Ora o mai più: Jonas Valanciunas è pronto per il definitivo salto di qualità?

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Jonas Valanciunas © twitter.com/JValanciunas
Jonas Valanciunas © twitter.com/JValanciunas

Jonas Valanciunas è stato, senza dubbio, il guerriero e trascinatore più importante della Lituania ad Eurobasket. Quella Lituania che, pur senza tanti pezzi fondamentali per il suo puzzle, ha raggiunto la finale ed ha conquistato un argento insperato alla vigilia. Jonas Valanciunas è stato, senza dubbio, uno dei fari illuminanti nella scorsa regular season da record per i suoi Raptors, migliorando a vista d’occhio insieme alla propria squadra. Jonas Valanciunas, però, deve anche fare i conti con la realtà: nella finale persa di 17 contro la Spagna, così come nella serie da sweep contro i Wizards, si è chiamato fuori dal novero dei protagonisti. E per un centro delle sue qualità, in prospettiva probabilmente il migliore d’Europa, non sono ammessi cali mentali tanto evidenti.

Il centro nativo di Utena, nonostante fosse il più giovane nel roster lituano, ha mostrato doti di leadership non indifferenti in un Europeo che lo ha visto entrare nel miglior quintetto della manifestazione. Con 16 punti, 8.4 rimbalzi e 1.4 stoppate a partita è risultato dominante sotto canestro, pur in maniera estremamente incostante. Dopo aver combinato per appena 18 punti e 10 rimbalzi tra l’ultima partita del girone contro la Repubblica Ceca e l’ottavo di finale contro la Georgia, entrambe partite vinte sul filo del rasoio dalla Lituania contro squadre evidentemente inferiori, Valanciunas è letteralmente esploso con 26 punti e 15 rimbalzi contro l’Italia nei quarti di finale, quanto mai decisivo con continui canestri da sotto e con la sua presenza nel pitturato nel successo in overtime contro gli azzurri. Prestazione che ha ripetuto, pur in tono minore, con i 15 punti e le 4 stoppate scritti contro la Serbia in semifinale, utili per mettere a segno il più clamoroso upset della competizione. In finale tutti lo aspettavano ed aspettavano la sfida contro Pau Gasol. Lo spagnolo, però, non soltanto ha reso inerme Valanciunas nella metà campo difensiva, trovando il canestro con una regolarità impressionante, non soltanto lo ha caricato di falli, estromettendolo dal match quando ancora mancavano 3 minuti sul cronometro, ma lo ha anche frenato dal colpire offensivamente, limitando la sua prestazione a 10 punti, con 5/10 dal campo. Sintomo di quanto il classe ’92, prima di diventare un campione a tutti gli effetti, debba ancora fare molta strada.

L’anno passato, ai Raptors, Valanciunas ha vissuto una stagione da 12 punti e 8.7 rimbalzi, dimostrando di essere cresciuto non poco in questi tre anni di NBA, anche se nella serie playoff contro i Wizards, come tutti, ha faticato ed è mancato soprattutto sotto l’aspetto mentale, come accaduto contro la Spagna, facendosi sopraffare da Nene e, soprattuto, da Marcin Gortat. La giovane età ed il talento del lituano hanno però convinto la franchigia canadese sulla bontà di un investimento per i prossimi 4 anni, con player option nell’ultimo di questi, per una cifra che viaggia sui 64 milioni di dollari. Un contratto di enorme importanza ed una posizione a roster assai più rilevante rispetto all’anno passato, considerata la partenza estiva di Amir Johnson verso i Celtics. Dwane Casey, l’anno passato, ha spesso tenuto il lituano in panchina nei momenti chiave dei match ed in particolare nel quarto periodo, in cui il 23enne ha messo insieme appena 5 minuti di media sul parquet, con 2 punti e meno di 2 rimbalzi di media. Ora che Johnson, però, ha lasciato il Canada, l’head coach dei Raptors è convinto che sia giunto il momento per Valanciunas di assumersi le proprie responsabilità:

E’ arrivato al punto, nella sua carriera, in cui ha l’esperienza necessaria per farcela. Anche in Europa non era stato impiegato molto sul finire delle partite, ma noi vogliamo farne un’arma nel quarto periodo, soprattutto offensivamente“.

E’ dunque un momento da ora o mai più per il lituano. Toronto dovrà sudare se vuole guadagnarsi un posto nei playoff perché sono molte le squadre in crescita nella Eastern Conference. Senza Johnson, con Lowry e DeRozan, ci sarà Valanciunas a dover guidare le fila dei canadesi, con il suo talento e, soprattutto, cercando di trovare una solida costanza di rendimento. Per dimostrare una volta per tutte che può diventare e può essere il centro più dominante d’Europa.