I Boston Celtics al Forum: le parole di Stevens, Smart e Johnson

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Boston Celtics a Milano - © Basketcaffe.com
Boston Celtics a Milano – © Basketcaffe.com

Continuano gli allenamenti per i Celtics in vista della sfida contro l’Olimpia Milano di martedì sera, ed anche stavolta Basketcaffè non si è fatta sfuggire l’occasione di qualche domanda ai protagonisti della scena biancoverde, impegnati sul parquet del Mediolanum Forum di Assago, tirato a lucido in occasione dell’NBA Global Game.

Coach Brad Stevens racconta questa seconda giornata nella città meneghina:

E’ andata bene, probabilmente ciò che ci si aspetta al secondo allenamento lontano da casa. Penso che i ragazzi siano esaltati dall’affrontare un’altra squadra e può essere un ottimo test nel nostro percorso. Hanno molta strada da fare, molti dei nostri ragazzi sono giovani, molti dei nostri ragazzi hanno molti aspetti che possono migliorare. Più possono giocare, più possono allenare le loro capacità, meglio è“.

Durante l’allenamento i giocatori sono sembrati su di giri, ma c’è stato anche qualche momento più acceso:

C’è stato qualche attrito e la situazione si è fatta competitiva, ma è normale quando ci si allena per molti giorni sempre contro sé stessi. Dobbiamo giocare meglio rispetto a quanto avete visto qui, ma è meglio essere competitivi rispetto a non esserlo“.

Stevens parla poi del pomeriggio di ieri, passato lontano dal parquet, e dell’importanza di questa esperienza lontano da Boston:

Siamo stati a Como ed è stato fantastico. Ci ero già stato in precedenza. Abbiamo cenato lì e poi molti dei ragazzi con il pullman sono andati a vedere la partita di calcio (Milan-Napoli ndr). E’ stata una grande esperienza per loro, stavano tutti quanti discutendo della partita stamattina. E’ una bella opportunità per passare del tempo insieme, sono cose che si sviluppano nel tempo più che nel momento stesso, ma è certamente positivo mangiare tutti insieme, passare del tempo insieme. E’ bene prepararsi, così da essere pronti ad affrontare qualsiasi avversario e capire a che punto siamo. Non faccio progetti o previsioni, non è il modo in cui si migliora o si vincono le partite“.

Brad Stevens,   Boston Celtics a Milano - © Basketcaffe.com
Brad Stevens, Boston Celtics a Milano – © Basketcaffe.com

Cosa pensa dell’Olimpia Milano e di Alessandro Gentile?

Della squadra conosco abbastanza, ho prestato grande attenzione nel guardarli un paio di volte. Penso siano allenati bene, con degli ottimi giocatori. Sono un grande fan di Milano e del modo in cui giocano. Ho rispetto per come fanno girare la palla, il modo in cui giocano insieme, come portano avanti le azioni. Alcuni dei ragazzi nella loro squadra hanno grande esperienza e sarà interessante vedere come giocheremo contro di loro. Gentile è fantastico, l’avete visto tutti, non soltanto nelle partite con Milano, ma anche ad Eurobasket. Ha grande abilità, è in grado di segnare, portare il pallone. E’ un grande giocatore, che sai che può occupare ottimamente un paio di ruoli. La sua stazza, il suo carattere e la sua tenacia gli permettono di farlo“.

In base a questo vengono da sé le domande su come affronterà la sfida di domani e sul nuovo innesto, David Lee:

Ci sarà una completa sperimentazione per un po’. Non so dire che squadra vedranno i tifosi domani. Siamo in una buona posizione sotto molti aspetti, siamo pronti a lottare, ma dobbiamo ancora migliorare molto e non siamo nemmeno vicini a dove dobbiamo essere per essere competitivi per la stagione. Ho comunque un’idea dei punti su cui dobbiamo lavorare e non vedo l’ora di farlo, ma non finirà comunque tutto lì. Voglio che i ragazzi capiscano ciò che dico, come si evolve la partita, il ritmo della sfida e tutto quanto. Dobbiamo semplicemente migliorare. Le persone possono pensare quello che vogliono del nostro esordio di domani, non mi interessa. David Lee porta con sé molta saggezza, molta capacità di ascoltare e capire. E’ in grado di comunicare benissimo in campo e di capire come giocare, mettendo in pratica tutto alla grande“.

Stevens viene poi interrogato dapprima su Isaiah Thomas e sulle sue potenzialità di essere il leader di squadra, poi su Marcus Smart e sul ruolo nei C’s:

E’ un ragazzo che ama la competizione, Isaiah alza il livello di tutti in questi termini e spicca sugli altri anche quando parla agli altri o fa sentire la sua voce, il che non è di certo un male. E’ contagioso e deve ovviamente essere appropriato per aiutare la squadra. Se non sei competitivo la cosa alla fine esce nel corso delle 82 partite. Mi aspetto che Marcus cresca e giochi meglio. Non ho aspettative particolari, il mio pensiero per un ragazzo giovane è che possa crescere e imparare da ciò che gli succede in campo. Deve essere un professionista serio e capire quanto sia difficile esserlo“.

Infine, il coach dei Celtics annuncia che sarà felice di tornare in Europa quando ne avrà l’occasione:

Sono stato davvero fortunato, questa è la quarta volta che vengo in Europa per il basket, una volta da giocatore al college, due volte da allenatore al college e ora, come allenatore NBA. E’ una grande esperienza, è una grande occasione per essere in un nuovo posto e rendersi conto di quanto la gente ami il basket. Le persone sono davvero molto gentili qui e non vediamo l’ora di giocare, soprattutto qui in Italia, perché non si hanno molte occasioni di farlo. Soltanto una persona, però, mi ha riconosciuto, un visitatore dall’Inghilterra, il quale era venuto una volta al camp di Butler ad inizio anni 2000“.

Marcus Smart racconta le sue impressioni riguardo il suo anno da rookie:

Nel mio anno da rookie ho cercato di trovare il mio ruolo, di sentirmi a mio agio. Il coach è stato bravo a mischiare spesso le carte, far vivere il nostro insieme, scegliere chi doveva giocare e chi doveva stare in panchina. Tutto con il tempo si rivela per ciò che è. I miei compagni sono semplicemente tanto bravi quanto li immagini, tutti rispettiamo il nostro allenatore. Sono motivato ad iniziare al meglio questa pre-season e sarà importante trovare il feeling giusto“.

Amir Johnson,   Boston Celtics a Milano - © Basketcaffe.com
Amir Johnson, Boston Celtics a Milano – © Basketcaffe.com

Amir Johnson, invece, parla dell’inizio della sua esperienza da veterano tra i giovani Celtics e con Stevens al timone:

Bisogna costruire qualcosa di importante e giocare al meglio. Mi sento bene con il coach, mi sento bene coi compagni, in particolare sto cercando di costruire con Isaiah un buon pick & roll. In questa squadra c’è molta storia e c’è un grande numero di fan ovunque nel mondo per la squadra in verde. Voglio essere un leader, abbiamo una squadra giovane e voglio essere tra i migliori e guidarli con la mia esperienza. L’allenatore è intelligente, non perde tempo sul parquet, arriva subito al punto e a ciò che vuole. Dobbiamo allenarci e crescere ancora, ai più giovani consiglio di essere tranquilli e fare un bel respiro prima di agire troppo di fretta“.

L’ex Raptors si lascia poi andare ad un commento più esilarante sulla sua avventura europea in corso:

Ciò che mi porterò maggiormente nella memoria è il cibo, buonissimo. Ho mangiato dell’ottima pasta qui e dovunque vado c’è qualcosa di buono da mangiare“.