Sarà un ritorno ad alti livelli per il Panathinaikos?

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Panathinaikos - © 2015 twitter.com/paobcgr
Panathinaikos – © 2015 twitter.com/paobcgr
Ad Oaka, casa del Panathinaikos, raramente il pubblico fischia. I colori bianco e verde sono indiscutibili per il pubblico della capitale greca che affolla costantemente le tribune del palazzetto di Atene. Ma l’alley-oop di Teodosic e Kirilenko che ad aprile ha condannato i greci all’uscita prematura dall’Eurolega ha generato qualche mormorio anche tra i fedelissimi, che non sono piaciuti alla dirigenza di un team che in bacheca vanta sei titoli continentali.

La prima mossa dell’eccentrico presidente Dimitris Giannakopoulos è stata sostituire l’allenatore Ivanovic con Sasha Djordjevic, autentico monumento del basket serbo. L’ex giocatore di Milano ha firmato un contratto biennale, conservando il ruolo di capo allenatore della nazione serba, carica con cui ha ottenuto un prestigioso secondo posto ai mondiali spagnoli. La rivoluzione imposta dal guru serbo va controcorrente alla situazione della nazione, perché il Panathinaikos dispone di un budget faraonico per allestire un roster competitivo. Djordjevic ha pescato dalle sue terre ma soprattutto dall’NBA convincendo Miroslav Raduljica, centro serbo esploso lo scorso anno durante la rassegna mondiale a sposare la causa greca. Fisico imponente (213 cm) e mani delicate le caratteristiche del serbo che nella passata stagione ha fatto la spola tra la Cina (Lions di Shandong) e USA (Minnesota).
Sempre vicino a canestro è arrivato anche un altro reduce da un’esperienza negativa in NBA, Ognjen Kuzmic (contratto biennale), che con i Golden State Warriors ha giocato poco (37 partite in due anni) vincendo però l’anello di campione NBA e scendendo spesso in D-League con i Santa Cruz Warriors con cui ha vinto il titolo di NBDL! Il serbo, 213 cm per 118 kg formerà con il compagno di nazionale una coppia di centri davvero tra le più fisiche e più forti dell’intero Continente.

In cabina regia Djordjevic ha preteso un playmaker di qualità ed esperienza, sapendo che Diamantidis non è eterno nonostante l’ennesima Eurolega condotta a livelli altissimi. Il colpo ad effetto si chiama Nick Calathes, guardia con passaporto greco, che ha firmato un triennale record da sette milioni di euro. Reduce da un’esperienza oltreoceano con la maglia di Memphis, Nick torna in Europa per cancellare la difficile vicenda di doping in cui è incappato nel 2014 con la positività al Tamoxifene. Nonostante la squalifica il greco non ha sfigurato in NBA e possiede talento, ottima visione di gioco e capacità di giocare il pick&roll. Nella precedente esperienza con la maglia bianco verde nel triennio 2009-2012 ha ben figurato e Djordjevic si augura che a 26 anni Nick riesca a raggiungere il livello delle altre point guard al vertice dell’Euroleague Teodosic, Spanoulis e Llull.

Altro acquisto importante è Sasha Pavlovic, ala piccola serba nata nel 1983. Dotato di un fisico atletico e di un ottimo tiro da tre punti, Pavlovic ha attirato le attenzioni durante i suoi cinque anni a Cleveland al fianco di Lebron James, in cui ha conquistato il ruolo di titolare con medie da 12 punti. Negli ultimi anni Pavlovic ha viaggiato tra Boston, Dallas, Portland prima di raggiungere Belgrado, sponda Partizan; nonostante l’età che avanza il serbo potrebbe rivelarsi un’arma importante nell’arsenale dei greci che possono schierare un giocatore esperto e talentuoso, nonché una diciannovesima scelta al draft del 2003.
Il trio di acquisti voluto da Djordjevic aumenta certamente il pedigree dei greci che hanno messo sotto contratto anche l’ex canturino James Feldeine guardia classe ’87 con punti nelle mani e dinamismo. Insieme alle conferme del blocco greco Dimitris Diamantidis, Antonis Fotsis e Nikos Pappas e di uno dei migliori della scorsa stagione, James Gist, la dirigenza sta cercando di aggiungere un altro tassello per completare il proprio mercato come l’ex senese Matt Janning, free agent dopo l’ottima stagione all’Anadolu Efes.

I nuovi acquisti puntano a riportare il Pana nel lotto delle favorite cancellando gli ultimi anni difficili in Eurolega in cui i verdi di Atene hanno visto trionfare due volte i Rossi di Atene, dell’Olympiacos. Djordjevic e compagni sono pronti a riprendere il posto che gli compete e zittire i fischi di Oaka.