stella dell’Olimpia Alessandro Gentile, poi però comincia a sopperire sotto il bombardamento di triple della compagine islandese, che grazie ai suoi tiratori piazza ben 5 triple consecutive con i vari Stefansson, Vilhjalmsson e Baeringsson. Ci aspettavamo un avversario estremo, sempre in movimento, a volte troppo frenetico, e i ragazzi di Pianigiani sono bravi ad aspettare il momento giusto per segnare in penetrazione, così tra alti e bassi il primo quarto si conclude con l’Italia in vantaggio di un punto. Ma Pedersen ha preparato bene i suoi che continuano ad aprire magnificamente il campo e a segnare dall’arco, alla fine del secondo quarto il range da 3 sarà di 7/11. L’Italia resiste grazie ai suoi uomini più importanti: Datome fa il Datome (segna, fa segnare, si prende falli), Bargnani è dominante sotto canestro ma soprattutto si rende protagonista di due stoppate con cui zittisce i suoi detrattori; le squadre vanno negli spogliatoi con gli Azzurri in vantaggio per 41-37.
Nel terzo quarto il copione non cambia: Italia sempre avanti, Islanda che non cede di un millimetro e assapora per qualche secondo il vantaggio grazie ai 13 punti di Palsson (alla fine saranno 17), ci pensano Cinciarini e Gentile a riportarci davanti e a chiudere il periodo con il punteggio 52-48.
Cattive notizie per Pianigiani sia dall’infermeria, con Datome costretto ad uscire anzitempo per infortunio, sia dalla panchina, con Cusin e soprattutto Gallinari già protagonisti di 3 falli. A suonare la sveglia ci pensa Daniel Hackett, impalpabile fino a quel momento, che piazza 5 punti in pochi secondi; l’Islanda sembra accusare la fatica a causa delle scarse rotazioni di Pedersen, l’Italia sembra ormai in pieno possesso della partita fino a quando Gallinari viene espulso per aver commesso 5 falli. Mancano 6 minuti, l’Italia è sopra di 5 ma senza il suo capitano e il suo giocatore chiave: Palsson cerca di azzannare la giugulare della gara pareggiando e sorpassando gli Azzurri che sembrano non riuscire più a costruire nulla. Per i ragazzi di Pianigiani, il quarto periodo sembra essere un incubo che rischia seriamente di spedire a casa la nostra nazionale, ma, come contro la Turchia, questa selezione dimostra di avere carattere: Belinelli e Aradori conquistano e mettono a referto 7 tiri liberi su 7 di un’importanza fondamentale, poi ci pensa ancora uno straordinario Alessandro Gentile a suggellare la gara con 2 punti in penetrazione; alla sirena saranno 21 per la stella dell’Olimpia conditi da 4 assist.
Si, dovevamo vincere e abbiamo vinto (71-64), ma in fin dei conti è stata l’Islanda a darci una bella lezione: ci ha dimostrato che, nonostante le disparità tecniche, tattiche, atletiche, ci si può contrapporre degnamente a qualsiasi avversario, perciò guai a pensare che Serbia, Germania, Spagna, siano vette insormontabili per la nostra Nazionale: il nostro europeo è appena iniziato, ci sono 3 finali da giocare!
Qualche ora dopo, alla Mercedes Benz Arena di Berlino, la Spagna (prossima avversaria degli Azzuri) ha schiantato 104-77 proprio quella Turchia contro la quale abbiamo sofferto; per gli spagnoli, alla fine, sono 21 di Gasol e 14 di Sergio Rodriguez.
L’altra gara del girone B vedeva contrapposte le altre due capoliste: la Germania padrone di casa e la Serbia. Una partita combattutissima e giocata punto a punto; a 1 minuto dal termine succede di tutto: prima la tripla del pareggio di Shaffartzik per i tedeschi, poi a pochi decimi dalla sirena ci pensa il nuovo giocatore dei Minnesota Timberwolves, Nemanja Bjelica, a consegnare alla Serbia la vittoria 68-66 che proietta la nazionale balcanica in vetta al girone.
Negli altri gironi, da segnalare le larghissime vittorie di Francia e Lituania: i transalpini, comandano agevolmente il girone A dopo aver surclassato per 81-54 la Bosnia; la Lituania ha stravinto il derby delle repubbliche baltiche contro la Lettonia (orfana di Porzingis) per 68-49 e vola in vetta al girone D.
Solo io penso che il principale problema dell’Italia sia il coach?
Assolutamente no!
Questo staff tecnico è totalmente inadeguato e sembra non abbia preparato minimamente nessuna partita. Zero set offensivi, zero idee difensive, zero capacità di apportare aggiustamenti durante la partita.
Giochiamo contro la Turchia che ha 2 lunghi come contro l’Islanda che ne ha zero. E in entrambe le partite facciamo cagare.
Ok i giocatori stanno dormendo in piedi, però non sembrano neanche miniamente avere un’idea di cosa fare in campo.
Ehilà Fabio … quando si dice PRESA DI POSIZIONE!!! A me (detto anche in altri post) Pianigiani non entusiasmava nemmeno quando allenava Siena … evidentemente avrà delle doti nascoste: vai a sapere 🙂
Io lancerei la petizione “MEO IN NAZIONALE”: forse anche lui non è un mago tatticamente, ma da ex giocatore (e signor giocatore) lo vedrei meglio.
Detto questo adesso, logicamente, gli azzurri andranno sul podio 🙂 … ed io comunque continuo a tifare per loro!!
Speriamo sia stata la classica vittoria scaccia paura, ma purtroppo non ci credo.
Sinceramente più guardo le partite e più parlo con amici ed allenatori che ne capiscono più di me, più condividono il mio parere. Cioè che in campo i giocatori non abbiano delle linee guida da seguire. L’unica idea è quella di non alzare il ritmo, mai, per carità! D’altronde è stato dimostrato ultimamente che chi perde 15 secondi per iniziare ad attaccare poi trova buoni tiri e canestri facili e mette in ritmo tutti i giocatori… ah no scusate…
Sinceramente mi aspettavo di più da questa Italia: non ho mai pensato che fossimo al livello di Francia o Serbia ma pensavo che fossimo un gradino sotto, invece siamo molto più in basso.
Detto che in questa squadra non ci sono grandi difensori, mancano un playmaker e centro, sta allo staff tecnico mascherare i punti deboli ed esaltare i punti di forza. Cosa che non sta avvenendo mai, lasciando i giocatori in balia degli avversari e costretti a mettersi in proprio…
Detto questo l’etichetta di “nazionale più forte di sempre” mi é sembrata da subito troppo generosa. La squadra del ’99 era molto più completa e a talento non é che era proprio da buttare
Faremo la solita figuraccia troppa gente che crede di essere superiore e poi alla prova dei fatti fallisce.
Per fortuna. Dopo le prime due gare avevo perso le speranze, adesso sono fiducioso.
Prenderai l’ennesima delusione come nei pronostici NBA.
Quelli in cui hai sempre detto che vinceva il favorito?
Quando vai a pescare per caso ti porti le bombe a mano?
Qust’anno voi tutti tecnici di basket davate per vincitori Cleveland
io ho detto subito che vinceva o San Antonio o Golden state.Dopo l’eliminazione dei primi hanno vinto i secondi.Quindi io c’ho preso e tu no.
Beh, amico mio, non é che hai detto “sono favoriti i Blazers o i Bucks”. Hai preso gli Spurs che quasi tutti davano per favoriti e poi i Warriors quando si é visto che potevano pensare in grande.
Inoltre Cleveland ha perso le opzioni due e tre della squadra, senza quegli infortuni credo che saremmo qui a parlare di un’altra cosa…
Ti ringrazio DarthJo. Era quello che volevo dire anch’io a Walton … ma non riesco a capire se queste valutazioni le prende sempre come attacco personale … e allora evito. Poi un’altra cosa: il generalizzare in maniera polemica (“voi tutti tecnici di basket”) lo trovo particolarmente triste. Personalmente non mi ritengo tale: esprimo delle opinioni (giuste o sbagliate non lo so, ma pensate certamente si) da appassionato che si è “nutrito” per oltre 40 anni in questo mondo. Scusate
… a proposito di poche idee … Bargnani, in post, non riuscirebbe nemmeno a tirare in testa a Brunetta. Coach, fagli allargare il campo e basta!
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