EuroBasket 2015, un meraviglioso Gasol guida da MVP la Spagna all’oro, Lituania e Francia completano il podio

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La Spagna vince il suo terzo oro agli Europei di basket e raggiunge, per numero di trofei, la stessa Lituania, la quale perde la sua terza finale nella manifestazione, la seconda consecutiva. Nettissimo il finale, 80-63 per gli iberici. Sergio Rodríguez, Nando De Colo, Jonas Maciulis, Jonas Valanciunas e Pau Gasol sono i cinque prescelti per far parte del quintetto migliore del torneo. Quest’ultimo viene inoltre nominato MVP di Eurobasket 2015.

La Lituania comincia la sua finale col freno a mano tirato, tanto che, per i primi 12 minuti, in cui segna la miseria di 8 punti, sembra ci sia soltanto una squadra in campo. I baltici raggiungono le 5 palle perse quando ancora gli spagnoli non hanno sofferto la prima e, soprattutto, devono far fronte al dominio sotto entrambi i canestri di un Pau Gasol in forma mostruosa. Jonas Valanciunas prova in tutti i modi a contenerlo, ma, nei soli primi 20 minuti, il fenomeno dei Bulls raccoglie 14 punti, 3 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata e 1 stoppata, utili ad indirizzare la partita sui binari spagnoli. Sono tanti i momenti in cui sembra che la Lituania possa cominciare ad entrare nel match, ma, nonostante qualche persa spagnola di troppo ed un dominio non indifferente a rimbalzo (23, di cui la bellezza di 13 offensivi, contro 14), Mirotic sentenzia due triple fondamentali per mantenere pressoché invariate le distanze. Anzi, prima che si risvegli l’esplosivo Kalnietis visto in semifinale, la Spagna raggiunge anche le 16 lunghezze di vantaggio. Nel finale di tempo, però, è Seibutis, top-scorer dei baltici alla pausa lunga con 12 punti, a trovare canestri da ogni lato del campo e, nonostante due quarti non all’altezza, Maciulis si riscatta almeno parzialmente con la bomba allo scadere che vale il 41-33 con cui si va a riposo.

Il secondo tempo inizia dov’era finito il primo. La Spagna trova una buona mano da ognuna delle sue guardie, abili a trovare canestri in ogni situazione, e Gasol continua a fare la voce grossa, enorme, sotto canestro, provocando una serie di errori comunque gravi dei baltici da breve distanza. Si arriva al +17 degli iberici, ma, ancora una volta, la squadra di Sergio Scariolo si specchia nella propria bellezza e gioca con sufficienza per qualche minuto. A riportarla sulla Terra ci pensa Gasol e non c’è forse nemmeno bisogno di dirlo. La Lituania non trova praticamente mai la via del canestro, non fosse per un comunque sgonfiato Kalnietis, ed il terzo periodo va in archivio sul 60-43. I baltici sembrano completamente senza energie e senza la forza di tornare in partita, con Maciulis tendente all’errore infinito e Valanciunas che, a parte una sveglia da 6 punti in fila, è in balia di sé stesso e della propria inesperienza. Claver è fondamentale a rimbalzo e, quando Valanciunas esce per 5 falli a 3 minuti ed oltre dalla fine, è il momento per Gasol di terminare la scrittura della propria leggenda. Che sia nel prendere un fallo, che sia nel regalare una perla tra tre avversari ad un compagno smarcato, che sia in una difesa strepitosa contro ogni avversario, che sia con la tripla con cui chiude la partita, Gasol è l’MVP di questa finale e di questo torneo. Possono bastare 25 punti, 12 rimbalzi, 4 assist e 3 stoppate come motivazione aggiuntiva?

Nella finale per il bronzo la Francia piega un’oscura Serbia, la quale, probabilmente, sarebbe dovuta essere la naturale avversaria della Spagna in finale. Comunque, i transalpini almeno si issano sul podio davanti al pubblico di casa, dominando per 81-68, grazie ai 20 punti di De Colo e ai 15, con 14 rimbalzi e 3 stoppate, del fenomenale Gobert, sorpresa assoluta di questa campagna continentale.

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